Youssef Nabil. Once Upon a Dream
![Youssef Nabil, <em>Say Goodbye, Self Portrait</em>, Alexandria, 2009 | © Youssef Nabil<br /> Youssef Nabil, <em>Say Goodbye, Self Portrait</em>, Alexandria, 2009 | © Youssef Nabil<br />](http://www.arte.it/foto/600x450/30/94541-nabil.jpg)
Youssef Nabil, Say Goodbye, Self Portrait, Alexandria, 2009 | © Youssef Nabil
Dal 11 Luglio 2020 al 26 Febbraio 2021
Venezia
Luogo: Palazzo Grassi
Indirizzo: San Samuele 3231
Orari: giovedì e venerdì
Curatori: Matthieu Humery, Jean-Jacques Aillagon
Prolungata: fino al 26 febbraio 2021
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 2001 057
Sito ufficiale: http://www.palazzograssi.it
Insieme alla mostra dedicata a Henri Cartier-Bresson, a cui sarà riservato il primo piano espositivo, Palazzo Grassi presenta una mostra monografica dedicata all’artista Youssef Nabil (Il Cairo, 1972), dal titolo Once Upon a Dream e curata da Matthieu Humery e Jean-Jacques Aillagon.
Realizzate con la tecnica tradizionale egiziana largamente utilizzata per i ritratti fotografici di famiglia e per i manifesti dei film che popolavano le strade de Il Cairo, le fotografie successivamente dipinte a mano da Youssef Nabil restituiscono la suggestione di un Egitto leggendario tra simbolismo e astrazione.
La ricerca dei reperti identitari, le preoccupazioni ideologiche, sociali e politiche del XXI secolo, la malinconia di un passato lontano sono i soggetti che Nabil predilige nella sua ricerca artistica. L’esposizione intende invitare a un’immersione libera nella carriera dell’artista attraverso sezioni tematiche che riproducono i suoi primi lavori fino alle opere più recenti. Ad arricchire il percorso la produzione video di Nabil con i suoi tre video Arabian Happy Ending, I Saved My Belly Dancer e You Never Left.
Realizzate con la tecnica tradizionale egiziana largamente utilizzata per i ritratti fotografici di famiglia e per i manifesti dei film che popolavano le strade de Il Cairo, le fotografie successivamente dipinte a mano da Youssef Nabil restituiscono la suggestione di un Egitto leggendario tra simbolismo e astrazione.
La ricerca dei reperti identitari, le preoccupazioni ideologiche, sociali e politiche del XXI secolo, la malinconia di un passato lontano sono i soggetti che Nabil predilige nella sua ricerca artistica. L’esposizione intende invitare a un’immersione libera nella carriera dell’artista attraverso sezioni tematiche che riproducono i suoi primi lavori fino alle opere più recenti. Ad arricchire il percorso la produzione video di Nabil con i suoi tre video Arabian Happy Ending, I Saved My Belly Dancer e You Never Left.
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