Fondazione Ugo e Olga Levi
San Marco
La Fondazione Ugo e Olga Levi per gli studi musicali onlus è stata istituita nel 1962 con atto di donazione di Ugo Levi in omaggio alla volontà testamentaria della moglie Olga Brunner e in ricordo della comune passione per gli studi musicali.
- Dove: Fondazione Ugo e Olga Levi
- Indirizzo: San Marco 2893
- E-Mail: info@fondazionelevi.it
- Telefono: +39 041 786777
- Apertura: La Fondazione non è aperta al pubblico. La biblioteca è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 16:30
- Costo: Ingresso libero
La Fondazione Ugo e Olga Levi per gli studi musicali onlus è stata istituita nel 1962 con atto di donazione di Ugo Levi in omaggio alla volontà testamentaria della moglie Olga Brunner e in ricordo della comune passione per gli studi musicali.
La Fondazione Levi si occupa di ricerche musicologiche ed etnomusicologiche in ambito veneto, nazionale ed europeo, anche con la catalogazione e lo studio di fondi musicali - ospita una biblioteca per studi storici sulla musica di tutti i Paesi, di tutti i tempi, di tutte le forme e tendenze -.
La ultracinquantennale esperienza ha suggerito che si potessero creare gruppi di ricerca su un tema determinato e si accogliesse l’opportunità di cadenzare seminari e convegni per confrontare e controllare gli esiti dei rispettivi lavori. Associate a queste attività si sono sviluppate, nel corso degli anni, un rigoglioso filone editoriale ed una intensa programmazione concertistica.
La Fondazione, sempre in sinergia con il mondo dell’istruzione, dei Conservatori e delle Università, è diventata punto di riferimento per le numerose organizzazioni impegnate a diffondere la cultura sul territorio.
Palazzo Giustinian Lolin, così come lo vediamo oggi, risale al terzo decennio del Seicento, quando l’allora proprietario, Giovanni Lolin, decise di farlo ristrutturare con l’intenzione di lasciarlo in eredità al nipote Giovanni Giustinian, a condizione che il cognome Lolin fosse conservato accanto a quello dei Giustinian. Il palazzo è considerato una delle prime opere autonome di Baldassarre Longhena (1598-1682).
Nella facciata l’uso del bugnato, le paraste di ordine dorico, ionico e corinzio e la simmetrica distribuzione delle finestre sono la testimonianza più diretta dei tributi del giovane architetto alla lezione dello Scamozzi e del Serlio in particolare. In questa fase di ricostruzione viene alterato il precedente edificio gotico, di cui è mantenuto lo slancio verticale delle finestre, mentre non viene inserito l’ammezzato come era uso nei palazzi veneziani dal ‘400 in poi. Il Longhena conferma già da questo primo intervento il suo “barocco” del tutto personale, che si fonde con lo spazio esterno urbano in un costante rapporto con il passato, avviando una serie di soluzioni che contribuiranno a definire una nuova immagine della città.
Il palazzo, oltre che dei Giustinian-Lolin, nell’Ottocento è stato residenza del famoso medico e collezionista Francesco Aglietti, della danzatrice Maria Taglioni, della duchessa Maria Luisa di Parma e della famiglia Levi, finchè l’ultimo proprietario Ugo lo destinò a diventare sede della Fondazione che ad oggi ne porta il nome.