Chiesa del Carmine Maggiore
Palermo, piazza Carmine 1
- Dove: Palermo, piazza Carmine 1
- Indirizzo: piazza carmine 1
- E-Mail: areamonumentale.gdtc@gmail.com
- Telefono: +39 351 8170095
- Apertura: Lunedì-Martedì-Giovedì-Venerdì-Sabato 10-14;
Mercoledì 11-15;
domenica 12-16 - Costo: Biglietto intero chiesa: 3,00€
Biglietto ridotto chiesa (circuito del Sacro): 2,00€
Biglietto complesso monumentale: 5,00€
Biglietto ridotto complesso monumentale (circuito del Sacro): 4,00€
DESCRIZIONE:
All’interno di uno dei mercati storici della città di Palermo sorge la Chiesa di Maria Ss. del Carmelo conosciuta come Carmine Maggiore. La costruzione della primitiva chiesa ruota attorno all’antica Cappella della Pietà che tradizione vuole donata ai primi carmelitani dalla regina Adelasia nel 1200. Tale cappella insieme al convento secondo le fonti storiche fu costruita nel 1118. La cappella presenta due stili diversi: romanico, negli archi a tutto sesto che sostengono il soffitto; e gotico con l’Agnus Dei come chiave pensile. Questa cappella venne poi inglobata nella seconda chiesa costruita dai Frati Carmelitani nel 1244 dedicata alla Ss. Annunziata appellativo dato a tutte le chiese fondate dai Carmelitani in Occidente per il forte legame che essi avevano con la città di Nazareth, luogo dell’Annunciazione. Successivamente prese appellativo di Madonna del Carmine.
La Chiesa attuale venne realizzata dall’architetto Mariano Smiriglio in un periodo che va dal 1627 al 1693, per la realizzazione di questa terza chiesa l’asse prospettico venne ruotato, la zona absidale costituiva l’accesso alla chiesa e tutte le cappelle vennero ruotate per mantenere l’ordine.
Fulcro della chiesa è la figura di Sant’Elia, l’Ordine dei Carmelitani non ha un vero e proprio padre fondatore ma fonda le sue radici sul profeta Elia, difensore della fede del Dio di Israele sul Monte Carmelo vincendo la sfida con i sacerdoti di Baal (1 Libro dei Re, Cap.18). Il nome Carmelo deriva da “Karmel”, Vigna di Dio, poiché il luogo è verdeggiante simile ad un giardino. Su tale monte si insediarono alcuni pellegrini penitenti provenienti dall’Europa che seguendo le orme eremitiche di Sant’Elia costruirono una chiesetta e la dedicarono a Maria Madre di Gesù proclamandola signora del luogo e patrona assumendo il nome di “Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo”. La prima norma di vita fu scritta dal patriarca di Gerusalemme Alberto Avogardo tra il 1206-1214, l’approvazione come ordine religioso avvenne nel 1247 grazie ad Innocenzo IV. Nel 1235 i Carmelitani dovettero abbandonare il luogo d’origine cacciati dai saraceni in riconquista della Terrasanta ai crociati. In seguito a tale cacciata giunsero in Europa e a tale data è possibile ascrivere il loro arrivo a Palermo.
All’interno della chiesa diversi sono gli artisti che vi lavorarono di particolare pregio gli altari nel transetto a sinistra la Cappella della Madonna del Carmine e a destra la cappella del Crocifisso.
La cappella della Madonna del Carmine presenta al centro l’olio su tavola realizzato da Tommaso De Vigilia nel 1492 rappresentante la Madonna del Carmelo con scene della vita dei primi Carmelitani (cappella sul Monte Carmelo, approvazione della Regola, venuta in Occidente, liberazione delle anime del Purgatorio). Essa è incorniciata da colonne tortili stuccate nel 1684 da Giuseppe e Giacomo Serpotta presentanti alla base scene della vita di Maria. In alto al centro Dio Padre e ai lati papa Dionisio e papa Benedetto V.
Di fronte ad essa è la Cappella del Crocifisso con al centro il Cristo crocifisso ligneo tra un drappo dorato attribuito a Girolamo Bagnasco. Anch’esso è incorniciato dalle colonne tortili stuccati da Giuseppe e Giacomo Serpotta nel 1684 con alla base storie della Passione di Gesù. In alto le statue dei due papi S. Telesforo con un calice in mano e S. Zaccaria.
Di Domenico Gagini è la statua della Madonna dell’Udienza, secondo antica tradizione carmelitana, il titolo si deve all’ascolto delle suppliche che la Vergine Maria dà ai suoi fedeli dopo la Pasqua. Alla base lo stemma dell’Ordine Carmelitano.
Di Antonello Gagini è la statua di S. Caterina d’Alessandria con i suoi attributi iconografici, la ruota e il piede che schiaccia una testa simbolo dell’eresia. Sulla volta e negli affreschi storie della vita di Elia quali: il sacrificio al Carmelo, salita in cielo sul carro di fuoco e la nuvoletta di Elia.
Dedicato a Sant’Elia sono anche gli affreschi all’interno della cappella del Sacro Cuore nella terza cappella della navata sinistra. Sulla destra “Sant’Elia svegliato dall’Angelo” e sulla sinistra “Sant’Elia che intravede l'Immacolata.
Di Pietro Novelli è la tela del 1630 dedicata a San Andrea Corsini, vescovo di Fiesole, egli appare genuflesso ai piedi della Madonna.
Nell’ex cappella di Sant’Elia è custodito il simulacro argenteo della Madonna del Carmelo, statua lignea del 1598 rivestita in argento da Giuseppe Castronovo nel 1729. L’ultima domenica del mese di luglio è dedicata alla Madonna del Carmelo, tale festa è detta “U secunnu fistinu”. La Madonna del Carmelo fu dichiarata Patrona della città di Palermo dalla corte senatoriale l’8 novembre 1688. In preparazione della festa vi sono “sette mercoledì solenni” con l’esposizione del Santissimo e l’uscita processionale del simulacro dalla cappella il primo di questi mercoledì sostando davanti l’altare maggiore.
All’interno di uno dei mercati storici della città di Palermo sorge la Chiesa di Maria Ss. del Carmelo conosciuta come Carmine Maggiore. La costruzione della primitiva chiesa ruota attorno all’antica Cappella della Pietà che tradizione vuole donata ai primi carmelitani dalla regina Adelasia nel 1200. Tale cappella insieme al convento secondo le fonti storiche fu costruita nel 1118. La cappella presenta due stili diversi: romanico, negli archi a tutto sesto che sostengono il soffitto; e gotico con l’Agnus Dei come chiave pensile. Questa cappella venne poi inglobata nella seconda chiesa costruita dai Frati Carmelitani nel 1244 dedicata alla Ss. Annunziata appellativo dato a tutte le chiese fondate dai Carmelitani in Occidente per il forte legame che essi avevano con la città di Nazareth, luogo dell’Annunciazione. Successivamente prese appellativo di Madonna del Carmine.
La Chiesa attuale venne realizzata dall’architetto Mariano Smiriglio in un periodo che va dal 1627 al 1693, per la realizzazione di questa terza chiesa l’asse prospettico venne ruotato, la zona absidale costituiva l’accesso alla chiesa e tutte le cappelle vennero ruotate per mantenere l’ordine.
Fulcro della chiesa è la figura di Sant’Elia, l’Ordine dei Carmelitani non ha un vero e proprio padre fondatore ma fonda le sue radici sul profeta Elia, difensore della fede del Dio di Israele sul Monte Carmelo vincendo la sfida con i sacerdoti di Baal (1 Libro dei Re, Cap.18). Il nome Carmelo deriva da “Karmel”, Vigna di Dio, poiché il luogo è verdeggiante simile ad un giardino. Su tale monte si insediarono alcuni pellegrini penitenti provenienti dall’Europa che seguendo le orme eremitiche di Sant’Elia costruirono una chiesetta e la dedicarono a Maria Madre di Gesù proclamandola signora del luogo e patrona assumendo il nome di “Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo”. La prima norma di vita fu scritta dal patriarca di Gerusalemme Alberto Avogardo tra il 1206-1214, l’approvazione come ordine religioso avvenne nel 1247 grazie ad Innocenzo IV. Nel 1235 i Carmelitani dovettero abbandonare il luogo d’origine cacciati dai saraceni in riconquista della Terrasanta ai crociati. In seguito a tale cacciata giunsero in Europa e a tale data è possibile ascrivere il loro arrivo a Palermo.
All’interno della chiesa diversi sono gli artisti che vi lavorarono di particolare pregio gli altari nel transetto a sinistra la Cappella della Madonna del Carmine e a destra la cappella del Crocifisso.
La cappella della Madonna del Carmine presenta al centro l’olio su tavola realizzato da Tommaso De Vigilia nel 1492 rappresentante la Madonna del Carmelo con scene della vita dei primi Carmelitani (cappella sul Monte Carmelo, approvazione della Regola, venuta in Occidente, liberazione delle anime del Purgatorio). Essa è incorniciata da colonne tortili stuccate nel 1684 da Giuseppe e Giacomo Serpotta presentanti alla base scene della vita di Maria. In alto al centro Dio Padre e ai lati papa Dionisio e papa Benedetto V.
Di fronte ad essa è la Cappella del Crocifisso con al centro il Cristo crocifisso ligneo tra un drappo dorato attribuito a Girolamo Bagnasco. Anch’esso è incorniciato dalle colonne tortili stuccati da Giuseppe e Giacomo Serpotta nel 1684 con alla base storie della Passione di Gesù. In alto le statue dei due papi S. Telesforo con un calice in mano e S. Zaccaria.
Di Domenico Gagini è la statua della Madonna dell’Udienza, secondo antica tradizione carmelitana, il titolo si deve all’ascolto delle suppliche che la Vergine Maria dà ai suoi fedeli dopo la Pasqua. Alla base lo stemma dell’Ordine Carmelitano.
Di Antonello Gagini è la statua di S. Caterina d’Alessandria con i suoi attributi iconografici, la ruota e il piede che schiaccia una testa simbolo dell’eresia. Sulla volta e negli affreschi storie della vita di Elia quali: il sacrificio al Carmelo, salita in cielo sul carro di fuoco e la nuvoletta di Elia.
Dedicato a Sant’Elia sono anche gli affreschi all’interno della cappella del Sacro Cuore nella terza cappella della navata sinistra. Sulla destra “Sant’Elia svegliato dall’Angelo” e sulla sinistra “Sant’Elia che intravede l'Immacolata.
Di Pietro Novelli è la tela del 1630 dedicata a San Andrea Corsini, vescovo di Fiesole, egli appare genuflesso ai piedi della Madonna.
Nell’ex cappella di Sant’Elia è custodito il simulacro argenteo della Madonna del Carmelo, statua lignea del 1598 rivestita in argento da Giuseppe Castronovo nel 1729. L’ultima domenica del mese di luglio è dedicata alla Madonna del Carmelo, tale festa è detta “U secunnu fistinu”. La Madonna del Carmelo fu dichiarata Patrona della città di Palermo dalla corte senatoriale l’8 novembre 1688. In preparazione della festa vi sono “sette mercoledì solenni” con l’esposizione del Santissimo e l’uscita processionale del simulacro dalla cappella il primo di questi mercoledì sostando davanti l’altare maggiore.
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