Ugo La Pietra. Il verde risolve
![Ugo La Pietra. Il verde risolve, Il Chiostro dell'Arte Contemporanea, Saronno (VA) Ugo La Pietra. Il verde risolve, Il Chiostro dell'Arte Contemporanea, Saronno (VA)](http://www.arte.it/foto/600x450/c2/29725-va.jpg)
Ugo La Pietra. Il verde risolve, Il Chiostro dell'Arte Contemporanea, Saronno (VA)
Dal 07 Marzo 2015 al 10 Aprile 2015
Saronno | Varese
Luogo: Il Chiostro dell'Arte Contemporanea
Indirizzo: viale Santuario 11
Orari: da martedì a venerdì 10-12.30 / 16-18.30; sab e dom 10-12.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 9622717
E-Mail info: info@ilchiostroarte.it
Sito ufficiale: http://www.ilchiostroarte.it
A termine della grande personale in corso alla Triennale di Milano, Ugo La Pietra sarà coinvolto in un nuovo progetto dal titolo “Il verde risolve” , con una mostra alla galleria il Chiostro arte contemporanea di Saronno, durante la quale sarà presentato il volume “Dal giardino delle delizie al nostro verde quotidiano” , che include una prefazione di Marco Meneguzzo e il prologo di Riccardo Zelatore, Corraini Edizioni.
La Pietra ha concentrato, fin dai primi anni Ottanta, molto del suo lavoro di ricerca nel tentativo di coniugare la concettualità degli anni Sessanta / Settanta con la crescita di un sempre maggiore sviluppo della spettacolarità: Il giardino del Settecento: luogo per una piacevole sosta (spettacolarità) e per la contemplazione (concettualità). Il giardino del Settecento è stato il modello a cui La Pietra ha fatto riferimento nel suo percorso di ricerca, a volte in modo diretto, ma più spesso come riferimento ideale, per la contemporanea presenza, nelle sue opere, delle due categorie che lo caratterizzano: spettacolare e concettuale.
La ricerca di quegli anni, “Il giardino delle delizie”, si confronta con la recente lettura da parte dell’autore del verde urbano presente oggi nelle nostre città: “il nostro verde quotidiano”. L’architettura urbana si ostina a costruire usando il verde come elemento capace di assolvere o “risolvere” diverse funzioni, spesso dimenticando che il verde, al contrario del costruito, ha una vita propria e un proprio sviluppo nel tempo e che ha sempre avuto “la meglio” sull’architettura!
Il verde oggi è troppo spesso ridotto a strumento per aggiustare, correggere, completare, nascondere, migliorare gli errori, le manchevolezze, le incompetenze e la faciloneria di certi creativi (architetti, urbanisti, allestitori…) nell’affrontare i vari problemi ambientali che di volta in volta si trovano a dover “risolvere”. Opere in mostra: tele, disegni, fotomontaggi, ceramiche dal 1980 al 2015.
La Pietra ha concentrato, fin dai primi anni Ottanta, molto del suo lavoro di ricerca nel tentativo di coniugare la concettualità degli anni Sessanta / Settanta con la crescita di un sempre maggiore sviluppo della spettacolarità: Il giardino del Settecento: luogo per una piacevole sosta (spettacolarità) e per la contemplazione (concettualità). Il giardino del Settecento è stato il modello a cui La Pietra ha fatto riferimento nel suo percorso di ricerca, a volte in modo diretto, ma più spesso come riferimento ideale, per la contemporanea presenza, nelle sue opere, delle due categorie che lo caratterizzano: spettacolare e concettuale.
La ricerca di quegli anni, “Il giardino delle delizie”, si confronta con la recente lettura da parte dell’autore del verde urbano presente oggi nelle nostre città: “il nostro verde quotidiano”. L’architettura urbana si ostina a costruire usando il verde come elemento capace di assolvere o “risolvere” diverse funzioni, spesso dimenticando che il verde, al contrario del costruito, ha una vita propria e un proprio sviluppo nel tempo e che ha sempre avuto “la meglio” sull’architettura!
Il verde oggi è troppo spesso ridotto a strumento per aggiustare, correggere, completare, nascondere, migliorare gli errori, le manchevolezze, le incompetenze e la faciloneria di certi creativi (architetti, urbanisti, allestitori…) nell’affrontare i vari problemi ambientali che di volta in volta si trovano a dover “risolvere”. Opere in mostra: tele, disegni, fotomontaggi, ceramiche dal 1980 al 2015.
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