Scavi di Pompei
Napoli, Via dell’Abbondanza
- Indirizzo: Via dell’abbondanza
- E-Mail: pompei.info@beniculturali.it
- Telefono: +39 081 8575347
- Telefono prenotazioni: +39 199 757517
- Apertura: Tutti i siti archeologici
dal 1 aprile al 31 ottobre: 9 - 19.30 (ultimo ingresso 18.00)
dal 1 novembre al 31 marzo: 9 - 17 (ultimo ingresso 15.30)
Boscoreale: dal 1 novembre al 31 marzo: 8.30 - 18.30 (ultimo ingresso 17.00)
Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
- Costo: Pompei singolo (1 giorno)
intero € 13, ridotto € 7.50
5 siti: Pompei, ercolano, oplonti, Stabia*, Boscoreale (validità 3 giorni consecutivi e solo per 1 ingresso/visita per sito)
intero € 22, ridotto € 12
(*) L'ingresso alle Ville di Stabia è libero
La prima domenica del mese ingresso gratuito - Trasporti: in treno
Per l' ingresso a Porta Marina e Piazza esedra:
circumvesuviana napoli-Sorrento (fermata Pompei Villa dei Misteri)
Per l' ingresso a Piazza anfiteatro:
circumvesuviana napoli-Poggiomarino (fermata Pompei Santuario)
FS napoli - Salerno (fermata Pompei)
in autobus:
SiTa da napoli e da Salerno
cSTP n.4 da Salerno
cSTP n 50 da Salerno (celere via autostrada)
in auto:
autostrada a3 napoli-Salerno (uscita Pompei ovest)
DESCRIZIONE:
Il sito di Pompei è il risultato della terribile eruzione del Vesuvio che il 29 agosto nel 79 d.C. distrusse uno dei principali centri portuali del Mediterraneo, trasformandolo al contempo in una delle più affascinati aree archeologiche del mondo.
Per lungo tempo contesa tra greci ed etruschi, durante il IV secolo a.C. Pompei era divenuta dominio di Roma. Alla fine del ‘500 furono rinvenuti i primi resti della città, che risultava completamente interrata, ma fu solo nel 1748 che iniziarono le prime esplorazioni che nel corso dei secoli hanno riportato alla luce gran parte dell’area archeologica.
• Foro: fulcro dell’attività religiosa ed economica della città, si raggiunge prendendo la via Marina, in prossimità del Tempio di Venere e della Basilica. La grande piazza a forma rettangolare (38 x 142 m), è circondata su tre lati da un porticato, e sul quarto dal Tempio di Giove. La parte più antica risale al II secolo a.C., con successivi interventi nel I volti soprattutto a celebrare la casa imperiale; in questo senso si inquadra la presenza delle basi monumentali per le statue oratorie oggi andate perdute.
• Casa del poeta tragico: sebbene di ridotte dimensioni, questa casa è una delle più eleganti riccamente decorate di Pompei. Deve il suo nome alla decorazione musiva con la scena di una Prova teatrale di un coro satiresco, rinvenuta nella casa ed oggi conservata al Museo Archeologico di Napoli. Oggi sono ancora visibili le decorazioni dell’oeucus (salottino), con Arianna abbandonata da Teseo, e all’ingresso il mosaico raffigurante un cane accompagnato dalla scritta “Cave Canem”(attenti al cane), tipico di molte abitazioni pompeiane.
>• Villa dei Misteri: costruita verso il II secolo a.C., fonde in un’unica costruzione le due tipologie di villa romana, ovvero quella “urbana”, residenza lussuosa spesso disposta lungo le pendici delle coste, e quella “rustica”, legata allo sfruttamento agricolo del terreno e quindi fornita degli alloggi per gli schiavi destinati all’attività nei campi. Di particolare interesse sono gli affreschi delle pareti del triclinio, con scene di rito misterico (da cui il nome della villa), ovverosia di iniziazione femminile al matrimonio.
• Casa del Fauno: risalente al II secolo a.C., è la più maestosa residenza pompeiana (3000 mq), dall’architettura imponente e con due ampi giardini, famosa soprattutto per la presenza della statua del fauno, posta al centro dell’impluvio, e per la ricca presenza di decorazioni musive, come la celebre scena della Battaglia di Dario e Alessandro nella pavimentazione dell’esedra.
• Casa dei Vettii: la casa apparteneva ai Vettii (Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva), dei ricchi liberti che ricoprivamo un ruolo sociale di primaria importanza durante l’ultima fase di Pompei. La residenza è ricca di decorazioni murarie, principalmente pitture del IV stile, con architetture fantastiche, scene mitologiche ed eroiche. Tra i pannelli si riconoscono un Ercole che strozza i serpenti, Il supplizio di Dirce e Dedalo mostra e Pasifae la vacca in legno.
• Terme Stabiane: erano le terme più antiche della città, costruite durante il II secolo a.C., su un impianto precedente del IV-III secolo. Tra gli ambienti sono riconoscibili la palestra porticata, i bagni, il frigidarium (la sala con la vasca di acqua fredda), la grande latrina, le fornaci e la piscina.Sono tuttora visibili gli ornamenti in stucco policromo (particolarmente utilizzato negli ambienti umidi), con scene mitologiche del IV stile.
• Foro triangolare: il foro è circoscritto da un complesso di edifici di epoca sannitica (II secolo a.C.), appartenenti ad un piano urbanistico finalizzato alla sistemazione dell’area. Tra le costruzioni di maggior interesse spiccano la palestra sannitica, il Grande Teatro e il Piccolo Teatro (Odeon). In prossimità della parte anteriore del portico è riconoscibile il basamento che ospitava la statua celebrativa di Marco Claudio Marcello, nipote di Augusto.
• Casa del Menandro: l’edificio prende il nome del commediografo Menandro (massimo esponente della Commedia Nuova), raffigurato in una pittura all’interno di una nicchia del Peristilio. Secondo la tradizione la casa appartenne ai Poppaei, parenti di Poppea Augusta Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone. All’interno sono visibili pitture con scene tratte dal mito di Troia, come la morte di Laocoonte e dei suoi figli, L’incontro di Elena e Menelao e L’ingresso del Cavallo a Troia.
Per lungo tempo contesa tra greci ed etruschi, durante il IV secolo a.C. Pompei era divenuta dominio di Roma. Alla fine del ‘500 furono rinvenuti i primi resti della città, che risultava completamente interrata, ma fu solo nel 1748 che iniziarono le prime esplorazioni che nel corso dei secoli hanno riportato alla luce gran parte dell’area archeologica.
• Foro: fulcro dell’attività religiosa ed economica della città, si raggiunge prendendo la via Marina, in prossimità del Tempio di Venere e della Basilica. La grande piazza a forma rettangolare (38 x 142 m), è circondata su tre lati da un porticato, e sul quarto dal Tempio di Giove. La parte più antica risale al II secolo a.C., con successivi interventi nel I volti soprattutto a celebrare la casa imperiale; in questo senso si inquadra la presenza delle basi monumentali per le statue oratorie oggi andate perdute.
• Casa del poeta tragico: sebbene di ridotte dimensioni, questa casa è una delle più eleganti riccamente decorate di Pompei. Deve il suo nome alla decorazione musiva con la scena di una Prova teatrale di un coro satiresco, rinvenuta nella casa ed oggi conservata al Museo Archeologico di Napoli. Oggi sono ancora visibili le decorazioni dell’oeucus (salottino), con Arianna abbandonata da Teseo, e all’ingresso il mosaico raffigurante un cane accompagnato dalla scritta “Cave Canem”(attenti al cane), tipico di molte abitazioni pompeiane.
>• Villa dei Misteri: costruita verso il II secolo a.C., fonde in un’unica costruzione le due tipologie di villa romana, ovvero quella “urbana”, residenza lussuosa spesso disposta lungo le pendici delle coste, e quella “rustica”, legata allo sfruttamento agricolo del terreno e quindi fornita degli alloggi per gli schiavi destinati all’attività nei campi. Di particolare interesse sono gli affreschi delle pareti del triclinio, con scene di rito misterico (da cui il nome della villa), ovverosia di iniziazione femminile al matrimonio.
• Casa del Fauno: risalente al II secolo a.C., è la più maestosa residenza pompeiana (3000 mq), dall’architettura imponente e con due ampi giardini, famosa soprattutto per la presenza della statua del fauno, posta al centro dell’impluvio, e per la ricca presenza di decorazioni musive, come la celebre scena della Battaglia di Dario e Alessandro nella pavimentazione dell’esedra.
• Casa dei Vettii: la casa apparteneva ai Vettii (Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva), dei ricchi liberti che ricoprivamo un ruolo sociale di primaria importanza durante l’ultima fase di Pompei. La residenza è ricca di decorazioni murarie, principalmente pitture del IV stile, con architetture fantastiche, scene mitologiche ed eroiche. Tra i pannelli si riconoscono un Ercole che strozza i serpenti, Il supplizio di Dirce e Dedalo mostra e Pasifae la vacca in legno.
• Terme Stabiane: erano le terme più antiche della città, costruite durante il II secolo a.C., su un impianto precedente del IV-III secolo. Tra gli ambienti sono riconoscibili la palestra porticata, i bagni, il frigidarium (la sala con la vasca di acqua fredda), la grande latrina, le fornaci e la piscina.Sono tuttora visibili gli ornamenti in stucco policromo (particolarmente utilizzato negli ambienti umidi), con scene mitologiche del IV stile.
• Foro triangolare: il foro è circoscritto da un complesso di edifici di epoca sannitica (II secolo a.C.), appartenenti ad un piano urbanistico finalizzato alla sistemazione dell’area. Tra le costruzioni di maggior interesse spiccano la palestra sannitica, il Grande Teatro e il Piccolo Teatro (Odeon). In prossimità della parte anteriore del portico è riconoscibile il basamento che ospitava la statua celebrativa di Marco Claudio Marcello, nipote di Augusto.
• Casa del Menandro: l’edificio prende il nome del commediografo Menandro (massimo esponente della Commedia Nuova), raffigurato in una pittura all’interno di una nicchia del Peristilio. Secondo la tradizione la casa appartenne ai Poppaei, parenti di Poppea Augusta Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone. All’interno sono visibili pitture con scene tratte dal mito di Troia, come la morte di Laocoonte e dei suoi figli, L’incontro di Elena e Menelao e L’ingresso del Cavallo a Troia.
COMMENTI
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