Sant'Agata dei Goti
Campania
- Dove: Sant'Agata dei Goti
- Indirizzo: Sant'Agata dei Goti
- E-Mail: santagatadegoti@tin.it
- Telefono: +39 0823 953053
- Trasporti: Autobus: autolinea S.Agata dei Goti-Arpaia (con dir. Luzzano)
In treno: linea Napoli-Benevento-Valle Caudina (stazione di Arpaia-Airola-S.Agata dei Goti)
In auto: Da Napoli e Roma : A1/E45 uscita Caserta Sud. Da Bari: A16 uscita Benevento, poi SS88 e SS372 dir. Caianello, uscita Solopaca - Servizi:
La città di Sant’Agata dei Goti si erge fiera su di una rupe tufacea circondata dai torrenti Martorano e Riello da cui domina quella che fu una delle principali vie d’accesso alla regione sannitica: la valle del fiume Isclero. Molti studiosi hanno ipotizzato un collegamento tra Sant’Agata dei Goti e l’antica città sannita di Saticula. Il centro storico di Sant’Agata dei Goti presenta moduli essenzialmente medievali, ma percorrendo le sue strade è facile trovarsi di fronte ad epigrafi di epoca romana, tracce della colonia che su quest’altura ebbe funzione di baluardo romano in territorio sannita.
Le strutture di epoca romana furono messe a dura prova dagli eserciti del generale goto Racimere che intorno al 490 mise a ferro e fuoco la città, ulteriormente devastata nel 543 dalle truppe di Totila. Sui resti dell’antico insediamento nacque l’odierna Sant’Agata, il cui toponimo è legato al culto della Vergine martire, introdotto nel VI secolo.
Dominata da longobardi, normanni, angioini e da diverse famiglie nobili tra cui i Carafa di Maddaloni, cui appartenne fino all’abolizione del feudalesimo nel 1806, Sant'Agata fu sede vescovile dal 970 fino al 1986, quando è stata aggregata alla diocesi di Telese e Cerreto Sannita, annoverando tra i suoi vescovi Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Tra i luoghi di maggiore interesse sono da ricordare la chiesa dell’Annunziata, in cui si trova uno dei più interessanti cicli pittorici della cultura tardo-gotica presenti in Campania, la cattedrale dell’Assunta, la chiesa di San Francesco, la chiesa di San Menna.
Le strutture di epoca romana furono messe a dura prova dagli eserciti del generale goto Racimere che intorno al 490 mise a ferro e fuoco la città, ulteriormente devastata nel 543 dalle truppe di Totila. Sui resti dell’antico insediamento nacque l’odierna Sant’Agata, il cui toponimo è legato al culto della Vergine martire, introdotto nel VI secolo.
Dominata da longobardi, normanni, angioini e da diverse famiglie nobili tra cui i Carafa di Maddaloni, cui appartenne fino all’abolizione del feudalesimo nel 1806, Sant'Agata fu sede vescovile dal 970 fino al 1986, quando è stata aggregata alla diocesi di Telese e Cerreto Sannita, annoverando tra i suoi vescovi Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Tra i luoghi di maggiore interesse sono da ricordare la chiesa dell’Annunziata, in cui si trova uno dei più interessanti cicli pittorici della cultura tardo-gotica presenti in Campania, la cattedrale dell’Assunta, la chiesa di San Francesco, la chiesa di San Menna.