CARAVAGGIO E I GIUSTINIANI
Caravaggio
26/02/2004
E’ in una Roma di inizio Seicento, ricca di gallerie prelatizie e nobiliari,
sede sfolgorante di un collezionismo eterogeneo composto di reperti
classici, sculture e pitture moderne, che si colloca la collezione
Giustiniani, che si pone tra le più importanti nella storia del collezionismo.
Il cardinale Benedetto e il fratello Vincenzo Giustiniani ne sono i due
principali autori, in un’armonia di intenti e di solidarietà patrimoniale del
tutto straordinarie. La collezione è formata in poco più di trent’anni, sotto i
pontificati Borghese e Barberini, e collocata nel palazzo di fronte a San
Luigi dei Francesi, acquistato dalla famiglia nel 1590, oggi sede del
Senato. Le trasformazioni che nei secoli hanno alterato l’assetto del
palazzo, certo non faranno diminuire lo stupore del visitatore che, in
occasione della mostra “Caravaggio e i Giustiniani” , ne varcherà la
soglia. Sarà un fantastico salto nel passato, un’occasione irripetibile per
vedere di nuovo nel luogo per cui fu concepita, una parte della collezione
riassemblata (ben 70 opere) dopo la dispersione iniziata nel ‘700, e per
poter toccar con mano l’emozione ed il mistero che si celano dietro
questa splendida collezione.
Un aspetto che senza dubbio creava grande sorpresa al visitatore era la
impressionante sequenza di ben 15 opere di Caravaggio.I Giustiniani
diedero segno di straordinaria comprensione per l’opera rivoluzionaria
del Merisi così come apprezzarono enormemente anche l’altra faccia
della pittura contemporanea, quella di matrice classicista dei Carracci, di
Poussin, di Lorrain... In una disposizione museografica in cui i grandi
capolavori del passato, Tiziano, Veronese, Tintoretto, Giorgione,
Correggio per citarne solo alcuni, erano affiancati agli straordinari risultati
della pittura moderna, il visitatore si perdeva in un dedalo di “maniere”, in
cui volutamente era assente una partizione per scuole al fine di rendere
immediato e stimolante il confronto tra maniere ed epoche diverse. Così,
più o meno, accadrà al visitatore di oggi che, oltre a trovarsi di fronte ad
alcuni tra i più grandi capolavori della storia dell’arte, potrà percepire il
senso profondo e le motivazioni di un collezionismo, quello di inizio
Seicento a Roma, che determina la fortuna critica di alcuni artisti e
insieme celebra il gusto personale dei proprietari.
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