Una mostra in 5 tappe per i reperti del MANN
Dal Vesuvio alla Cina, il viaggio di Pompei

Pompei, the Infinite Life
Francesca Grego
24/01/2018
Mondo - Nell’Anno del Turismo Europa Cina, le meraviglie di Pompei sbarcano tra gli eredi del Celeste Impero.
Dopo la collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli prosegue il suo viaggio verso Est con Pompeii, the Infinite Life, la mostra itinerante che dall’8 febbraio porterà 120 opere e preziosi reperti in cinque città della Cina.
Si parte dal Jinsha Archaeology Museum di Chengdou (fino al 3 maggio), per toccare il Qinshihuang Museum Mausoleum Museum tra giugno e agosto, il Tianjin Museum da settembre a dicembre e il Wuhan Museum all’inizio del 2019, mentre la meta finale è ancora da definire.
Ogni tappa sarà occasione di un incontro con il patrimonio archeologico locale: le testimonianze di Pompei dialogheranno di volta in volta con i misteriosi reperti della dinastia Shang e Zou, con i guerrieri di terracotta dell’imperatore Qin Shi Huang o con quanto resta dell’antica civiltà di Erligang, in un confronto con il mito di Dioniso.
Ai visitatori cinesi sarà offerto uno spaccato dell’antica Pompei che, accanto all’arte, ne illustrerà la vita quotidiana con un occhio particolare alle conquiste tecniche della civiltà romana.
Statue, ori e terrecotte segneranno il percorso dal tema del Mediterraneo antico agli scavi che marcarono la nascita dell’archeologia moderna.
Accurati allestimenti comprensivi di affreschi e arredi originali ricostruiranno i diversi ambienti della domus pompeiana, cuore del progetto espositivo, mentre proiezioni e videomapping permetteranno di apprendere le vicende della città sepolta dalla viva voce di personaggi legati alla sua storia, in un itinerario che, partendo dal dramma dell’eruzione, sottolineerà l’eternità della bellezza sopravvissuta.
Tra le star della mostra, la bellissima statua marmorea del Satiro e il celebre balneum del calidarium proveniente dalla Villa della Pisanella a Boscoreale, uno degli ambienti termali privati più completi e meglio conservati della storia antica, in cui il pubblico orientale potrà scoprire i prodigi dell’idraulica romana.
Uno dei tanti preziosissimi pezzi che finora non hanno trovato posto nell’allestimento permanente del MANN, custode di una collezione di archeologia che è tra le più ricche a livello mondiale.
Al ritorno dal tour cinese, ad accogliere a Napoli il balneum di Boscoreale sarà una sezione del museo nuova di zecca, realizzata in collaborazione con il Museo Galileo di Firenze e incentrata sulle conquiste tecniche della civiltà romana.
Dagli stessi sterminati depositi che hanno dato ricetto ai resti del calidarium, proviene un altro reperto raro e singolare: un antico rocchetto, ha spiegato il direttore del MANN Paolo Giulierini, “con un filo di seta di probabile produzione cinese. Si tratta di un pezzo senza confronti, che al momento è oggetto di restauro e studio”.
“Ci piace pensare – ha aggiunto Giulierini – che quel filo di seta sia un simbolo che, al pari di quello che tenne insieme Teseo e Arianna nell’impresa contro il Minotauro, colleghi simbolicamente due grandi imperi di un tempo e due grandi Paesi di oggi”.
Intanto, insieme alla mostra, vola in Cina anche Father and Son, il pionieristico videogame prodotto dal MANN per valorizzare i proprio patrimonio e previdentemente tradotto anche in cinese.
Nato dall’iniziativa della società ChinaMuseum di Pechino e realizzato in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Parco Archeologico di Pompei, il progetto Pompeii, the Infinite Life si avvale dell’allestimento a cura degli architetti Gaetano di Gesù e Susanna Ferrini di N! Studio Asia e della cura scientifica di Pietro Giovanni Guzzo, con la consulenza museografica di Gianni Bulian e Scavi di Pompei.
Leggi anche:
• L’Esercito di Terracotta conquista Napoli
• Da Napoli a San Pietroburgo la grande scultura antica
• La prima volta dei Musei Vaticani in Cina. Uno scambio di mostre nel segno della bellezza
• Il Museo Egizio arriva in Cina: un viaggio in cinque tappe per unire due grandi civiltà
Dopo la collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli prosegue il suo viaggio verso Est con Pompeii, the Infinite Life, la mostra itinerante che dall’8 febbraio porterà 120 opere e preziosi reperti in cinque città della Cina.
Si parte dal Jinsha Archaeology Museum di Chengdou (fino al 3 maggio), per toccare il Qinshihuang Museum Mausoleum Museum tra giugno e agosto, il Tianjin Museum da settembre a dicembre e il Wuhan Museum all’inizio del 2019, mentre la meta finale è ancora da definire.
Ogni tappa sarà occasione di un incontro con il patrimonio archeologico locale: le testimonianze di Pompei dialogheranno di volta in volta con i misteriosi reperti della dinastia Shang e Zou, con i guerrieri di terracotta dell’imperatore Qin Shi Huang o con quanto resta dell’antica civiltà di Erligang, in un confronto con il mito di Dioniso.
Ai visitatori cinesi sarà offerto uno spaccato dell’antica Pompei che, accanto all’arte, ne illustrerà la vita quotidiana con un occhio particolare alle conquiste tecniche della civiltà romana.
Statue, ori e terrecotte segneranno il percorso dal tema del Mediterraneo antico agli scavi che marcarono la nascita dell’archeologia moderna.
Accurati allestimenti comprensivi di affreschi e arredi originali ricostruiranno i diversi ambienti della domus pompeiana, cuore del progetto espositivo, mentre proiezioni e videomapping permetteranno di apprendere le vicende della città sepolta dalla viva voce di personaggi legati alla sua storia, in un itinerario che, partendo dal dramma dell’eruzione, sottolineerà l’eternità della bellezza sopravvissuta.
Tra le star della mostra, la bellissima statua marmorea del Satiro e il celebre balneum del calidarium proveniente dalla Villa della Pisanella a Boscoreale, uno degli ambienti termali privati più completi e meglio conservati della storia antica, in cui il pubblico orientale potrà scoprire i prodigi dell’idraulica romana.
Uno dei tanti preziosissimi pezzi che finora non hanno trovato posto nell’allestimento permanente del MANN, custode di una collezione di archeologia che è tra le più ricche a livello mondiale.
Al ritorno dal tour cinese, ad accogliere a Napoli il balneum di Boscoreale sarà una sezione del museo nuova di zecca, realizzata in collaborazione con il Museo Galileo di Firenze e incentrata sulle conquiste tecniche della civiltà romana.
Dagli stessi sterminati depositi che hanno dato ricetto ai resti del calidarium, proviene un altro reperto raro e singolare: un antico rocchetto, ha spiegato il direttore del MANN Paolo Giulierini, “con un filo di seta di probabile produzione cinese. Si tratta di un pezzo senza confronti, che al momento è oggetto di restauro e studio”.
“Ci piace pensare – ha aggiunto Giulierini – che quel filo di seta sia un simbolo che, al pari di quello che tenne insieme Teseo e Arianna nell’impresa contro il Minotauro, colleghi simbolicamente due grandi imperi di un tempo e due grandi Paesi di oggi”.
Intanto, insieme alla mostra, vola in Cina anche Father and Son, il pionieristico videogame prodotto dal MANN per valorizzare i proprio patrimonio e previdentemente tradotto anche in cinese.
Nato dall’iniziativa della società ChinaMuseum di Pechino e realizzato in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Parco Archeologico di Pompei, il progetto Pompeii, the Infinite Life si avvale dell’allestimento a cura degli architetti Gaetano di Gesù e Susanna Ferrini di N! Studio Asia e della cura scientifica di Pietro Giovanni Guzzo, con la consulenza museografica di Gianni Bulian e Scavi di Pompei.
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