Eva Jospin. Selva
![Eva Jospin, Selva, exhibition view at Museo Fortuny, Venezia, 2024 I Ph. Benoît Fougeirol Eva Jospin, Selva, exhibition view at Museo Fortuny, Venezia, 2024 I Ph. Benoît Fougeirol](http://www.arte.it/foto/600x450/1b/148889-Eva-Jospin_Museo-Fortuny.jpg)
© ADAGP, Paris | Eva Jospin, Selva, exhibition view at Museo Fortuny, Venezia, 2024 I Ph. Benoît Fougeirol
Dal 10 Aprile 2024 al 24 Novembre 2024
Venezia
Luogo: Museo Fortuny
Indirizzo: San Marco 3958
Orari: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00) Dal 01 novembre 10.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.00) Dal 01 maggio al 30 settembre 2024 ogni venerdì e sabato apertura fino alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)
Curatori: Chiara Squarcina, Pier Paolo Pancotto
Enti promotori:
- In collaborazione con GALLERIA CONTINUA
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 7.50
Sito ufficiale: http://fortuny.visitmuve.it
Eva Jospin (Parigi, 1975), conclusi gli studi accademici a Parigi nel 2002, è stata pensionnaire all’Académie de France presso Villa Medici a Roma nel 2016-2017. Da sempre la sua ricerca trae ispirazione dalla natura in tutte le sue articolazioni semantiche e visive, vale a dire colta tanto nel suo stato originario quanto nelle molteplici interpretazioni iconografiche e iconologiche che ne sono state offerte nel corso del tempo.
Attraverso l’uso di materiali poveri – cartone, elementi e fibre vegetali, parti metalliche, tessuto – l’artista dà vita a composizioni plastiche anche di grande volume e dal forte impatto scenografico che evocano o ricreano a loro modo il mondo che è al centro dei suoi interessi: paesaggi, alberi, piante, rami, foglie, formazioni geologiche, brani di vegetazione, strutture architettoniche. Esse hanno un tono fiabesco, a tratti misterioso, quasi magico e inducono a riflettere su vari temi: la creatività e i processi operativi e intellettuali attraverso i quali essa si esplicita oggi come in passato, la percezione (i lavori di Eva Jospin modificano sensibilmente quella del luogo che li ospita, sia sul piano intellettuale che fisico), questioni ecologiche e ambientali.
Le opere in mostra a Venezia lo testimoniano. Immaginate per l’occasione, esse dialogano non solo con il contesto storico e ambientale che le accoglie, Palazzo Pesaro degli Orfei, ma anche con le raccolte che custodisce, vale a dire la ricca e articolata produzione artistica di Mariano Fortuny, lasciando emergere impreviste, talvolta sorprendenti affinità estetiche e operative con la poetica del loro interprete.
Attraverso l’uso di materiali poveri – cartone, elementi e fibre vegetali, parti metalliche, tessuto – l’artista dà vita a composizioni plastiche anche di grande volume e dal forte impatto scenografico che evocano o ricreano a loro modo il mondo che è al centro dei suoi interessi: paesaggi, alberi, piante, rami, foglie, formazioni geologiche, brani di vegetazione, strutture architettoniche. Esse hanno un tono fiabesco, a tratti misterioso, quasi magico e inducono a riflettere su vari temi: la creatività e i processi operativi e intellettuali attraverso i quali essa si esplicita oggi come in passato, la percezione (i lavori di Eva Jospin modificano sensibilmente quella del luogo che li ospita, sia sul piano intellettuale che fisico), questioni ecologiche e ambientali.
Le opere in mostra a Venezia lo testimoniano. Immaginate per l’occasione, esse dialogano non solo con il contesto storico e ambientale che le accoglie, Palazzo Pesaro degli Orfei, ma anche con le raccolte che custodisce, vale a dire la ricca e articolata produzione artistica di Mariano Fortuny, lasciando emergere impreviste, talvolta sorprendenti affinità estetiche e operative con la poetica del loro interprete.
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