The Small Utopia
Dal 05 Luglio 2012 al 25 Novembre 2012
Venezia
Luogo: Fondazione Prada
Indirizzo: Santa Croce 2215
Orari: 10-18; martedì chiuso
Curatori: Germano Celant
Costo del biglietto: € 10
Telefono per informazioni: 39 02 54670202/0981
E-Mail info: info@fondazioneprada.org
Sito ufficiale: http://www.fondazioneprada.org
La Fondazione Prada annuncia l’apertura di Ca’ Corner della Regina, storico palazzo affacciato sul Canal Grande, come sua nuova architettura espositiva. Messo a disposizione dalla Fondazione Musei Civici usufruttuaria dello storico stabile di proprietà del Comune di Venezia, per un periodo di tempo di sei anni con intesa di rinnovo, l’edificio sarà aperto con una mostra che documenta l’attività multiforme della Fondazione Prada.
La prima esposizione offre una lettura dell’approccio culturale della Fondazione senza imporre un’interpretazione tematica e univoca del materiale artistico e museale presentato. Le singole installazioni e presenze nelle stanze del palazzo sono quindi da considerarsi esempi che testimoniano i diversi aspetti dell’identità, passata e futura, della Fondazione Prada, creata nel 1993 da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli per diffondere l’arte contemporanea. Esse comprendono una selezione della collezione, un anticipo di future collaborazioni e il progetto per la nuova sede permanente della Fondazione di Milano in Largo Isarco, disegnato da Rem Koolhaas e OMA, che in Ca’ Corner della Regina include la presentazione di modelli in scala del futuro complesso architettonico, che aprirà nel 2013.
Partendo dalla collezione raccolta nel corso degli anni, l’apertura di “Fondazione Prada _ Ca’ Corner della Regina”, a cura di Germano Celant, si caratterizza per una molteplicità aperta di presenze e di interventi che, prodotti in dialogo scientifico con musei come The State Hermitage Museum di San Pietroburgo, la Fondazione dei Musei Civici di Venezia, il Mathaf Arab Museum of Modern Art e The Museum of Islamic Art di Doha, nonché per la lettura creativa di artisti contemporanei quali Thomas Demand oppure teorici come Marco Giusti e Nicholas Cullinan.
Negli ambienti di Ca’ Corner della Regina, coinvolti solo parzialmente dalla prima fase del progetto di restauro conservativo, saranno presenti le imponenti sculture di Anish Kapoor, Michael Heizer e Jeff Koons che dal piano terra al primo piano nobile formeranno, intrecciate a importanti opere di Walter De Maria, John Baldessari, Charles Ray, Tom Friedman, Domenico Gnoli, Damien Hirst, Louise Bourgeois, Blinky Palermo, Bruce Nauman, Pino Pascali, Donald Judd, Francesco Vezzoli e Maurizio Cattelan, l’intero percorso architettonico.
La mostra documenta, con progetti speciali e inediti, il dialogo in costruzione con istituzioni museali internazionali, instaurando uno scambio creativo tra le loro collezioni e gli interventi degli artisti contemporanei. Per questa ragione Thomas Demand è stato invitato a dialogare con importanti materiali provenienti dai Musei Civici di Venezia, mentre si è chiesto a Jean-Paul Engelen, direttore del Public Art Programs dell’Arabic Museum of Modern Art, di Doha in Qatar, di stabilire un ponte linguistico tra un reperto storico, proveniente dal Museum of Islamic Art, e il lavoro dell’artista contemporanea Buthayna Ali, e a The State Hermitage di San Pietroburgo di presentare inedite ceramiche del XVIII secolo in parallelo con l’opera di Jeff Koons Fait d’Hiver (1988). A Nicholas Cullinan, curatore di International Modern Art per la Tate Modern, Londra, il compito di attraversare la collezione offrendo una sua lettura del periodo dell’arte italiana dal 1952 al 1964, che comprende opere di Alberto Burri, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Francesco Lo Savio, Piero Manzoni, Salvatore Scarpitta e Mario Schifano.
In questa occasione a Ca’ Corner della Regina, l’incontro tra la cultura occidentale e congolese sfociato nel 2008 nella costruzione, a Londra, del The Double Club di Carsten Höller, sarà svelato attraverso una pubblicazione che ne raccoglie la documentazione completa. L’interazione tra le arti in movimento, che mette in relazione la produzione cinematografica del regista Todd Solondz con i video di animazione di Nathalie Djurberg, sarà oggetto della sezione curata da Marco Giusti.
Un insieme di presentazioni e di contenuti trasversali che sono testimonianza dell’intreccio fluido tra moderno e contemporaneo, tracce di un futuro percorso per le attività della Fondazione Prada.
La prima esposizione offre una lettura dell’approccio culturale della Fondazione senza imporre un’interpretazione tematica e univoca del materiale artistico e museale presentato. Le singole installazioni e presenze nelle stanze del palazzo sono quindi da considerarsi esempi che testimoniano i diversi aspetti dell’identità, passata e futura, della Fondazione Prada, creata nel 1993 da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli per diffondere l’arte contemporanea. Esse comprendono una selezione della collezione, un anticipo di future collaborazioni e il progetto per la nuova sede permanente della Fondazione di Milano in Largo Isarco, disegnato da Rem Koolhaas e OMA, che in Ca’ Corner della Regina include la presentazione di modelli in scala del futuro complesso architettonico, che aprirà nel 2013.
Partendo dalla collezione raccolta nel corso degli anni, l’apertura di “Fondazione Prada _ Ca’ Corner della Regina”, a cura di Germano Celant, si caratterizza per una molteplicità aperta di presenze e di interventi che, prodotti in dialogo scientifico con musei come The State Hermitage Museum di San Pietroburgo, la Fondazione dei Musei Civici di Venezia, il Mathaf Arab Museum of Modern Art e The Museum of Islamic Art di Doha, nonché per la lettura creativa di artisti contemporanei quali Thomas Demand oppure teorici come Marco Giusti e Nicholas Cullinan.
Negli ambienti di Ca’ Corner della Regina, coinvolti solo parzialmente dalla prima fase del progetto di restauro conservativo, saranno presenti le imponenti sculture di Anish Kapoor, Michael Heizer e Jeff Koons che dal piano terra al primo piano nobile formeranno, intrecciate a importanti opere di Walter De Maria, John Baldessari, Charles Ray, Tom Friedman, Domenico Gnoli, Damien Hirst, Louise Bourgeois, Blinky Palermo, Bruce Nauman, Pino Pascali, Donald Judd, Francesco Vezzoli e Maurizio Cattelan, l’intero percorso architettonico.
La mostra documenta, con progetti speciali e inediti, il dialogo in costruzione con istituzioni museali internazionali, instaurando uno scambio creativo tra le loro collezioni e gli interventi degli artisti contemporanei. Per questa ragione Thomas Demand è stato invitato a dialogare con importanti materiali provenienti dai Musei Civici di Venezia, mentre si è chiesto a Jean-Paul Engelen, direttore del Public Art Programs dell’Arabic Museum of Modern Art, di Doha in Qatar, di stabilire un ponte linguistico tra un reperto storico, proveniente dal Museum of Islamic Art, e il lavoro dell’artista contemporanea Buthayna Ali, e a The State Hermitage di San Pietroburgo di presentare inedite ceramiche del XVIII secolo in parallelo con l’opera di Jeff Koons Fait d’Hiver (1988). A Nicholas Cullinan, curatore di International Modern Art per la Tate Modern, Londra, il compito di attraversare la collezione offrendo una sua lettura del periodo dell’arte italiana dal 1952 al 1964, che comprende opere di Alberto Burri, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Francesco Lo Savio, Piero Manzoni, Salvatore Scarpitta e Mario Schifano.
In questa occasione a Ca’ Corner della Regina, l’incontro tra la cultura occidentale e congolese sfociato nel 2008 nella costruzione, a Londra, del The Double Club di Carsten Höller, sarà svelato attraverso una pubblicazione che ne raccoglie la documentazione completa. L’interazione tra le arti in movimento, che mette in relazione la produzione cinematografica del regista Todd Solondz con i video di animazione di Nathalie Djurberg, sarà oggetto della sezione curata da Marco Giusti.
Un insieme di presentazioni e di contenuti trasversali che sono testimonianza dell’intreccio fluido tra moderno e contemporaneo, tracce di un futuro percorso per le attività della Fondazione Prada.
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