Cavalieri, mamelucchi e samurai. Armature di guerrieri d’Oriente e d’Occidente. Dalla collezione del Museo Stibbert di Firenze

Cavalieri, mamelucchi e samurai. Armature di guerrieri d’Oriente e d’Occidente. Dalla collezione del Museo Stibbert di Firenze, Reggia di Venaria Reale

 

Dal 25 Ottobre 2014 al 08 Febbraio 2015

Venaria Reale | Torino

Luogo: Reggia di Venaria Reale

Indirizzo: piazza della Repubblica 4

Orari: da martedì a venerdì 9-17; sabato, domenica e festivi 9.30-19.30

Curatori: Enrico Colle

Costo del biglietto: intero € 12, ridotto (gruppi di min. 12 persone, maggiori di 65 anni e quanti previsti da Gratuiti e Ridotti) € 10, ragazzi dai 6 ai 21 anni € 6, scuole € 3, gratuito minori di 6 anni

Telefono per informazioni: +39 011 4992333

E-Mail info: prenotazioni@lavenariareale.it

Sito ufficiale: http://www.lavenaria.it


Magnifiche armature italiane, tedesche, indiane, giapponesi e della tradizione islamica risalenti ad un lungo periodo che spazia dal Cinquecento all’Ottocento, presentate come “opere d’arte” che mettono a confronto usi, costumi e valori di società distanti e diverse: quella europea, quella medio-orientale e quella altrettanto raffinata dei samurai giapponesi.
La preziosa mostra sui Guerrieri d’Oriente e d’Occidente consente di scoprire e capire le differenze tra il “mondo” del guerriero europeo (rigido entro la sua armatura modellata in modo statuario), del combattente mediorientale (rivestito di maglie metalliche rinforzate con piastre d’acciaio nei soli punti vitali per meglio muoversi in combattimento), e dello stesso samurai giapponese (che privilegiava nel suo armamento difensivo una figurazione fantastica dai profili quasi geometrici). Le numerose opere esposte (oltre un centinaio) documentano inoltre la costante ricerca e l’impegno degli artigiani e degli artisti dell’epoca nell’inventare e fabbricare nuove armi ed oggetti bellici con forme e decorazioni sempre diversi rispondenti ad esigenze e mode che variavano di continuo.
Il percorso illustra una sorta di storia del costume “civile” e “guerresco", offrendo al pubblico degli adulti e delle scolaresche un’occasione per osservare il passato di popoli così distanti geograficamente tra loro attraverso una prospettiva inusuale ed allo stesso tempo spettacolare.

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