Il fondo Vendramin

© Archivio Vendramin, inv. 014841. Foto Casa Goldoni | Frontespizio del fascicolo contenente Scritture del N.H. ser Antonio Vendramin e del N.H. ser Francesco Vendramin con il dottor Goldoni per le composizioni di commedie per la compagnia de’ comici del Teatro di Ca’ Vendramin in San Salvador

 

Dal 31 Gennaio 2025 al 25 Gennaio 2026

Venezia

Luogo: Casa di Carlo Goldoni

Indirizzo: San Polo 2794

Orari: 10.00 – 16.00 (ultimo ingresso ore 15.30) Le operazioni di chiusura del museo iniziano 20 minuti prima dell’orario indicato Chiuso il mercoledì Ogni giovedì e venerdì alle ore 11.30, visita guidata alla mostra e alla Biblioteca di Studi Teatrali di Casa Goldoni con Ilaria Peruzzet, Conservatrice e Curatrice della mostra

Curatori: Chiara Squarcina, Ilaria Peruzzet

Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3.50. Gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia; titolari MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”

Telefono per informazioni: +39 041 2759325

E-Mail info: segreteria.casagoldoni@fmcvenezia.it

Sito ufficiale: http://carlogoldoni.visitmuve.it


La Casa di Carlo Goldoni, oltre al museo, ospita un’importantissima Biblioteca Teatrale presso la quale è conservato l’archivio dell’antico Teatro di San Luca, costruito nel 1622 dai Vendramin – una delle famiglie più prestigiose del patriziato veneziano – e, tra gli antichi teatri veneziani, quello che ebbe vita più lunga, riuscendo a prolungare la sua attività fino ai giorni nostri (oggi è infatti il Teatro Goldoni).

La famiglia Vendramin, iscritta al patriziato veneziano nel 1381, possedeva nella parrocchia di San Luca alcune casette che vennero distrutte nel 1595 da un incendio: quando si trattò di investire nuovi capitali nella ricostruzione del fondo prevalse la proposta di erigere un teatro di commedia. I Vendramin, pertanto, furono proprietari di teatri, con alterne fortune, dal 1630 circa fino alla metà del Novecento, quando il Comune di Venezia richiese la dichiarazione di pubblica utilità del complesso edilizio costituente il teatro per procedere all’esproprio, che divenne esecutivo nel 1956.

Il Fondo Vendramin rappresenta quindi una fonte imprescindibile per un’indagine sul mondo teatrale veneziano, in particolare sia per quanto riguarda l’attività di Carlo Goldoni al San Luca e negli altri teatri veneziani, sia in merito alla presenza a Venezia di importanti comici del tempo, quali Antonio Sacchi, Giuseppe Imer e molti altri. L’archivio raccoglie infatti tutti i documenti che si riferiscono alla fondazione del teatro e ai successivi restauri, insieme a centinaia di lettere e contratti di comici dei secoli XVII e XVIII, e poi note di spese, inventari, fascicoli di atti per cause civili e penali, elenchi di proprietà e di affittuari di palchi, indici di commedie recitate in quel teatro. A tutti questi materiali si aggiungono i tre contratti originali tra Goldoni e il nobiluomo Francesco Vendramin, impresario del San Luca, e una trentina di lettere autografe del commediografo a Vendramin stesso.  

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