Giovanni Boffa. Sesto continente

Giovanni Boffa, Fondale Marino, 2014, olio su tela, 40x40
Dal 11 Ottobre 2014 al 19 Ottobre 2014
Verona
Luogo: Palazzo dei Mutilati
Indirizzo: via dei Mutilati
Orari: 10-19
Curatori: Valter Borsato, Rita Marchesini
Enti promotori:
- Associazione Giovanni Boffa Arte
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 346 6753958
E-Mail info: associazione@giovanniboffa.com
Sito ufficiale: http://www.giovanniboffa.com
Dall’11 al 19 ottobre il maestro Giovanni Boffa presenterà le sue opere nella splendida sala del Palazzo dei Mutilati, nel centro di Verona, che si presta ad essere la cornice ideale per un artista che, da oltre 50 anni, interpreta con vibrante passione ogni manifestazione della Natura, sua musa ispiratrice. Il mare sarà protagonista dell'intera mostra. Si noterà come la profonda conoscenza del mondo marino, frutto di una personale passione che gli ha permesso di vivere a stretto contatto con il grande apneista francese Jacques Mayol, nonché una eccellente conoscenza naturalistica, maturata grazie ai suoi studi e collaborazioni con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, sia rappresentata con tale precisione e dettaglio da lasciare lo spettatore sorpreso di vedere come, attraverso innumerevoli linee, colori, scenari si senta trascinato nelle profondità più affascinanti del mare e allo stesso tempo rapito dai tramonti più suggestivi delle “terre sarde” o travolto dalla potenza fisica degli squali. La passione per il mare ed ogni sua manifestazione si nota in ogni pennellata di colore, in ogni dettaglio che indicano conoscenza, studio e coinvolgimento emotivo contagiosi. E’ un tuffo nel mare! E’ un tuffo nella sua immensità che cela forza, vigore, bellezza. La forza delle rappresentazioni di Boffa sta proprio in questa sua capacità di far respirare lo spettatore l’acqua del suo mare! I quadri di Boffa non lasciano indifferenti perché la passione che trasudano è così potente che si sente il bisogno di sentire quest’acqua, questa sabbia, questa tranquillità che richiamano ognuno di noi a ricercare quel necessario rispetto e riscoperta della Natura di cui mai come in questo contesto abbiamo bisogno. Boffa interpreta il suo grande amore per il mare in chiave così realistica da non lasciare lo spazio a interpretazioni articolate perché nella semplicità risiede la forza e la qualità del suo lavoro.
Nato a Torino nel 1935, allievo di Felice Casorati, Giovanni Boffa ha investito tutta la sua vita nel raffigurare, attraverso i più svariati materiali e tecniche, la Natura nel suo colloquio, molte volte sordo, con l'Uomo. Le sue importanti opere di denuncia dello scempio che l'uomo moderno stava perpetrando nei confronti della Natura, lo collocano tra i primi ad affrontare, già negli anni Settanta, un tema che oggi è quanto mai attuale e fonte di apprensione. Trovare un argomento, un soggetto, un tratto che lo possa identificare in modo immediato non è semplice, non tanto per la mancanza di unicità e capacità interpretativa, quanto perché è tale e tanta la carica emozionale con cui interpreta la Natura che ogni sua espressione è per lui fonte di ispirazione e generatrice di modelli. L'uomo e la donna non ne sono certo esclusi, anzi, sono stati in molte sue opere così intensamente rappresentati che l'occhio si deve abituare a tanta sensualità e volumi lasciando poi l'immaginario fluttuare in una sorta di avido desiderio di sfiorare curve e colori senza tempo.
Nato a Torino nel 1935, allievo di Felice Casorati, Giovanni Boffa ha investito tutta la sua vita nel raffigurare, attraverso i più svariati materiali e tecniche, la Natura nel suo colloquio, molte volte sordo, con l'Uomo. Le sue importanti opere di denuncia dello scempio che l'uomo moderno stava perpetrando nei confronti della Natura, lo collocano tra i primi ad affrontare, già negli anni Settanta, un tema che oggi è quanto mai attuale e fonte di apprensione. Trovare un argomento, un soggetto, un tratto che lo possa identificare in modo immediato non è semplice, non tanto per la mancanza di unicità e capacità interpretativa, quanto perché è tale e tanta la carica emozionale con cui interpreta la Natura che ogni sua espressione è per lui fonte di ispirazione e generatrice di modelli. L'uomo e la donna non ne sono certo esclusi, anzi, sono stati in molte sue opere così intensamente rappresentati che l'occhio si deve abituare a tanta sensualità e volumi lasciando poi l'immaginario fluttuare in una sorta di avido desiderio di sfiorare curve e colori senza tempo.
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