Cara amica arte

Cara amica arte, Isola di San Servolo, Venezia

 

Dal 29 Maggio 2013 al 24 Novembre 2013

Venezia

Luogo: Isola di San Servolo

Indirizzo: Isola di San Servolo

Orari: da martedì a domenica 11-18

Curatori: Duccio Trombadori

Telefono per informazioni: +39 339 6111876

E-Mail info: presssiria@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.sanservolo.provincia.venezia.it


Con l’affermazione che l’arte è una ‘cara amica’ il Padiglione della Repubblica Araba Siriana raccoglie quest’ anno una distinta testimonianza di artisti siriani, italiani e di altri paesi, accomunati dalla esigenza di confronto e apertura conoscitiva tra campi spirituali che guardano al mondo mediterraneo al di là dei rispettivi indirizzi politici, culturali e religiosi. Il campo dell’ arte, il regno vitale delle forme è sempre stato un punto di incontro e scambio di civiltà: e lo è tanto più oggi, nel multiforme universo della comunicazione telematica, dove confluiscono esperienze diverse, e sollecitano ‘amicizia’ in alternativa alle tensioni e ai conflitti di ogni tipo.
In questa 55. Esposizione Internazionale d’Arte il termine ‘cara amica Arte’ vuol essere segno di mano tesa ed offre una piattaforma espressiva capace di tenere assieme ed affratellare. Di fronte ad un tempo gravido di tensioni, tanto complesse e difficili da conciliare, c’è oggi più bisogno di tenere alta la missione pacifica dell’arte: e per testimoniare questa esigenza la mostra curata da Duccio Trombadori è stata pensate ed allestita dal Commissario del Padiglione con la collaborazione di tutti gli artisti partecipanti. In uno spazio aperto più mentale che fisico, la presenza di diciassette artisti vuol essere lo stimolo per confronti sempre più estesi, sottolineando ancora che ‘l’arte non è cosa nostra’, come dettava la formula che aprì nel 2011 il Padiglione Italia, poiché il suo valore consiste nel più variegato spazio della libertà espressiva.
In sintomatica continuità con questa premessa ‘Cara Amica Arte’ delinea il profilo di una creatività culturalmente policentrica: dalla ‘pop-fiction’ di Lidia Bachis e le visioni lunari di Dario Arcidiacono, al verismo ossessivo di Giulio Durini; dal caleidoscopio ‘zen’ di Felipe Cardena, ai polittici metropolitani di Massimiliano Allioto; dalla immaginazione costruttiva di Roberto Paolini, all’enfatico ‘mondo di plastica’ di Craking Art; dal poliedrico talento di Camilla Ancilotto agli alberi architettonici di Lucio Micheletti, fino ai mondi paralleli di Hannu Palosuo; dalla lezione metafisica di Giorgio De Chirico a maestri della ricerca contemporanea come Sergio Lombardo e virtuosi come Concetto Pozzati. Alla polifonia senza frontiere così concepita si associa anche un eccellente concerto stilistico di artisti siriani: ecco allora la luce filtrata dagli arabeschi di Moffak Makhowl, le sperimentazioni visive di Gorge Miro, il microcosmo pittorico di Shaffik Echtal e le fantasiose proiezioni di Nabil Al Samman. In tempi di tumultuosi cambiamenti e crisi, che mettono a dura prova popoli e continenti, tocca agli artisti anticipare la speranza di ‘nuovi incontri umani’, col mettere in sintonia le più diverse espressività su un palcoscenico internazionale dove le differenze si armonizzano e convivono anziché diventare motivo di irrigidito orgoglio nazionale.

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