Museo Novecento
Santa Maria Novella
- Dove: Museo Novecento
- Indirizzo: Piazza Santa Maria Novella 10
- E-Mail: info@muse.comune.fi.it
- Telefono: +39 055 286132
- Apertura: Orario invernale (1 ottobre – 31 marzo)
Lun - Mar - Mer - Ven - Sab - Dom | 11:00 - 19:00
Giovedì | 11:00 - 14:00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura.
25 dicembre: giorno di chiusura
Orario estivo (1 aprile – 30 settembre)
Lun - Mar - Mer - Sab - Dom | 11:00 - 20:00
Giovedì| 11:00 - 14:00
Venerdì | 11:00 - 23:00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura - Costo: Intero € 8,50, ridotto € 4 (18-25 anni e studenti universitari)
Gratuito fino a 18 anni, gruppi di studenti e rispettivi insegnanti, guide turistiche e interpreti, disabili e rispettivi accompagnatori, membri ICOM, ICOMOS e ICCROM
Visite e attività € 4, € 2 per i residenti nella città metropolitana
Il Museo è inserito nel circuito "Firenze Card"
Dedicato all’arte italiana del XX secolo, il Museo propone una selezione di circa 300 opere distribuite in 15 ambienti, oltre a una sala studio, un gabinetto disegni e stampe e una sala per conferenze e proiezioni.
Un cammino à rebours dagli anni Novanta ai primi del Novecento ripercorre – attraverso dipinti, sculture, video, istallazioni e documenti – l’irripetibile stagione artistica che vide Firenze come uno dei centri più vitali.
Il Museo, ordinato in senso cronologico, tematico e interdisciplinare, costruisce un’esperienza immersiva che affianca alle opere postazioni multimediali, dispositivi sonori, sale video.
Realizzato dopo quasi mezzo secolo di proposte e progetti, espone una parte delle collezioni del Comune, unita a opere e documenti relativi agli ultimi decenni, concessi in comodato da artisti, collezionisti ed enti, che hanno generosamente sostenuto la nascita di questa nuova istituzione.
Le sale dedicate alle collezioni comunali mostrano a rotazione le numerose donazioni di artisti e collezionisti pervenute grazie all’appello per la costituzione di un Museo Internazionale di Arte Contemporanea fatto dal critico Carlo Ludovico Ragghianti a seguito dell’alluvione del 1966, tra cui la prestigiosa collezione Alberto Della Ragione.
Il progetto museologico è stato pensato su un doppio livello: da un lato integra il patrimonio con testimonianze delle vicende artistiche, di respiro nazionale e internazionale, che hanno segnato il territorio dagli anni Novanta alla seconda metà degli anni Sessanta. Dall’altro costruisce un racconto storico che lega le collezioni civiche del Novecento alla storia della città con opere dagli anni Sessanta all’inizio del secolo.
Il percorso così strutturato non intende proporre un racconto esaustivo delle vicende artistiche del Novecento italiano, ma vuole offrire uno spaccato critico sul “secolo breve” e sulla sua rappresentazione.
Un cammino à rebours dagli anni Novanta ai primi del Novecento ripercorre – attraverso dipinti, sculture, video, istallazioni e documenti – l’irripetibile stagione artistica che vide Firenze come uno dei centri più vitali.
Il Museo, ordinato in senso cronologico, tematico e interdisciplinare, costruisce un’esperienza immersiva che affianca alle opere postazioni multimediali, dispositivi sonori, sale video.
Realizzato dopo quasi mezzo secolo di proposte e progetti, espone una parte delle collezioni del Comune, unita a opere e documenti relativi agli ultimi decenni, concessi in comodato da artisti, collezionisti ed enti, che hanno generosamente sostenuto la nascita di questa nuova istituzione.
Le sale dedicate alle collezioni comunali mostrano a rotazione le numerose donazioni di artisti e collezionisti pervenute grazie all’appello per la costituzione di un Museo Internazionale di Arte Contemporanea fatto dal critico Carlo Ludovico Ragghianti a seguito dell’alluvione del 1966, tra cui la prestigiosa collezione Alberto Della Ragione.
Il progetto museologico è stato pensato su un doppio livello: da un lato integra il patrimonio con testimonianze delle vicende artistiche, di respiro nazionale e internazionale, che hanno segnato il territorio dagli anni Novanta alla seconda metà degli anni Sessanta. Dall’altro costruisce un racconto storico che lega le collezioni civiche del Novecento alla storia della città con opere dagli anni Sessanta all’inizio del secolo.
Il percorso così strutturato non intende proporre un racconto esaustivo delle vicende artistiche del Novecento italiano, ma vuole offrire uno spaccato critico sul “secolo breve” e sulla sua rappresentazione.