#SicilyExibition dal 21 aprile al 14 agosto
Il British Museum sbarca in Sicilia
12th century mosaic, Byzantine-style mosaic showing the Virgin as Advocate for the Human Race, Palermo Cathedral, c.1130-1180 AD | Courtesy of Museo Diocesano
Ludovica Sanfelice
29/01/2016
Dal 21 aprile il British Museum spalancherà una finestra sul Mediterraneo, inaugurando una monumentale rassegna dedicata alla storia millenaria della Sicilia, annunciata in cartellone con il titolo “Sicily: culture and conquest”.
Portare ordine e presentare in maniera sistematica lo sterminato patrimonio artistico, archeologico e architettonico di cui l’isola italiana è custode è la sfida di un allestimento che si avvarrà di oggetti delle collezioni del museo, godrà di prestiti dalla Sicilia e dal resto del mondo, e riunirà un nucleo di opere che mai prima d’ora avevano valicato la Manica.
La grande isola della Gran Bretagna punterà dunque il binocolo verso un’altra Isola: la più estesa del bacino Mediterraneo.
Una terra strategica per posizione e tanto fertile e vulcanica da attrarre a sè come una sirena nel corso dei secoli molti popoli che stratificando saperi e usanze contribuirono a generare una cultura varia e sofisticata.
Lavorando a stretto contatto con l’assessorato regionale dei Beni Culturali, e consultando specialisti di diversi musei dell’Isola mediterranea, il British Museum ha attentamente selezionato i reperti in mostra - circa 200 - scegliendo di abbracciare l'arco temporale compreso tra due insediamenti specifici: prima l’arrivo dei Greci nel VII secolo a.C. e il loro incontro con i Fenici, e in secondo luogo il periodo della dominazione normanna tra il 1100 e il 1250 d.C. Entrambi determinanti nel far fiorire dall'intreccio di tradizioni una cultura ricca di idee e carica di contaminazioni.
Nel mezzo in successione Roma, Bisanzio, la conquista islamica, tutte strette nella stessa terra in una coesistenza multiculturale senza precedenti che con i Normanni si formalizzò nelle arti, si riversò sugli edifici, si scolpì nelle decorazioni con forte spinta innovatrice, a sperimentare un miscuglio di influenze e stili a cui nel 2015, con l'ammissione nelle sue liste della Palermo Arabo-Normanna, l'UNESCO ha conferito il meritato titolo di Patrimonio dell'Umanità.
Portare ordine e presentare in maniera sistematica lo sterminato patrimonio artistico, archeologico e architettonico di cui l’isola italiana è custode è la sfida di un allestimento che si avvarrà di oggetti delle collezioni del museo, godrà di prestiti dalla Sicilia e dal resto del mondo, e riunirà un nucleo di opere che mai prima d’ora avevano valicato la Manica.
La grande isola della Gran Bretagna punterà dunque il binocolo verso un’altra Isola: la più estesa del bacino Mediterraneo.
Una terra strategica per posizione e tanto fertile e vulcanica da attrarre a sè come una sirena nel corso dei secoli molti popoli che stratificando saperi e usanze contribuirono a generare una cultura varia e sofisticata.
Lavorando a stretto contatto con l’assessorato regionale dei Beni Culturali, e consultando specialisti di diversi musei dell’Isola mediterranea, il British Museum ha attentamente selezionato i reperti in mostra - circa 200 - scegliendo di abbracciare l'arco temporale compreso tra due insediamenti specifici: prima l’arrivo dei Greci nel VII secolo a.C. e il loro incontro con i Fenici, e in secondo luogo il periodo della dominazione normanna tra il 1100 e il 1250 d.C. Entrambi determinanti nel far fiorire dall'intreccio di tradizioni una cultura ricca di idee e carica di contaminazioni.
Nel mezzo in successione Roma, Bisanzio, la conquista islamica, tutte strette nella stessa terra in una coesistenza multiculturale senza precedenti che con i Normanni si formalizzò nelle arti, si riversò sugli edifici, si scolpì nelle decorazioni con forte spinta innovatrice, a sperimentare un miscuglio di influenze e stili a cui nel 2015, con l'ammissione nelle sue liste della Palermo Arabo-Normanna, l'UNESCO ha conferito il meritato titolo di Patrimonio dell'Umanità.
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