Tony Fiorentino. Dominium melancholiae
![Tony Fiorentino. Dominium melancholiae, Spazio Norbert Salenbauch, Venezia Tony Fiorentino. Dominium melancholiae, Spazio Norbert Salenbauch, Venezia](http://www.arte.it/foto/600x450/1b/16068-fior.jpg)
Tony Fiorentino. Dominium melancholiae, Spazio Norbert Salenbauch, Venezia
Dal 01 Giugno 2013 al 31 Ottobre 2013
Venezia
Luogo: Spazio Norbert Salenbauch
Indirizzo: calle Larga XXII Marzo 2382 a
Orari: da martedì a sabato 17-20
Telefono per informazioni: +39 392 8203006/ 339 3449512
E-Mail info: paola.manual@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.doppelgaenger.it
In occasione delle Biennali d’arte contemporanea di Venezia, lo Spazio Salenbauch (aperto da un noto collezionista tedesco a due passi da piazza San Marco) ospita il lavoro di un artista emergente. Per l’edizione 2013 è la volta di Tony Fiorentino, classe 1987, che vive e lavora a Londra dopo esperienze ad Atene e studi nell’Accademia di Carrara. A Venezia, per la sua prima personale in Italia realizzata in collaborazione con la galleria Doppelgaenger di Bari, presenta il progetto “Dominium melancholiae”: una installazione di sculture “mutanti”, ispirate dalla celebre opera di Albrecht Durer Melancholia I, 1541. E’ composta da ampolle nelle quali avvengono affascinati mutazioni chimiche, disposte all’altezza di tre finestre aperte nello spazio espositivo. E’ lo stesso Fiorentino a spiegare la genesi del suo lavoro: "Partendo da un’analisi dell’opera di Durer ho scoperto che la veduta marina con piccole navi in essa contenuta è la laguna di Venezia. Saturno, e più particolarmente ogni cometa a lui legata, era considerato responsabile delle inondazioni e delle alte maree.
Ogni cometa che figura in una rappresentazione della Melanconia deve essere una di queste “comete saturnine”, di cui è detto espressamente che minacciano il mondo con il dominium melancholiae. Perfino in testi cuneiformi babilonesi è scritto che una cometa con la testa rivolta verso la terra preannunziava l’alta marea ed era il melanconico, in particolare, che sapeva prevedere simili catastrofi. La mia opera Dominium melancholiae è formata da un’ampolla in vetro all’interno della quale cresce l’albero di Saturno, ovvero una vegetazione chimica che si forma attraverso l’immersione di zinco in una soluzione chimica di acqua distillata e acetato di piombo. Si formano così delle foglioline di piombo che rivestono completamente lo zinco e creano nuove forme imprevedibili che danno origine a una scultura di colore grigio scuro/nero. Questa scultura immersa nel liquido rappresenta pienamente l’umore malinconico poiché il termine "umore" deriva dal greco ygrós, ovvero liquidi, umido, bagnato.
L’opera è suscettibile ai movimenti e la sua delicatezza diventa parte essenziale del lavoro in quanto rappresenta pienamente quello che è definito “umore malinconico”. Il piombo a sua volta è associato per tradizione antica al pianeta Saturno, l’astro dei malinconici, come materia densa di pensieri e di suggestioni, per il suo altissimo peso specifico, la consistenza cedevole, il colore cinereo e i riflessi opachi". Nella sala veneziana, le ampolle contenenti queste sculture saranno posizionate in prossimità del davanzale delle finestre come a spiare le strade veneziane in attesa di una inondazione. Attesa, anche, di un rinnovo e di una crescita interiore (la crescita della vegetazione chimica). Tutti elementi che caratterizzano la malinconia, ripercorsi con sentimento contemporaneo.
Ogni cometa che figura in una rappresentazione della Melanconia deve essere una di queste “comete saturnine”, di cui è detto espressamente che minacciano il mondo con il dominium melancholiae. Perfino in testi cuneiformi babilonesi è scritto che una cometa con la testa rivolta verso la terra preannunziava l’alta marea ed era il melanconico, in particolare, che sapeva prevedere simili catastrofi. La mia opera Dominium melancholiae è formata da un’ampolla in vetro all’interno della quale cresce l’albero di Saturno, ovvero una vegetazione chimica che si forma attraverso l’immersione di zinco in una soluzione chimica di acqua distillata e acetato di piombo. Si formano così delle foglioline di piombo che rivestono completamente lo zinco e creano nuove forme imprevedibili che danno origine a una scultura di colore grigio scuro/nero. Questa scultura immersa nel liquido rappresenta pienamente l’umore malinconico poiché il termine "umore" deriva dal greco ygrós, ovvero liquidi, umido, bagnato.
L’opera è suscettibile ai movimenti e la sua delicatezza diventa parte essenziale del lavoro in quanto rappresenta pienamente quello che è definito “umore malinconico”. Il piombo a sua volta è associato per tradizione antica al pianeta Saturno, l’astro dei malinconici, come materia densa di pensieri e di suggestioni, per il suo altissimo peso specifico, la consistenza cedevole, il colore cinereo e i riflessi opachi". Nella sala veneziana, le ampolle contenenti queste sculture saranno posizionate in prossimità del davanzale delle finestre come a spiare le strade veneziane in attesa di una inondazione. Attesa, anche, di un rinnovo e di una crescita interiore (la crescita della vegetazione chimica). Tutti elementi che caratterizzano la malinconia, ripercorsi con sentimento contemporaneo.
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