Speak Cryptic. Sorry, Not Sorry
![<em>Sorry, Not Sorry</em>, Speak Cryptic, © Officina delle Zattere, Venezia 2015 <em>Sorry, Not Sorry</em>, Speak Cryptic, © Officina delle Zattere, Venezia 2015](http://www.arte.it/foto/600x450/b4/37337-Speak_Cryptic.jpg)
Sorry, Not Sorry, Speak Cryptic, © Officina delle Zattere, Venezia 2015
Dal 11 Settembre 2015 al 18 Ottobre 2015
Venezia
Luogo: Officina delle Zattere
Indirizzo: Dorsoduro 947
Orari: martedì-domenica 10-18
Curatori: Krisstel Martin
Enti promotori:
- Officina delle Zattere
Costo del biglietto: ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 348 101 4893
E-Mail info: l.flora@arteeventi.com
Giovedì 10 settembre alle ore 18 all’Officina delle Zattere inaugurerà “Sorry, Not Sorry”, dell’artista Speak Cryptic, a cura di Krisstel Martin.
L’esposizione Sorry, not Sorry consiste in 10 nuovi dipinti e una collezione di opere su carta che esplorano il tema dell’identità del singolo e dell’impatto che questa esercita sull’ambiente che lo circonda. Attraverso differenti simbologie e iconografie, prese in prestito dal background culturale dell’artista e giustapposte a quelle ispirate dalla cultura popolare e alternativa, Speak Cryptic presenta una serie di ritratti che raffigurano la sua personale visione della propria identità, che potrebbe essere definita come sfaccettata o anche composta da più strati.
Considerando che la pubblicità contemporanea ci bombarda di immagini per farci aderire a uno stile di vita di cui non abbiamo veramente bisogno, quanto controllo abbiamo sulle nostra identità? Essendo un Malese di Singapore i cui antenati provengono dall’isola di Bawean, con questa serie di opere l’artista vuole farci riflettere sulla domanda: “Quanto di noi rappresenta veramente noi?”.
Esteticamente, la serie introduce anche un nuovo approccio di Speak Cryptic verso la pittura. Partendo da uno stile controllato e calcolato (proprio dell’artista), per poi procedere verso l’abbandono del controllo e la libera espressione, la serie esplora il disvelarsi dell’identità.
Con una narrazione complessa e provocatoria, Sorry, Not Sorry presenta insieme alle dieci tele un murale su larga scala, che l’artista dipingerà su uno spazio esterno dell’Officina delle Zattere, visibile dal cielo, di fronte al maestoso profilo degli edifici veneziani.
La questione dell'identità assume un più ampio orizzonte di riferimento, città, stato, nazione e pianeta.
Informazioni sull’artista
Farizwan Fajari, in arte Speak Cryptic, è un artista visivo che lavora e vive a Singapore. Nel 2013 ha partecipato alla Biennale di Singapore; ha anche esposto a Parigi, Londra, Pechino, New York. Le sue opere si occupano principalmente di questioni legate alla condizione umana.
Utilizzando iconografie personali e un cast di personaggi che ha sviluppato nel corso degli anni, Speak Cryptic li introduce in diversi racconti ispirati alle sue osservazioni su temi di attualità e sull’ambiente che lo circonda.
L’esposizione Sorry, not Sorry consiste in 10 nuovi dipinti e una collezione di opere su carta che esplorano il tema dell’identità del singolo e dell’impatto che questa esercita sull’ambiente che lo circonda. Attraverso differenti simbologie e iconografie, prese in prestito dal background culturale dell’artista e giustapposte a quelle ispirate dalla cultura popolare e alternativa, Speak Cryptic presenta una serie di ritratti che raffigurano la sua personale visione della propria identità, che potrebbe essere definita come sfaccettata o anche composta da più strati.
Considerando che la pubblicità contemporanea ci bombarda di immagini per farci aderire a uno stile di vita di cui non abbiamo veramente bisogno, quanto controllo abbiamo sulle nostra identità? Essendo un Malese di Singapore i cui antenati provengono dall’isola di Bawean, con questa serie di opere l’artista vuole farci riflettere sulla domanda: “Quanto di noi rappresenta veramente noi?”.
Esteticamente, la serie introduce anche un nuovo approccio di Speak Cryptic verso la pittura. Partendo da uno stile controllato e calcolato (proprio dell’artista), per poi procedere verso l’abbandono del controllo e la libera espressione, la serie esplora il disvelarsi dell’identità.
Con una narrazione complessa e provocatoria, Sorry, Not Sorry presenta insieme alle dieci tele un murale su larga scala, che l’artista dipingerà su uno spazio esterno dell’Officina delle Zattere, visibile dal cielo, di fronte al maestoso profilo degli edifici veneziani.
La questione dell'identità assume un più ampio orizzonte di riferimento, città, stato, nazione e pianeta.
Informazioni sull’artista
Farizwan Fajari, in arte Speak Cryptic, è un artista visivo che lavora e vive a Singapore. Nel 2013 ha partecipato alla Biennale di Singapore; ha anche esposto a Parigi, Londra, Pechino, New York. Le sue opere si occupano principalmente di questioni legate alla condizione umana.
Utilizzando iconografie personali e un cast di personaggi che ha sviluppato nel corso degli anni, Speak Cryptic li introduce in diversi racconti ispirati alle sue osservazioni su temi di attualità e sull’ambiente che lo circonda.
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