La mostra prende il titolo da un’opera dell’artista newyorkese Lorna Simpson. Day For Night – in italiano, “Effetto notte” – è un trucco cinematografico che consente di filmare scene notturne durante il giorno.
Il titolo è stato reso celebre da un film di Francois Truffaut del 1973: in francese l’effetto notte si chiama “Nuit Américaine”, la notte americana – un’immagine che ben si addice alle visioni chiaroscurate di questi artisti che negli ultimi decenni hanno catturato la realtà dell’America in tutta la sua complessità.
Palazzo Barberini ospiterà una selezione di opere di artisti attivi negli Stati Uniti – tra cui Cecily Brown, George Condo, Nicole Eisenman, Urs Fischer, Wade Guyton, Julie Mehretu, Richard Prince, Charles Ray, David Salle, Dana Schutz, Cindy Sherman, Lorna Simpson, Henry Taylor, Christopher Wool e molti altri – il cui lavoro si confronta con la questione cruciale del realismo e della rappresentazione della verità.
La progressiva erosione del concetto di verità che ha contraddistinto la cultura americana negli ultimi anni paradossalmente è coincisa con un ritorno alla figurazione da parte di numerosi artisti contemporanei. Mentre concetti quali alternative facts e post-truths si sono fatti largo nell’opinione pubblica americana, molti artisti hanno intrapreso una riflessione complessa sul concetto di realismo, in particolare nel campo della pittura contemporanea.
La mostra espone opere di artisti emergenti accanto al lavoro di importanti predecessori che hanno anticipato le recenti riflessioni sul concetto di verismo e rappresentazione.
Questa riflessione sul realismo trova un’originale e straordinaria collocazione nelle Gallerie Nazionali di Arte Antica che raccolgono la più ampia collezione al mondo di pittura caravaggesca, ovvero di opere di artisti che, per la prima volta e su scala europea, ambiscono a una rappresentazione naturalistica della realtà.
Il percorso inizia nella dodici sale dello Spazio Mostre al piano terra e prosegue negli spazi più emblematici del museo, come alcune sale monumentali del piano nobile – Atrio Bernini, Sala Ovale, Sala Marmi e Atrio Borromini – per concludersi infine nel cosiddetto Appartamento del Settecento, un interno rococò unico a Roma, al secondo piano di Palazzo Barberini, che in occasione della mostra verrà aperto per la prima volta al pubblico in maniera continuativa.
Tra interni barocchi e spazi monumentali, la mostra rappresenta un’occasione unica per conoscere ed esplorare gli sviluppi più recenti dell’arte negli Stati Uniti – visti attraverso una delle collezioni più importanti degli ultimi decenni – in dialogo con l’arte e l’architettura di Palazzo Barberini, in una ricca esplorazione delle relazioni che dal Seicento a oggi ancora si intersecano tra rappresentazione della realtà, potere e spettacolo.
La visita alla parte della mostra allestita nell’Appartamento del Settecento, per esigenze legate alla conservazione e alla tutela degli spazi, sarà soggetta a contingentamento e saranno ammesse 25 persone per volta. Inoltre, questa parte del percorso non è accessibile a persone con disabilità motorie.