Palazzo del Giardino

Sabbioneta, Piazza d'Armi 1

 
  • Dove: Sabbioneta, Piazza d'Armi 1
  • Indirizzo: Piazza d'armi 1
  • E-Mail: iat@sabbioneta.org
  • Telefono: +39 0375 221044
  • Apertura: da aprile a ottobre
    tutti i giorni feriali: ore 9:30 - 13 / 14:30 - 18:30.
    Sabato e festivi: ore 9:30 - 13 / 14:30 - 19
    da novembre a marzo
    tutti i giorni feriali (lunedì escluso non festivo): ore 9:30 - 13 / 14:30 - 17
    Sabato e festivi: 9:30 - 13 / 14:30 - 18
    Lunedì chiuso (salvo festivi)

    La biglietteria chiude 30 minuti prima
  • Costo: cumulativo € 12 (Palazzo Giardino e Galleria degli antichi, Teatro all`antica, Palazzo ducale e Sinagoga) 
    Singolo monumento € 5 
    Ragazzi da 13 a 18 anni e scuole € 5
    comitive (minimo 15 persone) e over 65 € 8,50 

    Gratuito bambini da 0 a 12 anni
 
DESCRIZIONE:
Il Casino, o più comunemente Palazzo Giardino, fu luogo consacrato all’otium del duca Vespasiano Gonzaga. La costruzione dell’edificio rustico disposto su due piani avvenne tra il 1578 e il 1587 e il complesso venne pregevolmente riqualificato tra il 1582 e il 1587 da Bernardino Campi e dalla sua équipe di collaboratori che lasciarono segno del loro passaggio nelle decorazioni che fregiano il Camerino dei Cesari, la Camera di Filemone e Bauci ispirata alle Metamorfosi di Ovidio, la Camera dei Miti, il Corridoio d’Orfeo, il Camerino di Enea (studiolo), il Camerino delle Grazie e la Sala degli Specchi.
Nel 1773 per volere dell'amministrazione austriaca, furono scrostati i rivestimenti in marmo nella parte bassa delle camere e fu divelto il pavimento della Camera dei Miti, e i materiali furono impiegati per riqualificare alcuni ambienti del palazzo Ducale di Mantova.
Il Palazzo si schiudeva su un giardino all'italiana animato da fontane, giochi d’acqua e pergolati. Le aiuole erano bordate da siepi di bosso e, lungo i viali, su colonne di rovere si arrampicavano viti e gelsomini.
L’apparato decorativo che il palazzo conserva insieme all’armonia del paesaggio di cui restano ormai tracce visibili modeste, erano testimonianze della insistente ricerca di una vita contemplativa da parte del Duca.
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