Fortezze veneziane del Mediterraneo
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Fortezze veneziane del Mediterraneo, Palazzo Ducale, Venezia
Dal 08 Marzo 2013 al 22 Settembre 2013
Venezia
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: Piazza San Marco 1
Orari: 8:30-19
Curatori: Camillo Tonini, Diana Cristante
Costo del biglietto: intero € 16, ridotto € 8 (Palazzo Ducale, Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana)
Telefono per prevendita: 848 08 2000
Telefono per informazioni: +39 041 2715911
E-Mail info: info@fmcvenezia.it
Sito ufficiale: http://palazzoducale.visitmuve.it
Ospitata nella sede del “potere” della Serenissima, la mostra ricostruisce, attraverso gli interessanti materiali del Gabinetto di Cartografia e della Biblioteca del Museo Correr, i sistemi militari veneziani di difesa e i capisaldi fortilizi dello Stato da Mar.
Nell’esposizione si potranno ammirare le rappresentazioni di forti e fortezze sorte nei luoghi strategici e più sensibili lungo le rotte marittime veneziane del Mediterraneo, allo scopo di rendere sicuri i vitali commerci con il Levante.
Rappresentazioni di fortezze veneziane raccolte in volumi a stampa da Ramusio, Camocio, Ballino, Peeters, Coronelli e altri: pubblicazioni che celebravano la potenza veneziana e che ebbero grande successo editoriale e vasta diffusione tra ‘500 e ‘600. Seguono saggi di architettura che illustrano il ruolo nodale di Corfù e Cipro, il peso anche simbolico del “baluardo” di Candia, l’attenzione dedicata alla rete difensiva delle coste dalmate e dell’Albania Veneta e i progetti per la Morea continuamente esposta, dopo la riconquista di Francesco Morosini di fine Seicento, alla rimontante espansione turca.
Tra le principali opere che la mostra presenta, nella sezione dedicata al XVI secolo, vi è un’interessante e rara pergamena con la raffigurazione delle fortificazioni di Corfù. L'isola, fondamentale per controllare l'accesso all'Adriatico, riceve particolare attenzione soprattutto dopo l'assedio del 1537. Questa pianta databile alla fine del secolo riassume, evidenziandole con un segno rosso, tutte le cortine del sistema difensivo realizzate nel corso del Cinquecento.
Si potrà vedere anche una pianta di Zara databile tra il 1564 e il 1567 con un ambizioso progetto, mai realizzato, di ampliamento delle mura difensive al di là del porto per proteggere le sue strutture, ma anche per accogliere gli abitanti del contado ed evitare il rischio che cadessero prigionieri in caso di attacco.
Nella sezione successiva si potranno ammirare le raffinate immagini delle fortezze dell'isola di Candia (Creta) realizzate da Angelo degli Oddi (1603) e Francesco Basilicata (1618). Sempre dedicata a Creta è anche la vetrina che presenta i puntuali e precisi disegni che fissano una delle fasi (1668) dell'assedio alla fortezza di Candia (Iraklion).
Per il Settecento vale la pena ricordare i progetti di Matthias Johann von der Schulemburg per Corfù che sarà definita “la più bella e forte piazza di quante ve ne sono in Europa”, qui rappresentati da una pianta datata 1727, forse da ricondurre alla mano dell'ingegnere Antonio Moser de Filseck.
Ancora da citare , sempre per questa sezione, la presenza di alcune delle tavole facenti parte di una serie di disegni progettuali eseguiti per conto di Francesco Grimani, all'epoca Provveditore generale da Mar, nel 1706 per le fortezze della Morea. A questa ambiziosa opera difensiva Venezia lega forse l'ultima vagheggiata speranza di risorgere come “signora dei mari”.
Nell’esposizione si potranno ammirare le rappresentazioni di forti e fortezze sorte nei luoghi strategici e più sensibili lungo le rotte marittime veneziane del Mediterraneo, allo scopo di rendere sicuri i vitali commerci con il Levante.
Rappresentazioni di fortezze veneziane raccolte in volumi a stampa da Ramusio, Camocio, Ballino, Peeters, Coronelli e altri: pubblicazioni che celebravano la potenza veneziana e che ebbero grande successo editoriale e vasta diffusione tra ‘500 e ‘600. Seguono saggi di architettura che illustrano il ruolo nodale di Corfù e Cipro, il peso anche simbolico del “baluardo” di Candia, l’attenzione dedicata alla rete difensiva delle coste dalmate e dell’Albania Veneta e i progetti per la Morea continuamente esposta, dopo la riconquista di Francesco Morosini di fine Seicento, alla rimontante espansione turca.
Tra le principali opere che la mostra presenta, nella sezione dedicata al XVI secolo, vi è un’interessante e rara pergamena con la raffigurazione delle fortificazioni di Corfù. L'isola, fondamentale per controllare l'accesso all'Adriatico, riceve particolare attenzione soprattutto dopo l'assedio del 1537. Questa pianta databile alla fine del secolo riassume, evidenziandole con un segno rosso, tutte le cortine del sistema difensivo realizzate nel corso del Cinquecento.
Si potrà vedere anche una pianta di Zara databile tra il 1564 e il 1567 con un ambizioso progetto, mai realizzato, di ampliamento delle mura difensive al di là del porto per proteggere le sue strutture, ma anche per accogliere gli abitanti del contado ed evitare il rischio che cadessero prigionieri in caso di attacco.
Nella sezione successiva si potranno ammirare le raffinate immagini delle fortezze dell'isola di Candia (Creta) realizzate da Angelo degli Oddi (1603) e Francesco Basilicata (1618). Sempre dedicata a Creta è anche la vetrina che presenta i puntuali e precisi disegni che fissano una delle fasi (1668) dell'assedio alla fortezza di Candia (Iraklion).
Per il Settecento vale la pena ricordare i progetti di Matthias Johann von der Schulemburg per Corfù che sarà definita “la più bella e forte piazza di quante ve ne sono in Europa”, qui rappresentati da una pianta datata 1727, forse da ricondurre alla mano dell'ingegnere Antonio Moser de Filseck.
Ancora da citare , sempre per questa sezione, la presenza di alcune delle tavole facenti parte di una serie di disegni progettuali eseguiti per conto di Francesco Grimani, all'epoca Provveditore generale da Mar, nel 1706 per le fortezze della Morea. A questa ambiziosa opera difensiva Venezia lega forse l'ultima vagheggiata speranza di risorgere come “signora dei mari”.
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