Peggy Guggenheim e i suoi amici
Dal 07 Luglio 2021 al 25 Agosto 2021
Venezia
Luogo: Canali social Collezione Peggy Guggenheim
Indirizzo: online
Sito ufficiale: http://www.guggenheim-venice.it
A partire da luglio, ogni mercoledì, sul canale Instagram del museo prende il via una nuova rubrica che racconterà il legame di amicizia che ha unito Peggy Guggenheim a otto celebri intellettuali, figure cardine nella storia del Novecento. Nel corso dell'estate sveleremo, di volta in volta, brevi curiosità e aneddoti che hanno unito scrittori, musicisti, critici, attivisti, quali Truman Capote, Emma Goldman, John Cage, Djuna Barnes, James Joyce, per citarne alcuni, alla collezionista americana, nell’arco della sua lunga vita tra Europa e Stati Uniti.
La rubrica "Peggy Guggenheim e i suoi amici" inaugura con il primo appuntamento dedicato allo scrittore americano Truman Capote, celebre autore di opere letterarie come "Colazione da Tiffany", 1958, e "A sangue freddo", 1965. "La prima volta che incontrai Truman Capote fu nel mio salone d’ingresso: era un ometto piccolo che andava in giro con un paio di pantofole di panno. Diventammo ottimi amici e più tardi trascorse due mesi a casa mia, dove scrisse “The Muses Are Heard”. [..] Lo trovavo un uomo immensamente divertente e mi piaceva stare in sua compagnia", ricorda la mecenate nella sua autobiografia “Una vita per l'arte". Capote fu uno dei più assidui frequentatori di Palazzo Venier dei Leoni. Nel settembre del 1950 approda in laguna e conosce Peggy Guggenheim, per poi tornare da lei nel settembre di due anni dopo e ancora nell’estate del 1953. Soggiornerà nella sua casa per sei settimane anche nella primavera del 1956 e le darà un ultimo saluto nella primavera del 1961.
Accanto alla rubrica “Peggy Guggenheim e i suoi amici”, da non perdere le "Monday Inspiration" del lunedì, brevi frasi di celebri artisti del Novecento, fonti “ispirazionali” per affrontare la settimana all’insegna dell’arte e delle creatività, i “Summer Garden Tuesday” del martedì, che rivelano piccoli angoli verdi del giardino delle sculture, gli Art Talk del giovedì, vivaci pillole video realizzate dagli stagisti della Collezione per approfondire un'opera e il suo autore, “Mia cara Venezia”, affondo del venerdì che restituisce una città unica e splendida agli occhi di chi la ama, e la rubrica del sabato “Learn with the PGC”, che attraverso le terminologie dell’arte, racconta movimenti, tecniche, stili e linguaggi artistici del museo.
La rubrica "Peggy Guggenheim e i suoi amici" inaugura con il primo appuntamento dedicato allo scrittore americano Truman Capote, celebre autore di opere letterarie come "Colazione da Tiffany", 1958, e "A sangue freddo", 1965. "La prima volta che incontrai Truman Capote fu nel mio salone d’ingresso: era un ometto piccolo che andava in giro con un paio di pantofole di panno. Diventammo ottimi amici e più tardi trascorse due mesi a casa mia, dove scrisse “The Muses Are Heard”. [..] Lo trovavo un uomo immensamente divertente e mi piaceva stare in sua compagnia", ricorda la mecenate nella sua autobiografia “Una vita per l'arte". Capote fu uno dei più assidui frequentatori di Palazzo Venier dei Leoni. Nel settembre del 1950 approda in laguna e conosce Peggy Guggenheim, per poi tornare da lei nel settembre di due anni dopo e ancora nell’estate del 1953. Soggiornerà nella sua casa per sei settimane anche nella primavera del 1956 e le darà un ultimo saluto nella primavera del 1961.
Accanto alla rubrica “Peggy Guggenheim e i suoi amici”, da non perdere le "Monday Inspiration" del lunedì, brevi frasi di celebri artisti del Novecento, fonti “ispirazionali” per affrontare la settimana all’insegna dell’arte e delle creatività, i “Summer Garden Tuesday” del martedì, che rivelano piccoli angoli verdi del giardino delle sculture, gli Art Talk del giovedì, vivaci pillole video realizzate dagli stagisti della Collezione per approfondire un'opera e il suo autore, “Mia cara Venezia”, affondo del venerdì che restituisce una città unica e splendida agli occhi di chi la ama, e la rubrica del sabato “Learn with the PGC”, che attraverso le terminologie dell’arte, racconta movimenti, tecniche, stili e linguaggi artistici del museo.
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