Presentato il programma per il 2024

Tra Picasso e Giulio Romano, le Metamorfosi di Palazzo Te

Fondazione Palazzo Te | Giulio Romano e allievi, Volta della Camera dei Giganti, 1530-1534, affresco. Mantova, Palazzo Te I Ph. Gianmaria Pontiroli
 

Francesca Grego

28/02/2024

Mantova - Mito, poesia e bellezza si intrecciano negli ambienti di Palazzo Te, suscitando nei visitatori contemporanei una meraviglia pari a quella sperimentata dagli ospiti dei Gonzaga. Sono davvero numerosi i percorsi possibili per andare alla scoperta della Delizia dei duchi di Mantova, che gli spettacolari affreschi di Giulio Romano rendono simile a un’opera d’arte totale. Nel 2024 il tema prescelto è quello delle Metamorfosi, che attraversa le sale riccamente decorate del Palazzo con storie tratte da Ovidio e Apuleio.

A partire dal prossimo 27 marzo, l’esperienza di visita sarà un viaggio intorno a uno dei topos più affascinanti ed enigmatici di tutta la mitologia classica: supporti informativi e un’illuminazione ad hoc guideranno gli spettatori in uno stimolante racconto per immagini, alla scoperta di un repertorio iconografico e architettonico unico che si dipana di stanza in stanza come in un labirinto. Ma c’è di più: le Metamorfosi saranno il filo conduttore di un ricco programma di eventi, mostre, convegni, concerti e spettacoli, rivolto a un pubblico ampio e variegato. Tra gli appuntamenti da non perdere, la grande mostra su Picasso in programma per il prossimo autunno e, nella primavera 2025, un importante progetto espositivo dedicato al tema delle Metamorfosi in pittura, che riunirà a Mantova prestigiosi prestiti internazionali. 


Giulio Romano e allievi, Venere e Marte (Camera di Amore e Psiche), 1527. Foto Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te

Intesa come “interrogazione fondamentale sull’essenza della natura e sul senso dell’umanità”,  la metamorfosi rappresenta per Palazzo Te “una linea narrativa al tempo stesso profonda e scherzosa, ironica e vertiginosa, ma sempre centrale nel progetto artistico di Giulio Romano”, scrivono i curatori. Tra reinterpretazioni cinquecentesche delle storie narrati da Ovidio e Apuleio, e visioni contemporanee, la residenza dei Gonzaga si svela come una wunderkammer, un campionario di forme ispirate alla poesia e alla mitologia antica, ai viaggi e alle scoperte dell’epoca in cui fu costruita: decorazioni, corami, oggetti e animali si trasformano di continuo, generando quell’atmosfera di stupore che è alla base del fascino esercitato su chiunque abbia varcato la sua soglia dal XVI secolo ad oggi. 


Palazzo Te, Mantova, Loggia di Davide I Ph. Gianmaria Pontiroli (© Fondazione Palazzo Te)

Le Metamorfosi irrompono nell’architettura di Palazzo Te fin dalla prima stanza dell’appartamento privato, chiamata proprio Camera di Ovidio. Sfide e amori tra umani e dei ci danno il benvenuto in un labirinto di storie e immagini: dal mito ovidiano di Orfeo ed Euridice nella Loggia delle Muse, alla Camera di Amore e Psiche con gli amori Polifemo e Galatea, Venere e Adone, Bacco e Arianna, Pasifae e il Toro, fino alla Camera delle Aquile, destinata a ospitare il letto di Federico II, con la Caduta di Fetonte, e alla vertiginosa Camera dei Giganti, la più sorprendente di tutte.


Giulio Romano e Allievi, Il Ratto di Proserpina (Camera delle Aquile), 1527-28. Stucco. Foto Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te

Se il 21 e il 22 giugno un convegno internazionale indagherà su come le Metamorfosi parlino al nostro tempo, in autunno la mostra Il labirinto di Picasso. Poesia, salvezza e metamorfosi ricostruirà le ispirazioni che il maestro modernista ha tratto dal mito, attraverso l’immaginazione poetica di Ovidio come di Apollinaire. Tra ironia e angoscia, il percorso espositivo curato da Annie Cohen-Solal metterà in luce la centralità  dell’idea di trasformazione nell’opera di Picasso, in un progetto realizzato in collaborazione con Palazzo Reale di Milano e il Musée Picasso di Parigi. 


Giulio Romano e allievi, Pasifae e il toro (Camera di Amore e Psiche), 1527. Foto Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te

Concerti e appuntamenti performativi svilupperanno il tema in connessione con le arti della musica e del teatro, mentre l’installazione Mutaforma di Dario Moretti lo declinerà in chiave contemporanea. Nella primavera 2025 la grande mostra Metamorfosi a Palazzo Te coronerà il percorso: preziosi prestiti internazionali daranno vita a un dialogo inedito tra gli affreschi di Giulio Romano e le opere di altri grandi pittori che trassero ispirazione dalle storie senza tempo narrate da Ovidio e da Apuleio. 

Il programma completo del progetto Palazzo Te. Il Labirinto delle Metamorfosi sarà disponibile sul sito www.centropalazzote.it


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