Maxi frode nel mondo dell'arte
L’uomo che si firmava Jackson Pollock
L. Sanfelice
15/10/2013
Un tranquillo immigrato cinese di 73 anni. Questo era Mr. Pei-Shen Quian agli occhi dei suoi vicini del Queens intervistati dal New York Times. Il basso profilo osservato negli ultimi quattro decenni si è però dissolto quando l’uomo è entrato nel mirino delle autorità federali che lo hanno identificato come il falsario le cui opere sono al centro di una delle più grandi frodi artistiche di recente memoria, stimata intorno agli 80 milioni di dollari.
L’artista che vendeva i suoi dipinti sui marciapiedi di Manhattan era stato scoperto negli anni Novanta dal socio di Glafira Rosales, uno dei dealer accusati di aver speculato sulle sue opere, e da allora era stato reclutato per ricalcare lo stile dell’espressionismo astratto.
Per un periodo di 15 anni, il pittore, lavorando nel suo garage, ha realizzato 63 opere su commissione firmandole con i nomi di giganti del calibro di Jackson Pollock e le ha vendute a circa 6mila dollari l’una. Ms. Rosales e socio ne hanno vantato l’autenticità e li hanno introdotti sul mercato come lavori appena scoperti.
Non ci sono accuse a carico dell’artista che secondo le autorità dipingeva copie in buona fede. Tanto invece lo stupore per l’abilità dimostrata da questo schivo signore capace di imitare in maniera credibile uno stile da tutti ritenuto unico.
L’artista che vendeva i suoi dipinti sui marciapiedi di Manhattan era stato scoperto negli anni Novanta dal socio di Glafira Rosales, uno dei dealer accusati di aver speculato sulle sue opere, e da allora era stato reclutato per ricalcare lo stile dell’espressionismo astratto.
Per un periodo di 15 anni, il pittore, lavorando nel suo garage, ha realizzato 63 opere su commissione firmandole con i nomi di giganti del calibro di Jackson Pollock e le ha vendute a circa 6mila dollari l’una. Ms. Rosales e socio ne hanno vantato l’autenticità e li hanno introdotti sul mercato come lavori appena scoperti.
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