Le mostre in arrivo

Da Basilea a Venezia l’autunno ha i colori di Matisse

Henri Matisse, La grande robe bleue et mimosas, 1937. Huile sur toile, 92.7 x 73.7 cm. Philadelphia Museum of Art, don de Mrs. John Wintersteen, 1956 © Succession H. Matisse / 2024, ProLitteris, Zurich
Photo: Philadelphia Museum of Art
 

Francesca Grego

21/09/2024

Tra Svizzera, Germania e Austria non si vedeva da oltre 20 anni una grande mostra su Matisse: il maestro del Novecento tornerà sulla breccia alla Fondation Beyeler di Basilea dal 22 settembre nell'esposizione più attesa del 2024. È solo uno degli eventi in programma il prossimo autunno per i 70 anni dalla sua scomparsa. La festa continuerà infatti al Centro Culturale Candiani di Mestre, che riunirà presto nel segno dei colori e della luce del Mediterraneo oltre 50 prestigiosi prestiti firmati Matisse. Ecco i dettagli delle due mostre. 

Matisse. Invito al viaggio alla Fondation Beyeler, Basilea
Dopo Gauguin, Monet e il giovane Picasso, la Fondation Beyeler rende omaggio a un altro grande maestro dell’arte moderna. Arrivano da importanti musei internazionali e collezioni private i quasi 80 capolavori scelti dal curatore Raphael Bouvier per raccontare l’universo artistico del maestro francese. Invito al viaggio prende le mosse dall’omonima poesia di Charles Baudelaire (1857) per esplorare temi e motivi caratterizzanti dell’opera di Matisse, un artista che amava viaggiare e lasciarsi ispirare dalla natura e dall’arte dei paesi visitati, in Italia come in Marocco, in Spagna come a Tahiti. Lusso, calma e voluttà, ricorrenti nel componimento baudelairiano, sono anche le idee guida di tanta parte dell’opera di Matisse: lungo il percorso della mostra scopriremo come si sia evoluta e diversificata nel tempo la loro espressione, lasciandoci sorprendere dalla varietà dell’arte del maestro. 


Henri Matisse, La fenêtre ouverte, Collioure, 1905. Huile sur toile, 55.3 x 46 cm. National Gallery of Art, Washington, D.C., collection de Mr. et Mrs. John Hay Whitney, 1998 © Succession H. Matisse / 2024, ProLitteris, Zurich Photo: Courtesy National Gallery of Art, Washington

Tra gli artisti più influenti e innovativi nell’esplosiva stagione delle avanguardie, Matisse è ricordato come un genio del colore, capace dare nuove basi alla pittura del Novecento e regalare all’arte una leggerezza fino ad allora sconosciuta. La mostra alla Fondation Beyeler - autentico tempio dell’arte moderna che annovera nelle sue collezioni capolavori di giganti come Picasso, Monet, Cézanne e molti altri - è un invito a immergersi completamente nell’opera del pittore francese per esplorarne le molteplici dimensioni. 


Henri Matisse, Baigneuses à la Tortue, 1907-8. Huile sur toile, 181.6 x 221 cm. Saint Louis Art Museum, don de Mr. et Mrs. Joseph Pulitzer Jr. © Succession H. Matisse / 2024, ProLitteris, Zurich Photo: Saint Louis Art Museum

Dal 22 settembre 2024 al 26 gennaio 2025 potremo ripercorrere i passi del maestro dagli esordi intorno al 1900 alla rivoluzione dei Fauve, dalle opere sperimentali degli anni Dieci ai dipinti sensuali del periodo di Nizza, fino ai leggendari cut-out realizzati negli anni Quaranta e Cinquanta dall’artista ormai maturo. In arrivo icone del XX secolo, ma anche opere raramente viste in pubblico: tra i capolavori da non perdere figurano La Desserte (La tavola imbandita), 1897; Luxe, calme et volupté (Lusso, calma e voluttà), 1904; La fenêtre ouverte, Collioure (Finestra aperta, Collioure), 1905; Le Luxe I (Lusso I), 1907; Grand nu couché [Nu rose] (Grande nudo sdraiato [Nudo rosa]), 1935; Le Rêve (Il sogno), 1935, e Nu bleu I (Nudo blu I), 1952.


Henri Matisse, Interiéur au rideau Égyptien, 1948. Huile sur toile, 116.2 x 89.2 cm. The Phillips Collection, Washington, D.C., achat, 1950 © Succession H. Matisse / 2024, ProLitteris, Zurich. Photo: The Phillips Collection, Washington, D.C.

Matisse e la luce del Mediterraneo
al Centro Culturale Candiani, Mestre

Il viaggio è un ingrediente fondamentale anche per il secondo evento dedicato al maestro francese: dal prossimo 28 settembre al 4 marzo 2025 al Centro Culturale Candiani di Mestre andrà in scena Matisse e la luce del Mediterraneo, con oltre 50 capolavori provenienti dal Philadelphia Museum of Art, dal Centre Pompidou di Parigi, dal Museo del Novecento di Milano, dalla Nàrodnì Galerie di Praga, dal Musée des Beaux-Arts di Nancy e naturalmente dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia. 

Al centro del progetto a cura di Elisabetta Barisoni brillano le luminose atmosfere del Sud, punti geografici e luoghi dell’anima, teatri di vicende artistiche fondamentali per l’evoluzione dell’arte moderna europea, da scoprire in un allestimento che evidenzierà il legame tra le opere e gli ambienti che le ispirarono. Pittore della gioia di vivere, delle emozioni profonde tradotte in tinte vivaci e innaturali, Matisse cattura la luce abbagliante del Mediterraneo facendo del Midi il vero protagonista del suo colore liberato e selvaggio. A Mestre ne rivivremo l’avventura attraverso i temi a lui più cari, a confronto con artisti che in modi diversi ne condivisero gli obiettivi, come Maurice de Vlaminck, Pierre Bonnard, Raoul Dufy. Ampio spazio sarà  dedicato all’amicizia con André Derain, in viaggio sulla costa mediterranea della Francia nell’estate del 1905, così come ad alcuni luoghi simbolo dell’arte e della cultura del Novecento, da Arles a Nizza e Saint-Tropez.


Henri Matisse, Luxe, calme et volupté, 1904. Huile sur toile, 98.5 x 118.5 cm. Musée national d’art moderne, Centre Pompidou, Paris, dation, 1982, dépôt au musée d‘Orsay, 1985 © Succession H. Matisse / 2024, ProLitteris, Zurich Photo: © RMN-Grand Palais (musée d‘Orsay) / Hervé Lewandowskii

Parallele al tema del viaggio scorrono le riflessioni del maestro sulla decorazione e l’ornamento, il fascino delle linee moresche e la passione per il disegno che ne percorre l’intera opera. Anche qui una versione del celeberrimo Lusso, calma e voluttà, in arrivo dal Centre Pompidou, e poi l’Odalisca gialla del Philadelphia Museum of Art, che modernizza un soggetto caro agli artisti del XIX secolo, La finestra aperta, dove il blu del mare fa capolino tra i colori caldi della casa dell’artista a Nizza: siamo nel 1919, il mondo sta uscendo dalle devastazioni della Grande Guerra e Matisse esprime qui un senso di speranza e di rinascita, usando la finestra come una metafora di apertura verso il futuro. 

Non potrà mancare infine l’iconico stencil Icaro, tratto dal libro d’artista Jazz (1947): la mostra si chiuderà infatti con i rivoluzionari papiers découpé, fogli di carta ritagliati e incollati nei quali Matisse portò al massimo la sintesi dell’espressione. Li ammireremo a confronto con opere di autori contemporanei come Chris Ofili, Renato Borsato, Marinella Senatore, dove la dignità dell’ornamento, la centralità del disegno e la stilizzazione della forma emergono come un fondamentale lascito di Matisse all’arte dei nostri tempi. 


Henri Matisse, Icaro, 1947. Stencil su carta, cm 42 x 32,5, inv. Bx 2007.0.1.8, Donazione Henri Matisse 1947, Bordeaux, Musée des Beaux-Arts

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