Luci d'artista a Torino

Luci d'artista a Torino
 

26/02/2004

La cosa più curiosa che vi possa capitare andando a Torino d’inverno è di finire, quasi senza accorgervene, nel bel mezzo di una galleria d’arte en plein air di oltre 50 chilometri quadrati. Sono infatti ormai tre anni che Torino ha scelto di trasformare le sue stesse vie e piazze in un’area espositiva in grado di parlare a tutta la città e ai suoi visitatori. “Luci d’artista” è frutto della collaborazione tra i due musei d’arte contemporanea di Torino (la Gam e il Museo d’arte contemporanea di Rivoli), due poli artistici che hanno contribuito non poco al rilancio turistico e culturale della città negli ultimi anni. L’idea che sta dietro a “Luci d’artista” è quella di trasformare un elemento di arredo urbano spesso abusato, le decorazioni luminose, in un’occasione di incontro tra arte e grande pubblico. Poco più di una dozzina di artisti (di provenienza, età e fama più varia possibile) hanno accettato di prendere ognuno in consegna una piazza, una via o un giardino e di realizzare in questo spazio pubblico la loro opera, con l’unico obbligo di usare la luce come principale mezzo espressivo. I risultati rispecchiano la diversità degli artisti coinvolti nel progetto, ma è soprattutto l’insieme ad avere un notevole impatto visivo ed emozionale: passeggiare per le vie di Torino alla scoperta di questi giochi di luce è una esperienza piacevole e caldamente consigliata. Al di là dei risultati artistici, più o meno opinabili (anzi, la discussione è stata e continua ad essere accesissima tra favorevoli e contrari, anche a fronte del notevole impegno economico per l’installazione e la manutenzione delle opere), “Luci d’artista” costituisce uno straordinario esempio di come si possa portare l’arte contemporanea al grande pubblico senza bisogno di progetti monumentali: basta un’intuizione semplice e efficace, in grado di sfruttare i luoghi della quotidianità non per “occuparli” ma per renderli più piacevolmente fruibili. L'iniziativa raggiunge questo obiettivo riuscendo anche a dare finalmente senso compiuto alle decorazioni luminose urbane, che soprattutto in occasione delle festività natalizie diventano talvolta fastidiose ed eccessive. Non c’è dubbio che uno scenario artistico, per una città elegante e forse anche un po’ snob come Torino, sia decisamente più consono. Bisogna però dare atto agli organizzatori anche di una scelta coraggiosa e giusta: invece di sfruttare solo le scenografie del centro di Torino e dei suoi luoghi più significativi, hanno deciso di portare le installazioni anche nelle periferie, in spazi meno ovvi ma forse più significativi, almeno se l’intenzione di avvicinare l’arte al grande pubblico non è solo uno slogan. Un modo anche per rivalutare e ridare dignità a luoghi della città troppo spesso dimenticati. Quest’anno poi a “Luci d’artista” si affianca una seconda iniziativa, “ManifesTO”, che riprende la stessa idea di fondo andando a sfruttare un altro elemento dell’arredo urbano, i manifesti. Ormai legati in modo quasi inconscio al messaggio pubblicitario, “ManifesTO” si riappropria di questo mezzo espressivo per raggiungere, attraverso cartelloni di grande formato (3 metri per 6), il pubblico nei luoghi della vita di tutti i giorni: oltre a cinque facciate di palazzi del centro, 10 sedi di circoscrizione dislocate per la città. I 15 artisti in questo caso sono stati scelti da altrettante gallerie torinesi. Tutte le loro opere, così come quelle di “Luci d’artista”, saranno poi donate alla GAM, ed entreranno a far parte del patrimonio permanente della città, andando a formare una collezione in grado di arricchirsi e di essere riutilizzata ogni anno.

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