Ghiribizzi. Disegni inediti di Gillo Dorfles
Dal 12 Novembre 2021 al 31 Gennaio 2022
Venezia
Luogo: Fondazione Giorgio Cini
Indirizzo: Isola di San Giorgio Maggiore
Orari: Gio - Mar 10 - 19 (ultimo ingresso h 18) | Mer chiuso
Curatori: Aldo Colonetti e Luigi Sansone
Costo del biglietto: Prenotazione obbligatoria su www.visitcini.com
Telefono per informazioni: +39 041 2710280
Sito ufficiale: http://www.cini.it
La mostra, curata da Aldo Colonetti e Luigi Sansone, raccoglie oltre al dipinto Vitriol (acronimo della frase latina “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem” ), 2010, e al disegno con il detto latino Si ova struthionis sol excubare valet cur veri solis ope Virgo non generaret?, 1990, di Alberto Magno, una selezione di venti disegni realizzati da Gillo Dorfles nel 2017, pochi mesi prima della sua morte avvenuta a Milano il 2 marzo del 2018.
Vitriol così intensamente ispirato, sintetizza tutta la sua opera intrigante e stimolante, che ci riconduce all’essenza della vita, a percezioni lontane consce e inconsce, con sorprendente e compiaciuta curiosità.
“Gillo Dorfles è stato un ospite assiduo e partecipe delle attività della Fondazione Giorgio Cini. Ma è nella sua inedita veste di creativo talentuoso e ironico pittore che abbiamo voluto rendergli omaggio e di accogliere con entusiasmo la proposta di una mostra dei suoi ultimi disegni” - spiega Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini.
Disegnare è sempre stato un piacevole esercizio giornaliero per Dorfles, una vera passione. Infatti egli aveva fatto propria l’antica locuzione latina Nulla dies sine linea (“nessun giorno senza una linea”). L’ampia capacità di Dorfles di abbracciare con la sottile punta del disegno, come osserviamo nelle opere esposte in mostra, una vastità di stati d’animo, perplessità mentali e psicologiche e aforismi esistenziali, coinvolge l’osservatore nel suo mondo che nulla trascura e tutto propone con occhio critico, ironico e filosofico.
A corredo della mostra sono esposti il suo primo libro Discorso tecnico delle arti, 1952, e l’ultimo La mia America, 2018; a chiusura del percorso espositivo due fotografie che ritraggono Dorfles mentre dipinge a Paestum, di Fabrizio Garghetti, 2010 e l’altra di Carlo Orsi, 2016, che lo riprende nel salotto di casa al pianoforte.
Vitriol così intensamente ispirato, sintetizza tutta la sua opera intrigante e stimolante, che ci riconduce all’essenza della vita, a percezioni lontane consce e inconsce, con sorprendente e compiaciuta curiosità.
“Gillo Dorfles è stato un ospite assiduo e partecipe delle attività della Fondazione Giorgio Cini. Ma è nella sua inedita veste di creativo talentuoso e ironico pittore che abbiamo voluto rendergli omaggio e di accogliere con entusiasmo la proposta di una mostra dei suoi ultimi disegni” - spiega Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini.
Disegnare è sempre stato un piacevole esercizio giornaliero per Dorfles, una vera passione. Infatti egli aveva fatto propria l’antica locuzione latina Nulla dies sine linea (“nessun giorno senza una linea”). L’ampia capacità di Dorfles di abbracciare con la sottile punta del disegno, come osserviamo nelle opere esposte in mostra, una vastità di stati d’animo, perplessità mentali e psicologiche e aforismi esistenziali, coinvolge l’osservatore nel suo mondo che nulla trascura e tutto propone con occhio critico, ironico e filosofico.
A corredo della mostra sono esposti il suo primo libro Discorso tecnico delle arti, 1952, e l’ultimo La mia America, 2018; a chiusura del percorso espositivo due fotografie che ritraggono Dorfles mentre dipinge a Paestum, di Fabrizio Garghetti, 2010 e l’altra di Carlo Orsi, 2016, che lo riprende nel salotto di casa al pianoforte.
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