Nelle sale italiane dall’11 al 13 ottobre
Venezia, infinita avanguardia. La "città più antica del futuro" si racconta al cinema
Dal docufilm Venezia. Infinita Avanguardia. Vittore Carpaccio, Leone Andante, Palazzo Ducale. Foto Cameraphoto I Courtesy Nexo Digital
Francesca Grego
06/10/2021
“Venezia è sopra, oltre, al di fuori dell’immaginazione umana”, scrisse Charles Dickens durante il suo soggiorno in Italia. Nei secoli, schiere di viaggiatori ne hanno condiviso la meraviglia. A 1600 anni dalla leggendaria fondazione, la città sulla Laguna mantiene intatto il proprio fascino, a dispetto - o forse con la complicità - degli allarmi che periodicamente si levano sul suo destino. Ossimoro vivente di acqua e terra, innovazione e decadenza, ora la Serenissima è pronta a raccontarsi sul grande schermo in un docufilm che si preannuncia ricco e cangiante proprio come la sua luce. Primo titolo della nuova stagione di La Grande Arte al Cinema, Venezia. Infinita Avanguardia è diretto da Michele Mally su soggetto di Didi Gnocchi, che firma anche la sceneggiatura insieme a Sabina Fedeli, Valeria Parisi e Arianna Marelli.
Venezia. Infinita Avanguardia, un film di Didi Gnocchi e Michele Mally I Courtesy Nexo Digital
Nelle sale italiane solo l’11, il 12 e il 13 ottobre, il film si annuncia come un viaggio labirintico - e non potrebbe essere altrimenti - tra storie, palazzi, strabilianti opere d’arte, personaggi, tradizioni e stravaganze cresciute sull’orlo dei canali, da gustare in compagnia di un maestro del teatro italiano come Carlo Cecchi e della giovane pianista polacca Hania Rani, astro in ascesa della scena modern classic internazionale, che vedremo muoversi tra le calli in cerca di ispirazione per la colonna sonora. Intorno a loro ruotano le testimonianze di studiosi, artisti, musicisti, architetti, ricercatori in qualche modo di casa in Laguna, da Ai Weiwei ad Anselm Kiefer, da Giorgio Andreotta Calò a Nuria Schönberg, figlia di Arnold Schönberg e moglie di Luigi Nono. A tenere tutto insieme è la voce narrante di Lella Costa, per ricordarci che, da sempre, Venezia è donna.
Venezia. Infinita Avanguardia, un film di Didi Gnocchi e Michele Mally. Foto Prandoni I Courtesy Nexo Digital
Dall’immenso patrimonio artistico e culturale della Serenissima, il documentario invita a volare verso verso secoli lontani, in un’esperienza sensoriale fatta di luci, acqua e musica. Come negli antichi mosaici di San Marco, il racconto si compone di innumerevoli tessere, colori e riflessi differenti che insieme restituiscono l’essenza: il Canal Grande, i grandi musei, i palazzi settecenteschi, i fasti del Teatro La Fenice, le opere di Tiziano, Tintoretto, Tiepolo, Canova incontrano così le trasgressioni del Carnevale, il mito di Casanova e i romanzi a fumetti di Hugo Pratt, l’insonnia di Wagner, la febbre del jazz e le feste a casa del compositore americano Cole Porter, le follie di Peggy Guggenheim, la nascita della Biennale e il primo nudo della storia del cinema, gli antichi mestieri fotografati da Enrico Fantuzzi, gli elefanti del Circo Togni sui ponti storici, Carmelo Bene che legge il Manifesto futurista “Contro Venezia passatista”, la lotta di Emilio Vedova per salvare i Magazzini del Sale, il MOSE e l’emergenza ambientale, gli interventi clandestini di Banksy...
Venezia. Infinita Avanguardia, un film di Didi Gnocchi e Michele Mally I Courtesy Nexo Digital
Fragile e potente, Venezia non ha mai avuto bisogno di difendere un’identità, ma ha sempre lasciato che il genio e la creatività dei viaggiatori e dei suoi stessi abitanti continuassero a reinventarla con estro e un pizzico di trasgressione. Saranno le stesse qualità ad assicurarle un futuro? Alla ricerca di risposte alle sfide urgenti dell’ambiente e della sostenibilità, la Laguna rappresenta un formidabile punto di osservazione sul domani. Come nell’affresco Il Mondo Novo di Giandomenico Tiepolo conservato a Ca’ Rezzonico, dove la società veneziana del Settecento, accorsa ad ammirare quella sorta di “lanterna magica” che era il cosmorama, si accalca a stupirsi e a nutrirsi delle meraviglie del mondo che verrà.
Prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital con Villaggio Globale International, Venezia. Infinita Avanguardia è stato realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo e la collaborazione speciale di Fondazione Musei Civici di Venezia.
Venezia. Infinita Avanguardia: Giandomenico Tiepolo, Mondo novo (1791), affresco staccato proveniente dalla Villa Tiepolo di Zianigo (Venezia), cm 205 x 525. Venezia, Museo del Settecento Veneziano Ca’ Rezzonico
Leggi anche:
• La Grande Arte al Cinema riparte con Pompei, Venezia, Napoleone
Venezia. Infinita Avanguardia, un film di Didi Gnocchi e Michele Mally I Courtesy Nexo Digital
Nelle sale italiane solo l’11, il 12 e il 13 ottobre, il film si annuncia come un viaggio labirintico - e non potrebbe essere altrimenti - tra storie, palazzi, strabilianti opere d’arte, personaggi, tradizioni e stravaganze cresciute sull’orlo dei canali, da gustare in compagnia di un maestro del teatro italiano come Carlo Cecchi e della giovane pianista polacca Hania Rani, astro in ascesa della scena modern classic internazionale, che vedremo muoversi tra le calli in cerca di ispirazione per la colonna sonora. Intorno a loro ruotano le testimonianze di studiosi, artisti, musicisti, architetti, ricercatori in qualche modo di casa in Laguna, da Ai Weiwei ad Anselm Kiefer, da Giorgio Andreotta Calò a Nuria Schönberg, figlia di Arnold Schönberg e moglie di Luigi Nono. A tenere tutto insieme è la voce narrante di Lella Costa, per ricordarci che, da sempre, Venezia è donna.
Venezia. Infinita Avanguardia, un film di Didi Gnocchi e Michele Mally. Foto Prandoni I Courtesy Nexo Digital
Dall’immenso patrimonio artistico e culturale della Serenissima, il documentario invita a volare verso verso secoli lontani, in un’esperienza sensoriale fatta di luci, acqua e musica. Come negli antichi mosaici di San Marco, il racconto si compone di innumerevoli tessere, colori e riflessi differenti che insieme restituiscono l’essenza: il Canal Grande, i grandi musei, i palazzi settecenteschi, i fasti del Teatro La Fenice, le opere di Tiziano, Tintoretto, Tiepolo, Canova incontrano così le trasgressioni del Carnevale, il mito di Casanova e i romanzi a fumetti di Hugo Pratt, l’insonnia di Wagner, la febbre del jazz e le feste a casa del compositore americano Cole Porter, le follie di Peggy Guggenheim, la nascita della Biennale e il primo nudo della storia del cinema, gli antichi mestieri fotografati da Enrico Fantuzzi, gli elefanti del Circo Togni sui ponti storici, Carmelo Bene che legge il Manifesto futurista “Contro Venezia passatista”, la lotta di Emilio Vedova per salvare i Magazzini del Sale, il MOSE e l’emergenza ambientale, gli interventi clandestini di Banksy...
Venezia. Infinita Avanguardia, un film di Didi Gnocchi e Michele Mally I Courtesy Nexo Digital
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Prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital con Villaggio Globale International, Venezia. Infinita Avanguardia è stato realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo e la collaborazione speciale di Fondazione Musei Civici di Venezia.
Venezia. Infinita Avanguardia: Giandomenico Tiepolo, Mondo novo (1791), affresco staccato proveniente dalla Villa Tiepolo di Zianigo (Venezia), cm 205 x 525. Venezia, Museo del Settecento Veneziano Ca’ Rezzonico
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