Non-Extractive Architecture: Progettare senza estinguere

Non-Extractive Architecture: Progettare senza estinguere, V—A—C Zattere, Venezia
Dal 29 Aprile 2021 al 31 Gennaio 2022
Venezia
Luogo: V—A—C Zattere
Indirizzo: Dorsoduro 1401
V–A–C è lieta di annunciare il lancio di Non-Extractive Architecture: Progettare senza estinguere
Un programma espositivo della durata di un anno, una residenza di ricerca, workshop pratici, un ciclo di conferenze e una piattaforma editoriale al Palazzo delle Zattere, Venezia.
Non-Extractive Architecture: Progettare senza estinguere è un nuovo programma espositivo e di ricerca dal vivo a cura dell’architetto e curatore Joseph Grima e dello studio di design e ricerca Space Caviar. Il progetto durerà un anno
e analizzerà la produzione architettonica contemporanea, vista come il punto d’arrivo di una complessa catena di attività, alcune delle quali molto distanti dagli edifici effettivamente costruiti, e quindi ampiamente trascurate: dall’estrazione delle materie prime all’approvvigionamento della manodopera, dalla produzione di emissioni alla demolizione finale di una struttura da smantellare.
Attualmente, il settore edile è responsabile del 39% delle emissioni complessive di gas serra prodotte dall’umanità. Il bisogno di risorse non rinnovabili come sabbia, acqua, pietra e acciaio necessarie per l’urbanizzazione rapida del mondo sta irreversibilmente impoverendo intere zone, trasformandone la natura in habitat incapaci di sostenere la vita umana e animale. Non-Extractive Architecture vuole provare a mettere in discussione alcuni degli assunti alla base della produzione architettonica contemporanea da una prospettiva materiale e sociale, per ripensare l’industria edile partendo dai suoi princìpi fondanti, nella convinzione che esistano alternative migliori.
Il laboratorio di ricerca
La trasformazione del Palazzo delle Zattere in un laboratorio attivo nella definizione e nello sviluppo di Non-Extractive Architecture si articolerà nel corso dell’anno in filoni paralleli di ricerca, residenze, programmi pubblici e iniziative editoriali. La ricerca influenzerà una mostra in continua evoluzione prodotta in loco da Space Caviar, in collaborazione con i dieci candidati internazionali che parteciperanno alla residenza di ricerca. Accanto all’iniziativa della residenza, alcuni designer verranno invitati a condividere nuovi materiali di ricerca e a condurre workshop pratici all’interno del nuovo laboratorio allestito al Palazzo delle Zattere. Il Palazzo si attiverà grazie a una biblioteca e a postazioni editoriali e di comunicazione progettate dal collettivo artistico N55. All’interno di un ciclo di conferenze mensili, degli esperti saranno invitati a partecipare come ospiti alla ricerca in divenire di Non-Extractive Architecture. Il programma favorirà nuovi network interdisciplinari, ne registrerà i risultati e li renderà ampiamente fruibili. La mostra I risultati di questa ricerca, le registrazioni dei dibattiti e delle conversazioni che si svolgeranno nel Palazzo, e i contributi di una rete internazionale di designer, teorici, scienziati dei materiali, filosofi, pianificatori e ricercatori saranno documentati
sulle pareti del Palazzo delle Zattere. Tra le domande che il team porrà nel corso dell’anno troviamo: Come possiamo ridurre la dipendenza dell’architettura dalle risorse non rinnovabili? Come si possono evidenziare e ridurre i danni ambientali causati dall’estrazione di materiali? Come possiamo far sì che il mercato tenga in considerazione, nell’ambito dei budget dell’industria edile, i costi reali e a lungo termine della costruzione, della decostruzione e della produzione materiale? Come si possono coinvolgere le comunità in ogni fase della produzione architettonica, anziché soltanto in quella del consumo finale? Che tipo di architettura emergerà, quando il suo scopo principale sarà la costruzione di comunità anziché l’accumulo del capitale? Abbiamo davvero bisogno di tutto questo cemento?
Il libro
Il libro Non-Extractive Architecture: Progettare senza estinguere Vol. 1 sarà pubblicato da V–A–C e Sternberg Press nel marzo 2021. Stabilirà un contesto teorico per un nuovo approccio all’architettura basato sulla riflessione a lungo termine sull’utilizzo delle risorse materiali e sull’integrazione dei valori delle comunità nell’industria edile. Attingerà a voci e prospettive eterogenee per esaminare l’architettura intesa come un ambito esteso che mette in relazione persone e luoghi senza fermarsi alla tradizionale definizione di “sito”.
Contributi di Dele Adeyemo, Sofia Pia Belenky, Benjamin Bratton, Stephanie Carlisle, Emanuele Coccia, Keller Easterling, Swarnabh Ghosh, Macarena Gómez-Barris, Joseph Grima, Interiors Agency, Elisa Iturbe, Luke Jones, Chiara Di Leone, Armin Linke, Charlotte Malterre-Barthes, Nicholas Pevzner, Maria Smith e Mark Wigley. Non-Extractive Architecture Vol. 1 sarà seguito da un secondo volume che raccoglierà le ricerche sviluppate nel corso del 2021 e sarà pubblicato nei primi mesi del 2022.
Un programma espositivo della durata di un anno, una residenza di ricerca, workshop pratici, un ciclo di conferenze e una piattaforma editoriale al Palazzo delle Zattere, Venezia.
Non-Extractive Architecture: Progettare senza estinguere è un nuovo programma espositivo e di ricerca dal vivo a cura dell’architetto e curatore Joseph Grima e dello studio di design e ricerca Space Caviar. Il progetto durerà un anno
e analizzerà la produzione architettonica contemporanea, vista come il punto d’arrivo di una complessa catena di attività, alcune delle quali molto distanti dagli edifici effettivamente costruiti, e quindi ampiamente trascurate: dall’estrazione delle materie prime all’approvvigionamento della manodopera, dalla produzione di emissioni alla demolizione finale di una struttura da smantellare.
Attualmente, il settore edile è responsabile del 39% delle emissioni complessive di gas serra prodotte dall’umanità. Il bisogno di risorse non rinnovabili come sabbia, acqua, pietra e acciaio necessarie per l’urbanizzazione rapida del mondo sta irreversibilmente impoverendo intere zone, trasformandone la natura in habitat incapaci di sostenere la vita umana e animale. Non-Extractive Architecture vuole provare a mettere in discussione alcuni degli assunti alla base della produzione architettonica contemporanea da una prospettiva materiale e sociale, per ripensare l’industria edile partendo dai suoi princìpi fondanti, nella convinzione che esistano alternative migliori.
Il laboratorio di ricerca
La trasformazione del Palazzo delle Zattere in un laboratorio attivo nella definizione e nello sviluppo di Non-Extractive Architecture si articolerà nel corso dell’anno in filoni paralleli di ricerca, residenze, programmi pubblici e iniziative editoriali. La ricerca influenzerà una mostra in continua evoluzione prodotta in loco da Space Caviar, in collaborazione con i dieci candidati internazionali che parteciperanno alla residenza di ricerca. Accanto all’iniziativa della residenza, alcuni designer verranno invitati a condividere nuovi materiali di ricerca e a condurre workshop pratici all’interno del nuovo laboratorio allestito al Palazzo delle Zattere. Il Palazzo si attiverà grazie a una biblioteca e a postazioni editoriali e di comunicazione progettate dal collettivo artistico N55. All’interno di un ciclo di conferenze mensili, degli esperti saranno invitati a partecipare come ospiti alla ricerca in divenire di Non-Extractive Architecture. Il programma favorirà nuovi network interdisciplinari, ne registrerà i risultati e li renderà ampiamente fruibili. La mostra I risultati di questa ricerca, le registrazioni dei dibattiti e delle conversazioni che si svolgeranno nel Palazzo, e i contributi di una rete internazionale di designer, teorici, scienziati dei materiali, filosofi, pianificatori e ricercatori saranno documentati
sulle pareti del Palazzo delle Zattere. Tra le domande che il team porrà nel corso dell’anno troviamo: Come possiamo ridurre la dipendenza dell’architettura dalle risorse non rinnovabili? Come si possono evidenziare e ridurre i danni ambientali causati dall’estrazione di materiali? Come possiamo far sì che il mercato tenga in considerazione, nell’ambito dei budget dell’industria edile, i costi reali e a lungo termine della costruzione, della decostruzione e della produzione materiale? Come si possono coinvolgere le comunità in ogni fase della produzione architettonica, anziché soltanto in quella del consumo finale? Che tipo di architettura emergerà, quando il suo scopo principale sarà la costruzione di comunità anziché l’accumulo del capitale? Abbiamo davvero bisogno di tutto questo cemento?
Il libro
Il libro Non-Extractive Architecture: Progettare senza estinguere Vol. 1 sarà pubblicato da V–A–C e Sternberg Press nel marzo 2021. Stabilirà un contesto teorico per un nuovo approccio all’architettura basato sulla riflessione a lungo termine sull’utilizzo delle risorse materiali e sull’integrazione dei valori delle comunità nell’industria edile. Attingerà a voci e prospettive eterogenee per esaminare l’architettura intesa come un ambito esteso che mette in relazione persone e luoghi senza fermarsi alla tradizionale definizione di “sito”.
Contributi di Dele Adeyemo, Sofia Pia Belenky, Benjamin Bratton, Stephanie Carlisle, Emanuele Coccia, Keller Easterling, Swarnabh Ghosh, Macarena Gómez-Barris, Joseph Grima, Interiors Agency, Elisa Iturbe, Luke Jones, Chiara Di Leone, Armin Linke, Charlotte Malterre-Barthes, Nicholas Pevzner, Maria Smith e Mark Wigley. Non-Extractive Architecture Vol. 1 sarà seguito da un secondo volume che raccoglierà le ricerche sviluppate nel corso del 2021 e sarà pubblicato nei primi mesi del 2022.
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