I titoli del mese
L'Agenda dell'Arte – In libreria
Alfabeto umano da le Heures de Charles d'Angoulême di Robinet Testard, XV secolo
, Bibliothèque nationale de France in Paris
, Bibliothèque nationale de France in Paris
Francesca Grego
06/06/2019
• Maurizio Galimberti, Il Cenacolo di Leonardo da Vinci. Skira
Dopo essere finito sulla copertina del Times Magazine con un insolito ritratto di Johnny Depp, aver scomposto i volti delle celebrities più intoccabili e i panorami di New York in sequenze che sembrano quadri, Maurizio Galimberti volge l'obiettivo verso capolavoro milanese di Leonardo, complice il cinquecentenario del genio vinciano.
Il metodo del fotografo comasco è noto: decostruire i suoi soggetti in una cascata di immagini parziali, che in seguito riunisce in composizioni simili a mosaici contemporanei, matematici nel rigore e musicali nell'armonia. È quanto succede anche all'Ultima Cena in un confronto solenne eppure leggero, tra scatti a colori, bianchi e neri, variazioni cromatiche che restituiscono uno sguardo altro su un'opera arcinota.
Classe 1956, Galimberti è noto negli ambienti della fotografia internazionale come “instant artist” e fondatore del movimento Dada Polaroid, autore di progetti di ricerca legati alle idee di ritmo e movimento.
Il volume è curato e scritto da Federico Minini, che sullo stesso artista ha pubblicato recentemente Maurizio Galimberti. Around Enrico Coveri (2018) e Maurizio Galimberti. San Nicola reMade (2017).
• Alessandro Morandotti, Una mostra, un trasloco. Destini della sala del Grechetto a Palazzo Sormani a Milano. Scalpendi Editore
Animali di ogni specie, creature fantastiche o esotiche, tutte a grandezza naturale, popolano il sorprendente Ciclo di Orfeo, capolavoro seicentesco per molti anni attribuito al pittore genovese Giovanni Benedetto Castiglione, noto come il Grechetto. Con le sue 23 tele, create per tappezzare un'intera stanza, l'opera rappresenta un unicum nell'arte italiana per l'originalità del progetto, le dimensioni, il gran numero di animali e piante raffigurati.
Fino al prossimo 14 luglio potremo ammirarla all'interno della mostra Il meraviglioso mondo della natura. Una favola tra arte, mito e scienza, allestita a Milano a Palazzo Reale. E poi? Il destino del bizzarro ciclo pittorico è incerto, almeno quanto è travagliata la sua storia.
Lo storico dell'arte e docente allUniversità di Torino Alessandro Morandotti la ripercorre tutto d'un fiato tra compravendite, eredità, smembramenti e ricomposizioni: dalla commissione per l'antico Palazzo Visconti (oggi Verri) in via Montenapoleone, al trasferimento nella sede attuale di Palazzo Sormani, l'edificio tardo barocco che dal 1956 ospita la Biblioteca Civica dl capoluogo lombardo. Nel futuro dell'opera un probabile restauro e l'ipotesi di un nuovo trasloco, in un edificio del tutto estraneo al suo passato. L'autore del volume la pensa diversamente e passa al contrattacco: tra i suoi progetti, la fruizione museale permanente, arricchita da ricostruzioni virtuali che mostrino il racconto di Orfeo e degli animali incantati così come si presentava all'origine.
• Il tesoro più grande. Come gli italiani pensano, tutelano e valorizzano il patrimonio culturale. Fondazione Enzo Hruby
Che la risorsa più esorbitante del Belpaese sia l'arte lo sappiamo. Ma che cosa ne pensano gli italiani? Che rapporto hanno con i gioielli che da Nord a Sud, dalle metropoli al più piccolo borgo, punteggiano la penisola?
La Fondazione Enzo Hruby ha commissionato ad AstraRicerche una vasta indagine demoscopica, che attraverso interviste a un campione di persone comprese tra i 15 e i 65 anni ha restituito immagini, significati, valori affettivi, identitari, sociali ed economici associati dai cittadini al patrimonio artistico più invidiato al mondo.
Punto di partenza per una riflessione su come conservare e valorizzare al meglio “il tesoro più grande”, i dati raccolti confluiscono ora nel volume curato da Salvatore Vitellino e introdotto da Franco Bernabè, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO.
A commentarli, tra esperienze recenti e proposte per il futuro, sono protagonisti della scena culturale e museale italiana, tra cui il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, la presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino Evelina Christillin, il direttore della Fondazione Teatro La Fenice Andrea Erri, il giornalista del Corriere della Sera Pierluigi Vercesi, la presidente di ICOM Italia Tiziana Maffei, il critico d'arte Luca Nannipieri.
Leggi anche:
• L'Ultima Cena per immagini: l'opera di Leonardo attraverso il tempo
• A Palazzo Reale prende vita la Favola della Natura, tra arte, mito e scienza
Dopo essere finito sulla copertina del Times Magazine con un insolito ritratto di Johnny Depp, aver scomposto i volti delle celebrities più intoccabili e i panorami di New York in sequenze che sembrano quadri, Maurizio Galimberti volge l'obiettivo verso capolavoro milanese di Leonardo, complice il cinquecentenario del genio vinciano.
Il metodo del fotografo comasco è noto: decostruire i suoi soggetti in una cascata di immagini parziali, che in seguito riunisce in composizioni simili a mosaici contemporanei, matematici nel rigore e musicali nell'armonia. È quanto succede anche all'Ultima Cena in un confronto solenne eppure leggero, tra scatti a colori, bianchi e neri, variazioni cromatiche che restituiscono uno sguardo altro su un'opera arcinota.
Classe 1956, Galimberti è noto negli ambienti della fotografia internazionale come “instant artist” e fondatore del movimento Dada Polaroid, autore di progetti di ricerca legati alle idee di ritmo e movimento.
Il volume è curato e scritto da Federico Minini, che sullo stesso artista ha pubblicato recentemente Maurizio Galimberti. Around Enrico Coveri (2018) e Maurizio Galimberti. San Nicola reMade (2017).
• Alessandro Morandotti, Una mostra, un trasloco. Destini della sala del Grechetto a Palazzo Sormani a Milano. Scalpendi Editore
Animali di ogni specie, creature fantastiche o esotiche, tutte a grandezza naturale, popolano il sorprendente Ciclo di Orfeo, capolavoro seicentesco per molti anni attribuito al pittore genovese Giovanni Benedetto Castiglione, noto come il Grechetto. Con le sue 23 tele, create per tappezzare un'intera stanza, l'opera rappresenta un unicum nell'arte italiana per l'originalità del progetto, le dimensioni, il gran numero di animali e piante raffigurati.
Fino al prossimo 14 luglio potremo ammirarla all'interno della mostra Il meraviglioso mondo della natura. Una favola tra arte, mito e scienza, allestita a Milano a Palazzo Reale. E poi? Il destino del bizzarro ciclo pittorico è incerto, almeno quanto è travagliata la sua storia.
Lo storico dell'arte e docente allUniversità di Torino Alessandro Morandotti la ripercorre tutto d'un fiato tra compravendite, eredità, smembramenti e ricomposizioni: dalla commissione per l'antico Palazzo Visconti (oggi Verri) in via Montenapoleone, al trasferimento nella sede attuale di Palazzo Sormani, l'edificio tardo barocco che dal 1956 ospita la Biblioteca Civica dl capoluogo lombardo. Nel futuro dell'opera un probabile restauro e l'ipotesi di un nuovo trasloco, in un edificio del tutto estraneo al suo passato. L'autore del volume la pensa diversamente e passa al contrattacco: tra i suoi progetti, la fruizione museale permanente, arricchita da ricostruzioni virtuali che mostrino il racconto di Orfeo e degli animali incantati così come si presentava all'origine.
• Il tesoro più grande. Come gli italiani pensano, tutelano e valorizzano il patrimonio culturale. Fondazione Enzo Hruby
Che la risorsa più esorbitante del Belpaese sia l'arte lo sappiamo. Ma che cosa ne pensano gli italiani? Che rapporto hanno con i gioielli che da Nord a Sud, dalle metropoli al più piccolo borgo, punteggiano la penisola?
La Fondazione Enzo Hruby ha commissionato ad AstraRicerche una vasta indagine demoscopica, che attraverso interviste a un campione di persone comprese tra i 15 e i 65 anni ha restituito immagini, significati, valori affettivi, identitari, sociali ed economici associati dai cittadini al patrimonio artistico più invidiato al mondo.
Punto di partenza per una riflessione su come conservare e valorizzare al meglio “il tesoro più grande”, i dati raccolti confluiscono ora nel volume curato da Salvatore Vitellino e introdotto da Franco Bernabè, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO.
A commentarli, tra esperienze recenti e proposte per il futuro, sono protagonisti della scena culturale e museale italiana, tra cui il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, la presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino Evelina Christillin, il direttore della Fondazione Teatro La Fenice Andrea Erri, il giornalista del Corriere della Sera Pierluigi Vercesi, la presidente di ICOM Italia Tiziana Maffei, il critico d'arte Luca Nannipieri.
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