Cresce il valore di mercato degli anni Sessanta del Novecento

Il buon affare dell'arte italiana

Untitled (1964), Mimmo Rotella
 

Ludovica Sanfelice

11/02/2016

Quando "Sacco e Rosso" di Alberto Burri venne venduto all’asta nel 2007 da Christie’s, l'aggiudicazione valse 1.9 milioni di sterline ($3.8 milioni). Il 10 febbraio del 2016, Sotheby's rivende la stessa opera per 9,109,000 sterline: un valore quintuplicato che raddoppia anche il precedente record di 4.7milioni di sterline registrato nel febbraio del 2014.

L'ascesa vertiginosa ha il sapore della vera riscoperta e trascina Burri sullo stesso piano di Piero Manzoni, il cui top sell è di £12.6 milioni, e di Lucio Fontana spintosi fino a £19.3 milioni.

Alle aste di Phillips, sempre a Londra, parallelamente il pezzo più importante della vendita è stato un "Achrome" di Piero Manzoni del 1958, stimato tra 6,4 e 9 milioni di euro e battuto a 7,15, diritti compresi. A seguire si sono piazzati un "Legno" di Burri del 1959, stimato tra i 2,3 e i 3,2 milioni di euro e venduto a 2,55 milioni, e un "Concetto spaziale. Attese" del 1965 di Fontana quotato tra 1,3 e 1,9 milioni e passato di mano per 1,83 milioni.
Ma è al quarto posto che si rintraccia il vero exploit grazie ad un decollage senza titolo del 1964 di Mimmo Rotella che ha spiccato un salto acrobatico mettendo a segno il record mondiale di 1,39 milioni di euro, di gran lunga oltre la linea delle stime fissate tra i 510 e 770mila, e su un valore raddoppiato rispetto al primato precedente, realizzato nel 2003 da Sotheby's.

Un ottimo inizio per il 2016 che lascia ben sperare dopo un anno in cui l'Italia ha segnato mediamente crescite del 30% in controtendenza con il bilancio in negativo del mercato nel complesso.


Per approfondimenti:
Il mercato reclama Burri e Sotheby's risponde con un capolavoro 

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