Estasi di San Francesco d'Assisi

Giudecca

Estasi di San Francesco d'Assisi
Realizzata a Venezia nell'ultimo anno di vita di Carlo Saraceni (1620), l'opera mostra pienamente i nuovi dettami della Controriforma. È ormai lontana l'iconografia del Santo che da Giotto in poi mostrava il poverello d'Assisi ricevere i sacri segni sulle mani e i piedi da raggi provenienti da un cherubino. 
La devozione controriformata preferisce una scena più intima, con il santo già con le stimmate, seduto sul suo giaciglio a braccia incrociate, che guarda verso l'alto dove gli appare un angelo che suona un violino. La visione estatica è garantita dalla nuvola su cui poggia i piedi il messaggero celeste e dal fascio di luce tutto caravaggesco che di fatto indica la direzione del volo dell'angelo. L'interno della stanza è l'occasione per una splendida natura morta costituita da ceste, sandali, sedie e panche rese con realismo. 
Di grande interesse iconografico il dettaglio del teschio sul tavolo del santo che conferma ancora una volta la totale adesione del dipinto alla nuova religiosità imperante.