Dal 10 ottobre all’11 aprile al Centro San Gaetano
In arrivo a Padova i colori di Van Gogh

Vincent van Gogh, Paesaggio con covoni e luna crescente, 1889, Olio su tela, 72 x 91.3 cm, Otterlo, Kröller-Müller Museum
Francesca Grego
24/06/2020
Padova - Il genio di Vincent Van Gogh non nacque dal nulla e non percorse le strade dell’arte da solo: è questa la base della mostra Van Gogh. I colori della vita, presto a Padova per raccontare i rapporti del pittore olandese con l’arte del suo tempo. Come in un romanzo, l’itinerario pensato dal curatore Marco Goldin per il Centro Altinate San Gaetano affianca alla bellezza di 125 capolavori il racconto della vita dell’artista, le sue evoluzioni tra tele e pennelli, le amicizie e le ispirazioni che per lui contarono davvero, ricostruendone gli intrecci.

Vincent van Gogh (1853 - 1890), Autoritratto con cappello di feltro grigio, Tra settembre e ottobre 1887, Olio su tela, 44 x 37.5 cm, Amsterdam, Van Gogh Museum
Storie dimenticate, incontri fatali, zone d’ombra riaffiorano in cinque sezioni, sette approfondimenti e tre docu-film, tra prestiti eccezionali provenienti da musei come il Van Gogh Museum di Amsterdam, il Kröller-Müller Museum di Otterlo, la National Gallery of Art di Wasington, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Sono 80 i dipinti e i disegni firmati dall’artista di Zundert, tra cui il celeberrimo Autoritratto con cappello di feltro e Il seminatore, l’Arlesiana e il Paesaggio a Saint-Remy, i Mietitori e il Ritratto del postino Joseph Roulin. Come un eroe fedele alla sua missione, Van Gogh si fa strada nell’Olanda povera dei Mangiatori di patate e nella Parigi degli Impressionisti, per poi trovare rifugio tra il sole e le nuvole della Provenza. La sua pittura si arricchisce ogni volta, in seguito a un’incontro o solo alla visione di un quadro.

Vincent Van Gogh, Paesaggio a Saint-Remy, 1889, Ny Carlsberg Gliptotek, Copenaghen, Prestito a lungo termine della National Gallery of Denmark
A fare da testimoni nel percorso della mostra sono opere di Georges Seurat, di Paul Signac, di Camille Pissarro, che Van Gogh frequentò personalmente, e naturalmente quelle di Paul Gauguin, un incontro che gli cambiò la vita. Ma l’ispirazione e gli insegnamenti a volte arrivano da lontano: è il caso dei giapponesi Hiroshige e Kunisada, ammirati attraverso stampe che giravano il mondo, o di maestri europei di un’altra generazione, come Eugène Delacroix e Gustave Courbet. Se invece andiamo a cercare quelli che da Van Gogh hanno preso spunto, ci imbatteremo in un inatteso Francis Bacon (Studio per un ritratto di Van Gogh del 1957).

Paul Gauguin, Arlesiane (Mistral), 1888,The Art Institute of Chicago
Nel corso dell’esposizione conferenze, concerti e mostre di arte contemporanea amplieranno il progetto dedicato al pittore olandese, che festeggia 25 anni di Linea d’Ombra e Marco Goldin nel campo delle mostre. Il viaggio continuerà nell’autunno 2021 sempre al Centro San Gaetano di Padova con Storia dei cieli. Da Canaletto a Monet, l’incanto dell’azzurro e altri colori: per scoprire come i pittori hanno guardato il firmamento a partire dalla volta di Giotto per la Cappella degli Scrovegni.

Vincent van Gogh, Il seminatore, 1888, Otterlo, Kröller-Müller Museum
Leggi anche:
• Le mostre che verranno: 10 appuntamenti da non perdere tra l’estate e l’autunno 2020

Vincent van Gogh (1853 - 1890), Autoritratto con cappello di feltro grigio, Tra settembre e ottobre 1887, Olio su tela, 44 x 37.5 cm, Amsterdam, Van Gogh Museum
Storie dimenticate, incontri fatali, zone d’ombra riaffiorano in cinque sezioni, sette approfondimenti e tre docu-film, tra prestiti eccezionali provenienti da musei come il Van Gogh Museum di Amsterdam, il Kröller-Müller Museum di Otterlo, la National Gallery of Art di Wasington, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Sono 80 i dipinti e i disegni firmati dall’artista di Zundert, tra cui il celeberrimo Autoritratto con cappello di feltro e Il seminatore, l’Arlesiana e il Paesaggio a Saint-Remy, i Mietitori e il Ritratto del postino Joseph Roulin. Come un eroe fedele alla sua missione, Van Gogh si fa strada nell’Olanda povera dei Mangiatori di patate e nella Parigi degli Impressionisti, per poi trovare rifugio tra il sole e le nuvole della Provenza. La sua pittura si arricchisce ogni volta, in seguito a un’incontro o solo alla visione di un quadro.

Vincent Van Gogh, Paesaggio a Saint-Remy, 1889, Ny Carlsberg Gliptotek, Copenaghen, Prestito a lungo termine della National Gallery of Denmark
A fare da testimoni nel percorso della mostra sono opere di Georges Seurat, di Paul Signac, di Camille Pissarro, che Van Gogh frequentò personalmente, e naturalmente quelle di Paul Gauguin, un incontro che gli cambiò la vita. Ma l’ispirazione e gli insegnamenti a volte arrivano da lontano: è il caso dei giapponesi Hiroshige e Kunisada, ammirati attraverso stampe che giravano il mondo, o di maestri europei di un’altra generazione, come Eugène Delacroix e Gustave Courbet. Se invece andiamo a cercare quelli che da Van Gogh hanno preso spunto, ci imbatteremo in un inatteso Francis Bacon (Studio per un ritratto di Van Gogh del 1957).

Paul Gauguin, Arlesiane (Mistral), 1888,The Art Institute of Chicago
Nel corso dell’esposizione conferenze, concerti e mostre di arte contemporanea amplieranno il progetto dedicato al pittore olandese, che festeggia 25 anni di Linea d’Ombra e Marco Goldin nel campo delle mostre. Il viaggio continuerà nell’autunno 2021 sempre al Centro San Gaetano di Padova con Storia dei cieli. Da Canaletto a Monet, l’incanto dell’azzurro e altri colori: per scoprire come i pittori hanno guardato il firmamento a partire dalla volta di Giotto per la Cappella degli Scrovegni.

Vincent van Gogh, Il seminatore, 1888, Otterlo, Kröller-Müller Museum
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