Gabriele Morleo. La religione del mio tempo
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Gabriele Morleo. La religione del mio tempo
Dal 15 Dicembre 2018 al 03 Gennaio 2019
Venezia
Luogo: Museo Bucintoro - Magazzini del Sale
Indirizzo: Dorsoduro 263
Orari: 10-18.30; chiuso lunedì
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sabato 15 dicembresi inaugura, presso il Museo Bucintoro ai Magazzini del Sale, polo dell’arte contemporanea di Venezia, già suggestiva cornice dell’Antibiennale di Giorgio De Chirico, il nuovo progetto dell’artista Gabriele Morleo: “LA RELIGIONE DEL MIO TEMPO”.
La mostra, pensata come il primo tomo di una “trilogia lagunare” intitolata “Per il resto sarò in Italia, quasi certamente a Venezia”, indaga il difficile rapporto fra l’uomo e i temi più amari della sua esistenza: la morte, il dolore, la malattia; la ricerca dell’artista si inabissa fin nell'ambiguo rapporto con il sacro, mal inteso come balsamo utile a restituire senso ad esistenze assenti e distratte.
Come riaprire un “dialogo” fra l'umanità e il suo profondo? come rendere trasparente la comunicazione, rendere concreto il rapporto di cura implicito in ogni culto?
Morleo prova a farlo attraverso quasi venti lavori esposti: le opere si susseguono come le volte ardenti di una cattedrale, tracciando un sentiero che passa per le tifoserie di un’umanità smarrita, per i circhi grotteschi degli show televisivi; un percorso costellato di enigmatiche radiografie mediche, piume che divengono novelle Golia, immagini sacre che, stanche di starsene nelle loro edicole votive, evadono per tornare ad essere non “per l’uomo” ma “con l’uomo”; tutto questo radunato in un ambiente dove la luce non ha più nulla di prevedibile e dove l’opera d’arte pretende riconoscenza dal suo fruitore.
In questa ricerca non può mancare Venezia: bella e, al tempo stesso martire, la città immobile diventa la lente deformante di Gabriele Morleo, che affila dunque la lama polemica, ma al contempo ironica, che caratterizza la sua produzione artistica- qualcuno ricorderà “Finale di Partita” (2016): la scacchiera ove si gioca una sfida ormai spenta: quella della lotta di classe, o il pennello “spiaccicato” sul volto di Hitler - Una Venezia soffocata dagli annunci pubblicitari, sommersa dalla marea , torchiata dalle ruote dei carrelli.
E se nella città più bella del mondo, tutto sembra necessariamente doversi trasformare in profitto, Morleo sceglie di ri- trasformare tutto in oggetto di culto, portandolo in salvo a bordo di quella lignea arca che egli scorge nei locali del “Museo Bucintoro”.
“La religione del mio tempo”, però, non è solo una mostra “su Venezia”: è soprattutto una mostra “per Venezia”, una preghiera laica, quella di Morleo, “laica” nel suo senso etimologico: una preghiera “del popolo”.
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