Castello di San Giorgio
Mantova, Piazza Sordello 40
- Dove: Mantova, Piazza Sordello 40
- Realizzazione: 1395 - 1406
- Indirizzo: Piazza Sordello 40
- Telefono: +39 0376 224832
- Apertura: da martedì a domenica: 8.15 - 19.15 (ultimo ingresso ore 18.20)
- Costo: intero € 12, ridotto € 7,50
DESCRIZIONE:
Uno dei monumenti più rappresentativi di Mantova. Costruito fra il 1395 e il 1406 su progetto di Bartolino da Novara per volere di Francesco I Gonzaga, il Castello fa parte del più ampio complesso del Palazzo Ducale. Fra le sue mura la duchessa Isabella d’Este si circondò di grandi artisti e umanisti, come Mantegna, Leonardo, Perugino, Ariosto, facendo di Mantova uno dei centri propulsori del Rinascimento.
L’edificio a pianta quadrata è arricchito da quattro torri angolari e cinto da un fossato. A metà del XV secolo fu ristrutturato dall’architetto Luca Fancelli, che ne realizzò il portico.
Fra le ricche sale, la più nota è certamente la Camera degli Sposi, interamente affrescata da Andrea Mantegna per Ludovico Gonzaga. Lo spazio della stanza appare dilatato e aperto verso l’esterno da rappresentazioni illusionistiche di grande effetto, che danno quasi l’impressione di trovarsi in un loggiato. Le decorazioni del soffitto suggeriscono una forma sferoidale; sulla sommità un oculo si apre sul cielo, mentre dalla balaustra si affacciano putti e volti umani.
Uno dei monumenti più rappresentativi di Mantova. Costruito fra il 1395 e il 1406 su progetto di Bartolino da Novara per volere di Francesco I Gonzaga, il Castello fa parte del più ampio complesso del Palazzo Ducale. Fra le sue mura la duchessa Isabella d’Este si circondò di grandi artisti e umanisti, come Mantegna, Leonardo, Perugino, Ariosto, facendo di Mantova uno dei centri propulsori del Rinascimento.
L’edificio a pianta quadrata è arricchito da quattro torri angolari e cinto da un fossato. A metà del XV secolo fu ristrutturato dall’architetto Luca Fancelli, che ne realizzò il portico.
Fra le ricche sale, la più nota è certamente la Camera degli Sposi, interamente affrescata da Andrea Mantegna per Ludovico Gonzaga. Lo spazio della stanza appare dilatato e aperto verso l’esterno da rappresentazioni illusionistiche di grande effetto, che danno quasi l’impressione di trovarsi in un loggiato. Le decorazioni del soffitto suggeriscono una forma sferoidale; sulla sommità un oculo si apre sul cielo, mentre dalla balaustra si affacciano putti e volti umani.
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