L'edizione critica dell'opera "Felsina pittrice" del 1678
La vite di Domenichino e Gessi alla Pinacoteca Nazionale di Bologna
Carlo Cesare Malvasia's Felsina pittrice (1678): Lives of the bolognese painters volume 13: Lives of Domenichino and Francesco Gessi
E. Bramati
16/06/2014
Bologna - Martedì 17 giugno 2014 alle 17.15, la Pinacoteca Nazionale presenta l'edizione critica delle biografie di Domenichino e Francesco Gessi tratte dall'opera "Felsina pittrice", scritta da Carlo Cesare Malvasia nel 1678.
Il testo, in cui lo storico dell'arte ripercorre la vita e le opere di questi due protagonisti indiscussi dell’arte emiliana e italiana del primo Seicento, fa parte di una più ampia raccolta, che inizia con la descrizione della pittura bolognese trecentesca, fino ad arrivare al XVII secolo.
A differenza de "Le Vite" del Vasari, l'opera del Malvasia si avvicina maggiormente ad una guida d'arte della città di Bologna, che non prende in considerazione esclusivamente le biografie dei diversi autori, ma si accosta con occhio critico alle opere stesse, esaminando la loro collocazione e lo stato di conservazione.
Il Volume 13, dedicato appunto al Gessi, uno dei più talentuosi allievi di Guido Reni, e al Domenichino, sarà accompagnato dall'esposizione di due monumentali pale d'altare realizzate da quest'ultimo: il "Martirio di Sant'Agnese" e la "Madonna del Rosario".
La vita di Domenichino gioca un ruolo centrale nella ricostruzione storica del Malvasia. Diversamente dagli altri eredi della tradizione carraccesca, l'artista incarna infatti quell’ideale di perfezione formale, erudizione e ricchezza di invenzione che lo avvicina più alla scuola tosco-romana e alla sua concezione classica di bellezza.
Il testo, in cui lo storico dell'arte ripercorre la vita e le opere di questi due protagonisti indiscussi dell’arte emiliana e italiana del primo Seicento, fa parte di una più ampia raccolta, che inizia con la descrizione della pittura bolognese trecentesca, fino ad arrivare al XVII secolo.
A differenza de "Le Vite" del Vasari, l'opera del Malvasia si avvicina maggiormente ad una guida d'arte della città di Bologna, che non prende in considerazione esclusivamente le biografie dei diversi autori, ma si accosta con occhio critico alle opere stesse, esaminando la loro collocazione e lo stato di conservazione.
Il Volume 13, dedicato appunto al Gessi, uno dei più talentuosi allievi di Guido Reni, e al Domenichino, sarà accompagnato dall'esposizione di due monumentali pale d'altare realizzate da quest'ultimo: il "Martirio di Sant'Agnese" e la "Madonna del Rosario".
La vita di Domenichino gioca un ruolo centrale nella ricostruzione storica del Malvasia. Diversamente dagli altri eredi della tradizione carraccesca, l'artista incarna infatti quell’ideale di perfezione formale, erudizione e ricchezza di invenzione che lo avvicina più alla scuola tosco-romana e alla sua concezione classica di bellezza.
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