Giuseppe Panza di Biumo. Dialoghi americani
Dal 02 Febbraio 2014 al 04 Maggio 2014
Venezia
Luogo: Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro
Indirizzo: via Santa Croce 2076
Orari: 10-17; dal 1° aprile 10-18
Curatori: Gabriella Belli, Elisabetta Barisoni
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 7.50
Telefono per informazioni: +39 041 721127
E-Mail info: info@fmcvenezia.it
Sito ufficiale: http://www.visitmuve.it
Quello che posso dire è che la mia ricerca va oltre i limiti di quello che si vede: tende a qualcosa che non riesco mai veramente a raggiungere, ma che ho la sensazione coincida con la pienezza della vita. Il sentore che tutto derivi da questa cosaincomprensibile…è una ricerca personale. Ho la sensazione che anche chi crea sia alla ricerca del superamento di qualcosa, che egli diventi lo strumento di una forza, di un soffio, di un’energia di cui solo raramente siamo consapevoli.
Giuseppe Panza di Biumo, conversazioni con Philippe Ungar
La mostra vuole rendere omaggio a uno dei più importanti protagonisti del collezionismo internazionale del XX secolo, Giuseppe Panza di Biumo, uomo la cui passione e intuito nell’arte contemporanea hanno permesso di creare una delle più interessanti raccolte d’arte dei maestri della pittura americana del secondo dopoguerra.
L’esposizione propone una selezione di capolavori raccolti fin dai primi anni della sua attività di collezionista, dall’espressionismo astratto alla pop art, dalla minimal all’arte concettuale, per arrivare alla “terza collezione”costruita dagli anni Ottanta in poi. Una quarantina di lavori di 27 artisti arriveranno a Venezia in prestito dai musei Guggenheim di New York e MOCA di Los Angeles, le due istituzioni americane che conservano i nuclei più importanti della collezione Panza di Biumo, insieme a un gruppo di significativi lavori provenienti dalla collezione privata della famiglia, oggi gestita dalla moglie Rosa Giovanna Panza e dai figli.
Si tratta di un’occasione unica per il pubblico di vedere, esposta per la prima volta in Italia, la parte più nota della straordinaria collezione che Giuseppe Panza di Biumo, con capolavori di Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Franz Kline, Donald Judd, Mark Rothko, Dan Flavin, Hanne Darboven, Jan Dibbets, Joseph Kosuth, Richard Serra e molti altri esponenti della modernità d’oltreoceano. La coerenza della collezione, nata negli anni Cinquanta, rivela molto dello spirito con cui fu costruita. Per Giuseppe Panza collezionare ha sempre significato attribuire un senso estetico ed etico alla sua vita, una relazione molto complessa, intima e appassionata che non riguardava, se non in maniera del tutto residuale, l’area dell’investimento economico.
Autentico mentore della contemporaneità, Giuseppe Panza di Biumo si è dunque avvicinato precocemente alla pittura americana ed europea del secondo dopoguerra, con intuizioni originali e rapporti personali con gli artisti, costruendo una collezione che è documento fondamentale e non convenzionale per comprendere l’evoluzione artistica di quel periodo. Così della carrellata di capolavori che il pubblico potrà ammirare a Venezia non poteva mancare per esempio la prima opera di Rauschenberg acquistata da Panza: quel Kickback che “lo impressionò” a Documenta II nel 1959, “perché vi era un’atmosfera carica di emozioni, una rappresentazione della realtà completamente trasfigurata dalla memoria e dalla passione, episodi del momento…”. Ci saranno anche il suo primo Kline, Buttress, alcuni degli Oldenburg ottenuti tramite la Green Gallery di DickBellamy e l’opera Murillo, 1968 di Robert Ryman – per Panza uno degli artisti fondamentali del secolo – che egli vide nel ’70, in occasione di una monografica alla galleria Lambert di Milano.
In collaborazione con Moca – The Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Panza Collection, Lugano.
Giuseppe Panza di Biumo, conversazioni con Philippe Ungar
La mostra vuole rendere omaggio a uno dei più importanti protagonisti del collezionismo internazionale del XX secolo, Giuseppe Panza di Biumo, uomo la cui passione e intuito nell’arte contemporanea hanno permesso di creare una delle più interessanti raccolte d’arte dei maestri della pittura americana del secondo dopoguerra.
L’esposizione propone una selezione di capolavori raccolti fin dai primi anni della sua attività di collezionista, dall’espressionismo astratto alla pop art, dalla minimal all’arte concettuale, per arrivare alla “terza collezione”costruita dagli anni Ottanta in poi. Una quarantina di lavori di 27 artisti arriveranno a Venezia in prestito dai musei Guggenheim di New York e MOCA di Los Angeles, le due istituzioni americane che conservano i nuclei più importanti della collezione Panza di Biumo, insieme a un gruppo di significativi lavori provenienti dalla collezione privata della famiglia, oggi gestita dalla moglie Rosa Giovanna Panza e dai figli.
Si tratta di un’occasione unica per il pubblico di vedere, esposta per la prima volta in Italia, la parte più nota della straordinaria collezione che Giuseppe Panza di Biumo, con capolavori di Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Franz Kline, Donald Judd, Mark Rothko, Dan Flavin, Hanne Darboven, Jan Dibbets, Joseph Kosuth, Richard Serra e molti altri esponenti della modernità d’oltreoceano. La coerenza della collezione, nata negli anni Cinquanta, rivela molto dello spirito con cui fu costruita. Per Giuseppe Panza collezionare ha sempre significato attribuire un senso estetico ed etico alla sua vita, una relazione molto complessa, intima e appassionata che non riguardava, se non in maniera del tutto residuale, l’area dell’investimento economico.
Autentico mentore della contemporaneità, Giuseppe Panza di Biumo si è dunque avvicinato precocemente alla pittura americana ed europea del secondo dopoguerra, con intuizioni originali e rapporti personali con gli artisti, costruendo una collezione che è documento fondamentale e non convenzionale per comprendere l’evoluzione artistica di quel periodo. Così della carrellata di capolavori che il pubblico potrà ammirare a Venezia non poteva mancare per esempio la prima opera di Rauschenberg acquistata da Panza: quel Kickback che “lo impressionò” a Documenta II nel 1959, “perché vi era un’atmosfera carica di emozioni, una rappresentazione della realtà completamente trasfigurata dalla memoria e dalla passione, episodi del momento…”. Ci saranno anche il suo primo Kline, Buttress, alcuni degli Oldenburg ottenuti tramite la Green Gallery di DickBellamy e l’opera Murillo, 1968 di Robert Ryman – per Panza uno degli artisti fondamentali del secolo – che egli vide nel ’70, in occasione di una monografica alla galleria Lambert di Milano.
In collaborazione con Moca – The Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Panza Collection, Lugano.
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