Il Gard cinetico. Sono solo 4 x 20
Dal 26 Febbraio 2022 al 10 Aprile 2022
Venezia
Luogo: Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa
Indirizzo: Galleria di Piazza San Marco 71/c
Orari: dal mercoledì alla domenica dalle 10.30 alle 17.30
Enti promotori:
- Città di Venezia
- Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 5208879
E-Mail info: info@@bevilacqualamasa.it
Sito ufficiale: http://www.bevilacqualamasa.it
La Città di Venezia e l’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa festeggiano gli ottant’anni di Ferruccio Gard con la mostra antologica, nella prestigiosa sede di piazza San Marco, Il Gard cinetico. Sono solo 4 x 20.
Gard, fra i protagonisti della linea optical-costruttivista della pittura italiana (prima mostra di arte cinetica nel 1969), è ancora in piena attività e anzi, rifacendosi al grande Ennio Flaiano, non si sente un “vecio” ma un giovane che ha compiuto i vent’anni 4 volte. La definizione di “Il Gard cinetico” è di Gillo Dorfles, del quale è pubblicata la presentazione in catalogo, accanto allo scritto “Il cinetico del colore” del poeta e scrittore Paolo Ruffilli. Alla Fondazione Bevilacqua La Masa, presieduta da Bruno Bernardi e diretta da Michele Casarin, verrà ricostruito l’intero percorso artistico di Gard, dalle prime opere cinetiche degli anni ’70, alle momentanee parentesi dedicate all’informale e all’astrattismo geometrico degli anni Novanta, per intensificare dal Duemila le rinnovate ricerche in optical.
Le opere di Gard, nella loro tessitura di geometrie e di intersezioni cromatiche, si inseriscono a pieno titolo in quella linea nobile dell’arte italiana e internazionale che parte dal Futurismo (e in particolare da Giacomo Balla) dove le ricerche sull’arte astratta e sulla geometrizzazione della pittura si sono coniugate alle prime esperienze cinetiche. La vibrazione della pittura di Gard, le sue profondità illusive e il suo rigore compositivo potranno costituire un intenso dialogo, sia pure a distanza, tra la storia, a Venezia, della grande pittura veneta e la contemporaneità, fondato sul colore, la geometria e la pulsazione luminosa dei suoi intrecci dinamici.
Ferruccio Gard, che ha presentato le sue opere in sette edizioni della Biennale di Venezia, in due edizioni della Biennale Architettura e alla Quadriennale di Roma del 1986, è riconosciuto come uno dei maestri e dei precursori delle ricerche Optical-cinetiche internazionali che hanno avuto negli ultimi anni un importante revival di critica e di pubblico. Completerà la mostra l’esposizione delle ultime ricerche in nero, bianco e varie sfumature di grigio e delle sculture astratto-cinetiche in plexiglass, la grande novità della produzione del maestro.
Nato nel dicembre 1940, Ferruccio Gard è uno dei massimi esponenti dell’arte neocostruttivista, programmata e cinetica che pratica dal 1969.
Ha partecipato a sette Biennali di Venezia (1982, 1986, 1995, 2007, 2009, 2011 e 2017), all’XI Quadriennale di Roma (1986), a due Biennali Internazionali Architettura di Venezia (2016 e 2021) e a numerose mostre internazionali sull’arte cinetica fra le quali alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Praga (2008), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2012) e nel 2014 sull’arte cinetica italiana degli anni ’70, al Museo d’Arte Contemporanea della Città di Buenos Aires e al MACLA, Museo d’Arte Contemporanea latinoamericano di La Plata (Argentina).
Di grande rilievo l’invito, nel 2017, alla 57ma Biennale Internazionale d’Arte, con la partecipazione, alla Fondazione Bevilacqua La Masa, in Piazza San Marco, alla mostra dedicata ai trent’anni di attività (1978-2008) del Centro d’arte visuale VERIFICA 8 + 1, con una selezione di 17 artisti, da Bruno Munari, Alberto Biasi e Sara Campesan a Marina Apollonio, Franco Costalonga, Horacio Garcia Rossi e Julio Le Parc, vincitore quest’ultimo del Gran Premio alla Biennale del 1966 ed entrambi fra i fondatori, a Parigi, del GRAV, Groupe de Recerche d’Art Visuelle. Con la partecipazione a questa mostra, curata da Giovanni Granzotto ed Evento collaterale della 57ma Biennale, Ferruccio Gard è stato ulteriormente e definitivamente consacrato fra gli artisti storicizzati dell’arte programmata e cinetica.
Da Pechino a New York ha tenuto oltre 170 mostre personali in tutto il mondo.
Nel 2018 ha festeggiato il mezzo secolo di pittura con l’ingresso, alla Farnesina, nella Collezione sull’Arte Contemporanea Italiana, considerata la più importante del mondo.
Innamorato di Venezia, dal 1973 vive e lavora nella Città dei Dogi, con studio nell’Isola del Lido.
Gard, fra i protagonisti della linea optical-costruttivista della pittura italiana (prima mostra di arte cinetica nel 1969), è ancora in piena attività e anzi, rifacendosi al grande Ennio Flaiano, non si sente un “vecio” ma un giovane che ha compiuto i vent’anni 4 volte. La definizione di “Il Gard cinetico” è di Gillo Dorfles, del quale è pubblicata la presentazione in catalogo, accanto allo scritto “Il cinetico del colore” del poeta e scrittore Paolo Ruffilli. Alla Fondazione Bevilacqua La Masa, presieduta da Bruno Bernardi e diretta da Michele Casarin, verrà ricostruito l’intero percorso artistico di Gard, dalle prime opere cinetiche degli anni ’70, alle momentanee parentesi dedicate all’informale e all’astrattismo geometrico degli anni Novanta, per intensificare dal Duemila le rinnovate ricerche in optical.
Le opere di Gard, nella loro tessitura di geometrie e di intersezioni cromatiche, si inseriscono a pieno titolo in quella linea nobile dell’arte italiana e internazionale che parte dal Futurismo (e in particolare da Giacomo Balla) dove le ricerche sull’arte astratta e sulla geometrizzazione della pittura si sono coniugate alle prime esperienze cinetiche. La vibrazione della pittura di Gard, le sue profondità illusive e il suo rigore compositivo potranno costituire un intenso dialogo, sia pure a distanza, tra la storia, a Venezia, della grande pittura veneta e la contemporaneità, fondato sul colore, la geometria e la pulsazione luminosa dei suoi intrecci dinamici.
Ferruccio Gard, che ha presentato le sue opere in sette edizioni della Biennale di Venezia, in due edizioni della Biennale Architettura e alla Quadriennale di Roma del 1986, è riconosciuto come uno dei maestri e dei precursori delle ricerche Optical-cinetiche internazionali che hanno avuto negli ultimi anni un importante revival di critica e di pubblico. Completerà la mostra l’esposizione delle ultime ricerche in nero, bianco e varie sfumature di grigio e delle sculture astratto-cinetiche in plexiglass, la grande novità della produzione del maestro.
Nato nel dicembre 1940, Ferruccio Gard è uno dei massimi esponenti dell’arte neocostruttivista, programmata e cinetica che pratica dal 1969.
Ha partecipato a sette Biennali di Venezia (1982, 1986, 1995, 2007, 2009, 2011 e 2017), all’XI Quadriennale di Roma (1986), a due Biennali Internazionali Architettura di Venezia (2016 e 2021) e a numerose mostre internazionali sull’arte cinetica fra le quali alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Praga (2008), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2012) e nel 2014 sull’arte cinetica italiana degli anni ’70, al Museo d’Arte Contemporanea della Città di Buenos Aires e al MACLA, Museo d’Arte Contemporanea latinoamericano di La Plata (Argentina).
Di grande rilievo l’invito, nel 2017, alla 57ma Biennale Internazionale d’Arte, con la partecipazione, alla Fondazione Bevilacqua La Masa, in Piazza San Marco, alla mostra dedicata ai trent’anni di attività (1978-2008) del Centro d’arte visuale VERIFICA 8 + 1, con una selezione di 17 artisti, da Bruno Munari, Alberto Biasi e Sara Campesan a Marina Apollonio, Franco Costalonga, Horacio Garcia Rossi e Julio Le Parc, vincitore quest’ultimo del Gran Premio alla Biennale del 1966 ed entrambi fra i fondatori, a Parigi, del GRAV, Groupe de Recerche d’Art Visuelle. Con la partecipazione a questa mostra, curata da Giovanni Granzotto ed Evento collaterale della 57ma Biennale, Ferruccio Gard è stato ulteriormente e definitivamente consacrato fra gli artisti storicizzati dell’arte programmata e cinetica.
Da Pechino a New York ha tenuto oltre 170 mostre personali in tutto il mondo.
Nel 2018 ha festeggiato il mezzo secolo di pittura con l’ingresso, alla Farnesina, nella Collezione sull’Arte Contemporanea Italiana, considerata la più importante del mondo.
Innamorato di Venezia, dal 1973 vive e lavora nella Città dei Dogi, con studio nell’Isola del Lido.
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