Dal 10 febbraio 2023 ad Amsterdam

28 capolavori di Vermeer al Rijksmuseum

Johannes Vermeer, View of Delft, 1660-61, Mauritshuis, L'Aia
 

Eleonora Zamparutti

10/12/2022

A ventisette anni dall’ultima grande esposizione che lo aveva visto protagonista a Washington D.C. e a L’Aia, nelle sedi della National Gallery of Art e del Mauritshuis, Johannes Veermer torna ad essere al centro di una mostra straordinaria che sarà allestita presso il Rijksmuseum di Amsterdam dal 10 febbraio al 4 giugno 2023.

Dell’artista, famoso per le atmosfere tranquille e le intime scene domestiche dipinte con luce brillante e colorata, in verità si sanno poche cose ancora oggi. Tanto per cominciare la sua produzione fu particolarmente esigua: “in tutto appena 37 lavori a oggi conosciuti, forse 5 di più”, rivela Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum giunto a Milano per presentare la mostra. La maggior parte dei dipinti non è databile.

Nell’esposizione di Amsterdam sarà possibile ammirarne ben 28, grazie a prestiti proventi da tutto il mondo, un’occasione davvero unica. Particolarmente preziosi i tre capolavori provenienti dalla Frick Collection, momentaneamente chiusa per restauro: The Girl Interrupted at Her Music, Officer and Laughing Girl e Mistress and Maid.  E’ la prima volta che i tre dipinti lasciano Manhattan da quando sono stati acquisiti più di un secolo fa dal magnate americano che per espressa volontà testamentaria li vincolò all’edificio di Fifth Avenue.

La mostra sarà anche l’occasione per rivelare nuovi dettagli sulla conoscenza del pittore e delle sue personali vicende, grazie agli studi recenti. Oggi ad esempio sappiamo qualcosa di più sulla sua posizione sociale, sull’ambiente in cui viveva e sulle sue relazioni con altri artisti.

Johannes Vermeer, Woman Holding a Balance (Pesatrice di perle o Donna con una bilancia), c. 1664, National Gallery of Art, Washington
Ci sono dipinti che raccontano la fede religiosa dell’artista di Delft: come ad esempio Woman Holding a Balance, un superbo esempio del senso di stabilità e ritmo di Johannes Vermeer. Una donna vestita con una giacca blu bordata di pelliccia se ne sta a un tavolo in un angolo di una stanza. I piatti della bilancia nella sua mano destra sono in equilibrio. Un grande dipinto del Giudizio Universale, incorniciato di nero, è appeso alla parete di fondo della stanza. Un luccicante panno blu, scatole aperte, due fili di perle e una catena d'oro giacciono sul robusto tavolo. Una luce soffusa entra dalla finestra e illumina la scena. La donna è così pensierosa che lo spettatore quasi esita a intromettersi nel suo tranquillo momento di contemplazione. La giustapposizione visiva della donna e del Giudizio Universale è rafforzata da parallelismi tematici: giudicare è pesare. Questa scena ha implicazioni religiose che sembrano legate alle istruzioni di Sant'Ignazio di Loyola, nei suoi Esercizi Spirituali, secondo cui i fedeli, prima di meditare, esaminano la loro coscienza e pesano i loro peccati come se stessero affrontando il Giorno del Giudizio.

Ora sappiamo che Johannes Vermeer e sua moglie erano cattolici e vivevano a Delft accanto alla Chiesa dei Gesuiti. Avevano deciso di chiamare il figlio Ignazio, forse in onore di Ignazio di Loyola, padre fondatore dell’ordine dei Gesuiti. La suocera di Vermeer in particolare era molto credente e sosteneva anche economicamente i Gesuiti. A quel tempo, nel ‘600 gli studi di ottica erano molto importanti per i Gesuiti. Forse è per questo che Vermeer si applicò agli studi sulla luce, sull’idea della luce, a sottolineare l’importanza religiosa della luce.

Che prediligesse un metodo di lavoro lento e riflessivo è oggi smentito da  una recente ricerca sul dipinto The Milkmaid. Gli studi hanno portato alla luce due oggetti sulla famosa tela dell’artista: un porta brocca e un braciere. In un secondo tempo Vermeer ha dipinto sopra agli oggetti. Scansioni recenti hanno rivelato inoltre la presenza di una pittura di fondo: se il risultato finale dei capolavori può apparire introverso e contemplativo, il metodo di lavoro era invece virtuoso e rigoroso.

Ci sono poi dei temi ricorrenti nei dipinti di Vermeer. La musica, e più in generale la seduzione della musica, ha un ruolo molto importante nelle ambientazioni come dimostra ad esempio Girl with a flute proveniente dalla National Gallery of Art di Washington.

Ci sono le tracce del suo tempo, in quegli squarci di intimità nei quali ci conduce la mano dell’artista: l’Olanda è in guerra ed è quindi normale che le donne tra le mura di casa vengano ritratte nell’istante in cui leggono, scrivono e ricevono lettere, come ad esempio in Girl Reading a Letter at an Open Window, proveniente dalla Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda e recentemente oggetto di un accurato intervento di restauro.


Johannes Vermeer, Officer and Laughing Girl (Soldato con ragazza sorridente), 1657-58, The Frick Collection, New York

Gli interni generalmente sono contenuti nelle dimensioni: stanze di palazzi piccoli, ma arredate con beni di lusso a dimostrare che gli olandesi erano un popolo di navigatori e commercianti, come ben raffigurato ne The Geographer proveniente da Francoforte.
C’è anche una dimensione voyeristica nei quadri di Vermeer, che solitamente sono di piccole dimensioni. Officer and Laughing Girl raffigura un interno con una persona in primo piano che introduce la scena. La finestra, figura che spesso ricorre nelle opere di Vermeer, campeggia a sinistra. I due protagonisti del dipinto non si rendono conto che noi li guardiamo.
Così come in The Glass of Wine l’uomo che compare sulla scena sembra giunto a disturbare la quotidianità della donna seduta.

La mostra dedica una sala ai primi piani ravvicinati come ad esempio Girl with a Pearl Earring e Girl with a Red Hat. In questi casi un uso sapiente della luce e del colore creano l’illusione di un mondo al quale noi, come spettatori, veniamo introdotti.

Sono poche le informazioni biografiche che riguardano Vermeer. Non sappiamo se abbia viaggiato in Italia. Ma sappiamo per certo che l’arte italiana era un’importante fonte di ispirazione. Vi erano a quel tempo in Olanda aste di opere di artisti italiani. Dai documenti, ci giunge notizia che Vermeer una volta fu chiamato in qualità di esperto di arte italiana per valutare se alcune opere di Tiziano acquistate dal cognato di Rembrant erano autentiche o no. Il maestro olandese non esitò a dichiararle delle emerite croste.

In Diana and her Nymphs è evidente l’influenza di Caravaggio così come in altri dipinti si scorge l’influsso della pittura veneta. Sempre Caravaggio ritorna in The Procuress con colori olandesi.

In occasione della mostra allestita al Rijksmuseum di Amsterdam, la città olandese di Delft dedicherà un'esposizione alla vita di Vermeer che sarà allestita presso il Museo Prinsenhof dal 10 febbraio al 4 giugno 2023.
La rete di relazioni dell'artista e il suo rapporto con la città di Delft saranno al centro dell'iniziativca. Basata su oltre 100 oggetti provenienti da collezioni olandesi ed estere, tra cui capolavori di pittori di Delft, oggetti di arte applicata, mappe, stampe, disegni, libri, documenti biografici e altri materiali d’archivio, la mostra avrà lo scopo di offrire un quadro del vivace clima culturale che si respirava nella città nel XVII secolo.

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