Gianni Madella. L'immagine emblematica
![Gianni Madella, <em>Trono</em><span>, 1969, olio su tela, 170 x 130 cm.</span><br /><span><br /></span> Gianni Madella, <em>Trono</em><span>, 1969, olio su tela, 170 x 130 cm.</span><br /><span><br /></span>](http://www.arte.it/foto/600x450/6e/96121-unnamed_11_.jpg)
© Ph. Paolo Vandrasch | Gianni Madella, Trono, 1969, olio su tela, 170 x 130 cm.
Dal 09 Novembre 2019 al 10 Gennaio 2020
Conegliano | Treviso
Luogo: Palazzo Sarcinelli
Indirizzo: via XX Settembre 132
Orari: Giovedì, Venerdì e Sabato 10.00-12.30 / 15.00-19.00. Domenica 10.00-19.00
Curatori: Oltrearte Associazione Culturale
Enti promotori:
- Città di Conegliano
Gianni Madella è nato a Mantova nel 1931. Interrotti gli studi liceali e ottenuto il diploma all’Istituto “Adolfo Venturi” di Modena (corso di decorazione con Spazzapan), si iscrive all’Accademia di Bologna seguendo per quattro anni l’insegnamento di Virgilio Guidi.
Grazie a questo Maestro, l’incontro con gli autori contemporanei avviene in modo intenso, senza pedanti remore scolastiche. Trasferitosi a Milano, prende partito per una posizione pittorica duramente antagonista verso ogni forma di astrazione estrema.
Estraneo ai dibattiti e alle avventure collettive della sua generazione, Gianni Madella cerca il senso del dipingere lontano dai consensi della pittura. “I tempi obbligavano ad essere astratti; l’astrazione però faceva perdere senso alla pittura, si doveva dunque reagire ad essa pur sapendo che astratta era l’epoca in cui vivevamo. Era una lotta.
Come trovare, tra le pieghe dell’astratto la via per ripristinare almeno un poco di senso?” Non accetta la contrapposizione tra astrazione e figurazione, frequenta l’una e l’altra come nutrimenti della medesima ricerca del senso, di cui solo una pittura libera da schemi ideologici può tentare la sintesi. Insofferente anche della propria generazione, per lui acquiescente ai risultati ultimi dell’Informale “freddo”, (nelle sue varie forme), cerca lo scontro diretto con l’edonismo pittorico e propone in alternativa delle forme energiche, “competitive”, che intendono essere al tempo stesso fisicamente pregnanti e psichicamente dense, spirituali.
Interroga l’identità dell’opera come immagine e come struttura, la sottrae al sistema dei significati per conferirle il proprio senso, ciò che è.
In mostra sono presenti oltre 20 opere, alcune di grandi dimensioni, che vanno dal 1969 al 1984, periodo particolarmente intenso per l’ambiente artistico internazionale e milanese.
Dal 1959, anno della prima mostra personale a Mantova (con testo di Virgilio Guidi), seguono le numerose esposizioni fra le quali da evidenziare quelle nella storica Galleria di Morone di Milano, la mostra alla Casa del Mantegna di Mantova, la partecipazione alla mostra “L’immagine attiva” a Milano Rotonda della Besana, solo per citarne alcune.
La mostra a Palazzo Sarcinelli intende riscoprire l’opera ancora attuale di questo grande e singolare artista.
In occasione della mostra verrà presentato il catalogo “Ricordi di Gioventù - Enzo Spadon presenta Gianni Madella” con testo di Claudio Cerritelli.
Inaugurazione Sabato 9 Novembre ore 16
Alla presenza dell’artista.
Introduzione di Claudio Cerritelli.
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