Angelo Bozzola. Spazio e Ferro
Dal 11 Luglio 2020 al 15 Settembre 2020
Luino | Varese
Luogo: Palazzo Verbania
Indirizzo: viale Dante Alighieri
Palazzo Verbania riapre, dopo la chiusura forzata dovuta al Covid 19, con una mostra di Angelo
Bozzola (1921-2010) artista legato al Mac, il Movimento Arte Concreta, fondato nel 1948 a Milano
da Dorfles, Soldati, Munari, Monnet.
Nel parco a lago del Palazzo sono state installate oggi due sculture monumentali degli anni Cinquanta
e primi anni Sessanta, Funzione-Sviluppo di Forma Concreta (1958) e Iterazione (1962), sei quintali
di ferro e acciaio corten affacciati sul lago e in dialogo col paesaggio. Anche sul balcone al primo
piano, spicca, con lo sfondo delle montagne, la grande Funzione-Sviluppo di Forma Concreta (1955)
in acciaio inox con finitura lucida a specchio. Il percorso in esterno, pensato nella logica del
distanziamento, ma anche per valorizzare lo splendido progetto dei giardini, mette in luce la ricerca
dell'artista concentra sulla costruzione di forme plastiche astratte, create dal concatenarsi di un
modulo elementare. Una “mono-forma” che si moltiplica e crea sequenze infiniti di soluzioni
possibili. Ispirato dalle ricerche spaziali del secondo dopoguerra, Bozzola immagina superfici mobili,
varchi nella materia, tagli prospettici per spingere lo sguardo verso l'orizzonte.
Nella sala mostre, il percorso prosegue con una selezione di dipinti abitati dalla medesima forma
modulare orchestrata con giochi di colori e incastri geometrici. Tutto nato tuttavia da una originaria
riflessione sulle forme essenziali della natura, delle foglie e dei frutti spinti in una visione sublimata
dalla sintesi assoluta. Completa la mostra una vetrina con i bozzetti e i modelli studiati dal grande
scultore prima di trasferire le sue forme plastiche e dinamiche nella dimensione monumentale dei
suoi colossi di ferro.
Nato a Galliate nel 1921 da una famiglia di origini contadine, Angelo Bozzola crebbe a contatto la natura. Questo spiega l'amore per le forme pure di un mondo vegetale che nutrirono il suo immaginario. Allievo dello scultore Angelo Cattaneo, frequentò la Milano del dopoguerra e i suoi artisti. Nel 1954 aderì al MAC, condividendo l'interesse per un’arte fatta di ritmi e colori “concreti”. Per lungo tempo lavorò all'invenzione di una monoforma, sviluppata aggregando moduli secondo meccanismi ispirarti alla riproduzione cellulare. Questo processo creativo fu approfondito col rigore che distingueva la sua indole di sperimentatore, pronto a misurarsi con linguaggi diversi, dalla Palazzo Verbania | Luino | Lago Maggiore, viale Dante Alighieri pittura alla scultura, dal metallo al plexiglas alle superfici polimateriche. Negli anni Sessanta, conclusa l’avventura del MAC, le sue ricerche sul modulo raggiunsero esiti importanti, confermati da varie mostre personali. Ritornato a Galliate, ritrovò l’antico rapporto con la terra e con la materia, abile nel plasmarla grazie a una sapienza tecnica impeccabile. Bozzola scomparve nel 2010, a pochi mesi dall’inaugurazione di un'antologica al Broletto di Novara e negli spazi della Barriera Albertina.
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