Davide Benati. Opere scelte
Dal 18 Ottobre 2017 al 26 Novembre 2017
Venezia
Luogo: Art Warehouse Zattere
Indirizzo: Fondamenta Zattere Ai Saloni 47
Enti promotori:
- Galleria d'Arte Maggiore G.A.M.
Telefono per informazioni: +39 051 235843
E-Mail info: info@maggioregam.com
Sito ufficiale: http://www.maggioregam.com
Negli spazi di Art Warehouse Zattere a Venezia la Galleria d'Arte Maggiore G.A.M. presenta una selezione di raffinati lavori su carta di Davide Benati, dando spazio ai cicli più famosi della sua produzione per cui l'artista è oggi apprezzato a livello internazionale. Dalle "Terrazze" ai "Doni della bassa marea", fino alla serie "Neve a sera", la trasparenza del colore, la leggerezza del gesto e l'eleganza della composizione si confermano le cifre stilistiche del suo lavoro. Con una forte predilezione per la delicata tecnica dell'acquarello, nelle opere di Benati le forme della natura si fondono con le fibre della carta di riso che l'artista sceglie personalmente dagli artigiani che lavorano a mano in Nepal secondo la tradizione cinese, trasformando così la carta da semplice supporto a parte integrante della poesia dei suoi lavori.
Davide Benati nasce a Reggio Emilia nel 1949, ma la sua carriera artistica prende avvio a Milano, all'inizio degli anni Settanta. Mentre il clima generale si caratterizza per ricerche ed esiti concettuali, Benati riscopre i valori della pittura: utilizza, nella maggior parte dei casi, la tecnica dell'acquerello, perché, come spiega egli stesso, “nella trasparenza dell’acquerello ritrovo una sorta di coscienza esistenziale. Attraverso la sua limpidezza cerco la luce, un fatto non necessariamente fisico, ma piuttosto spirituale”.
Fondamentale nello sviluppo della sua poetica sarà un viaggio in Nepal intrapreso nel 1977: è in queste terre che l'artista entra in contatto con la cultura orientale, rimanendo col tempo affascinato soprattutto dal mondo cinese e giapponese. La riscoperta di civiltà antiche entra nei suoi lavori insieme ai riferimenti alla letteratura e alla filosofia. Nel 1982 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e, dopo le prime sperimentazioni, è proprio in questo periodo che il suo linguaggio prende definitivamente forma: leggere pennellate che si stendono su sottili fogli di carta, lasciandone intravedere così la trama. Nel corso degli anni Ottanta i suoi lavori si concentrano prevalentemente su motivi floreali, rappresentati da lunghi steli adagiati delicatamente sul supporto o da grandi fiori che occupano l'intera superficie: in ogni caso ciò che colpisce è la delicatezza delle figure, le quali dialogano perfettamente con le imperfezioni del supporto cartaceo.
Nel 1990 partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia occupando, questa volta, uno spazio personale. Risale a questo periodo la serie Doni della bassa marea, che, in qualche modo, si ricollega alle ricerche precedenti: si intravedono, infatti, i fiori che molto spesso popolano la sua produzione, ma da questo momento assumono piuttosto le sembianze di nuclei luminosi, fonti dalle quali si sprigionano forze energetiche intense che, grazie alle qualità dell'acquarello, conservano comunque un'aura di morbidezza. La forte amicizia con lo scrittore Antonio Tabucchi, e un viaggio che hanno compiuto inseme nel Portogallo del Nord, lo porta invece a concepire intorno alla metà degli anni Novanta il ciclo delle Terrazze. E' a Braga infatti che la rivelazione di una magnifica terrazza di legno con un glicine antico e contorto fornisce lo spunto per questo ciclo in cui pennellate energiche e corpose riproducono i rami contorti del glicine, in un gioco elegante di dialogo con gli spazi lasciati vuoti nel foglio o, in altri casi, con fasci di colori accesi e luminosi. Segue poi la serie Segrete, in cui misteriosi portali si aprono verso l'oscurità.
Il nuovo millennio si apre con il ciclo dal titolo Neve a sera. Qui l'artista realizza superfici quasi monocromatiche, scandite da presenze materiche evanescenti e rarefatte: sembra quasi di assistere a resoconti di viaggi lontani che il pittore compie per farci vivere l'esperienza di nuovi paesaggi, a volte candidi e gelati, altre volte torridi e oscuri.
La sua pittura, nel frattempo, ha conquistato alcune delle città più importanti al mondo, come Parigi, Zurigo e New York. La mostra allestita a Venezia negli spazi di Art Warehouse Zattere costituirà un'ulteriore occasione per assaporare ancora una volta la leggerezza, l'intensità e la delicatezza dei suoi lavori.
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