Da Montmartre a Momart
Dal 13 Giugno 2015 al 04 Luglio 2015
Castelfranco Veneto | Treviso
Luogo: Castellano Arte Contemporanea
Indirizzo: via Roma 38
Orari: mar-sab 10-13 / 16-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 348 0302605
E-Mail info: info@castellanoartecontemporanea.com
Sito ufficiale: http://www.castellanoartecontemporanea.com
Collettiva di Arte Contemporanea: pittura.
Dodici artisti che amano confrontarsi direttamente col pubblico esponendo nelle più belle piazze del Veneto, riuniti in galleria per essere “cibo di qualità” per lo spirito.
Artisti: Alessandro Braggion, Luigi Carfì, Ezio Favrin, Antonio Gallina, Uber Gatti, Roberto Lando, Elena Sanzeri Marinato, Alessandro Stella, Gianfranco Scquizzato, Elena Tonellotto, Silvio Zago, Cristina Zucchi.
È una mostra che nasce in piazza: Arte e artisti che dalla piazza, galleria all’aperto, entrano in una Galleria “fisica”. Alcuni per la prima volta. Non perché non meritassero, ma semplicemente perché il “mercato” dell’Arte ormai intimorisce non solo il grande pubblico che a fatica varca la soglia di una galleria d’arte, ma anche chi la fa. Perfino solo entrare a gustare o a confrontarsi con una mostra sembra essere un lusso.
Non è un caso, quindi, se l’artista-gallerista Luigina Mazzocca, in arte Mazzocca&Pony, dal “chiuso” di quattro muri ha deciso dal 2014 di portare la sua arte “in strada”, nelle più belle piazze di Padova e Treviso. Con questo, ha assaporato l’essenza stessa del fare Arte: la fruizione diretta e spontanea sia delle opere, sia dell’artista stesso. Arte del tutto aperta alla liberissima interpretazione di chi passa, anche se a volte di fretta o forse perso nei propri pensieri, ma che per pochi minuti può avere l’occasione d’immergersi nella poesia e nella bellezza di un’opera e, chissà, decidere di portare a casa quel raggio di luce e di colore che lo ha “fermato”.
Questa collettiva nasce così, da una artista che presenta gli amici artisti delle associazioni Momart, “Vecia Padova”, Gattamelata, Circolo Arte libera, Mammart, Il Gradino. Amici incontrati, conosciuti e con cui ha condiviso la “piazza”.
Li presenta EXPOnendo insieme in questa collettiva, valorizzandoli come meritano.
Daltronde, in questi 10 anni di attività, è sempre stato l'intento di Castellano Arte Contemporanea di valorizzazione artisti esordienti, affiancati ai grandi artisti veneti contemporanei. Inoltre, in più occasioni, ha interagito con l'Amministrazione comunale, contribuendo a rendere “viva” Castelfranco Veneto. Nel 2010, ad esempio, con cinque grandi mostre a tema, ha supportato l’Anno del Giorgione, nella ricorrenza del 500° della morte del grande artista castellano.
Ora la galleria Castellano ha il piacere e l'onore, di far parte di Expoveneto.it : vetrina di tantissimi eventi selezionati che rappresentano il meglio del Veneto sotto il profilo turistico, culturale, artistico, storico e gastronomico.
La “Exposition universelle de Paris de 1889” - oltre a lasciarci in eredità la Tour Eiffel e il termine Expò - contribuì a far conoscere al mondo tanti “artisti da marciapiede” che dipingevano ed esponevano “en plein air” a Montmartre. Molti di loro, all’epoca, creavano le loro opere cedendole anche solo per mettere insieme pranzo e cena. L’impressionismo dei vari Manet, Monet, Degas Renoir, Pissarro e compagni, era in pieno sboccio. Picasso e Modigliani sarebbero arrivati di lì a poco. Fra Montmartre e Momart, probabilmente, il confronto è azzardato, ma non è azzardato dire che – da sempre - l’Arte è vero cibo per lo spirito.
Di seguito il nome degli artisti e le brevi righe che raccontano di loro.
Alessandro Braggion, Este (PD) 1960, pittore.
Predilige la pittura ad olio e trova nei temi floreali e nella figura femminile il modo migliore di esprimersi. Ha un stile plastico anche se non materico, cioè rende protagonista la luce che riesce a creare forza e volume anche in un semplice papavero. Masaccio potrebbe essere, idealmnte, il suo Maestro.
Luigi Carfì, Padova 1978. Pittore.
Naif, dipinge la sua visione di città in modo spontaneo e con colori accesi, abolendo la prospettiva tradizionale. Rappresenta la quotidianità in modo favolistico e poetico, ma solo apparentemente allegro e spensierato. Per lui infatti, i palazzi sono persone viste nelle loro diversità sociali, ammucchiate in una convivenza forzata che crea incomunicabilità e isolamento. La sua è quindi una critica alla vita frenetica della società contemporanea, in cui tutto sembra apparire “bello”, ma è come una grande orchestra dove i musicisti suonano ognuno un motivo diverso.
Ezio Favrin, Altivole (TV) 1951. Pittore.
La sua ricerca introspettiva e umana sull'esistenza e sulla natura che lo avvolge, lo ha portato ad uno stile subito riconoscibile. È molto legato al territorio veneto, in particolr modo alle colline asolane e alla zona tra il Monte Grappa e il fiume Piave. Sono luoghi dove spesso si rifugia per ritrovarsi. Riesce ad esternare, con il suo particolare modo di accostare i colori (alla Van Gogh), la gioia di vivere e l'appartenenza al suo paese.
Antonio Gallina, Asolo (TV) 1935. Pittore.
Trasferisce nella tela un linguaggio di sintesi estetica con l'elaborazione del colore e del segno. Le opere nascono da sensazioni, ma l'artista astrae talmente l'immagine tanto da renderla visibile o invisibile, tramite campiture e linee. Apparentemente sono opere uguali, ma in ognuna è rivelata la realtà del suo subconscio. In ogni opera c'è un momento di vita, rappresentato con una semplicità disarmante e tendente all'armonia e all'equilibrio.
Uber gatti, Rovigo 1953, vive a Orzinuovi (BS).
È un artista dalla produzione ampia e variegata che osserva e indaga la natura e le sue trasformazioni. Esplora le conseguenze dell'inquinamento provocato dall'umanità con il suo scriteriato agire e la sua scarsa attenzione verso il proprio pianeta.Attraverso l'utilizzo di materiali organici e naturali, accostati al colore e alla creatività personale, Uber crea scenari di riflessione sull'urgente necessità di agire, ma in senso contrario.
Roberto Lando, Rossano Veneto 1950, pittura, installazioni.
Arte astratta tridimensionale. La sua è una pittura gestuale e materica che si affaccia alla casualità dovuta dal momento di esecuzione e dall'uso della fiamma che scalda e muta i colori. Le sue opere non sono premeditate. Quando opera il suo corpo è solo strumento, il vero protagonista è l'interiorità anche quando inserisce strumenti musicali che diventano un tuttuno col colore o con la plastica colata. Esterna una sofferenza imprigionata o una gioia esplosiva, non ci sono stadi intermedi.
Elena Sanzeri Marinato, Bologna 1938, vive a Castelfranco Veneto (TV).
Pittura gestuale, immediata, senza disegno preparatorio e con l'uso di spatole.
Per lo più volti: autoritratti silenziosi, introspettivi della sua esistenzialità. Ne vuole cogliere i lati più oscuri e dolorosi, esternarli su tela per poterli depurare e riappropriarsene mondati dalla sofferenza per nutrirsi lei stessa dell'armonia raggiunta.
Gianfranco Scquizzato, Camposampiero (PD) 1954, vive a Piombino Dese (PD).
Grafite, pastello, inchiostro, acquerello, tempera grassa, olio e affresco sono le tecniche usate abitualmente ma sempre precedute dal disegno. Un disegno che a volte e insistentemente, segue la pittura stessa sottolineando tratti per lui importanti. Sia nei paesaggi che nei ritratti, insegue un pensiero interiore ai confini dell'anima, un pensiero filosofico sul sentiero della vita da seguire, ma che spesso si interrompe e si smarrisce provocando un vortice di solitudine.
Alessandro Stella, Padova 1948, Pittore.
Dipinge in modo iperrealistico o materico in base al suo stato d'animo e al desiderio di esternare idee, emozioni o percezioni del quotidiano. Ogni sua opera ha una storia, o meglio, è un ferma immagine di una storia, come in un films. Muri vissuti, scorci architettonici pervasi dal silenzio. È palpabile la sua presenza, il suo passaggio come attore protagonista nella rievocazione di un'esperienza vissuta.
Elena Tonellotto, Piazzola sul Brenta (PD)1976, pittrice e decoratrice.
Ama la Francia, in particola modo la Provenza con la sua natura e i suoi colori. Questa è senza dubbio la sua musa ispiratrice per tutte le opere, sia che siano su tela o su ceramica o su mobili o a muro. Pittura e collage di tessuti creano una poesia senza tempo e una tale freschezza da poter sentire il profumo della primavera o di un prato fiorito dopo la pioggia.
Silvio Zago , Cavarzere (VE) 1946, pittore.
L’uso prevalente della spatola su tela, un innato gusto del colore e lo studio della luce gli consentono composizioni cromatiche tanto ardite quanto piacevoli. Paesaggi agresti, agglomerai urbani, canali, barche, ponti e calli visti con l’occhio di chi non si accontenta della loro bellezza esteriore, ma che ne ricerca i tratti interiori, l’anima. La maestria nell'esecuzione trasmette freschezza all'opera e regala un'emozione particolare data da quel “attimo di vissuto che può succedere, ma ancora non c'è”.
Cristina Zucchi, Modena 1963, vive a Noventa Padovana (PD). Pittrice.
è un'artista colorista, cioè pone l'accento sul colore sia che dipinga astratto, paesaggio, fiori, frutta o “ali di Angeli”(è un suo particolare filone). Ogni colore ha un suo vocabolario e descrive oltre la forma: bianco è l'eternità, ma anche neve e nebbia; blù è mare e cielo ma anche spiritualità; rosso è amore e passione, ma anche rabbia e odio; giallo è sole, energia luce e gioia; verde è l'erba, ma anche speranza e vita. Nero è oscurità, lutto, dolore, ma anche inizio della luce.
Dodici artisti che amano confrontarsi direttamente col pubblico esponendo nelle più belle piazze del Veneto, riuniti in galleria per essere “cibo di qualità” per lo spirito.
Artisti: Alessandro Braggion, Luigi Carfì, Ezio Favrin, Antonio Gallina, Uber Gatti, Roberto Lando, Elena Sanzeri Marinato, Alessandro Stella, Gianfranco Scquizzato, Elena Tonellotto, Silvio Zago, Cristina Zucchi.
È una mostra che nasce in piazza: Arte e artisti che dalla piazza, galleria all’aperto, entrano in una Galleria “fisica”. Alcuni per la prima volta. Non perché non meritassero, ma semplicemente perché il “mercato” dell’Arte ormai intimorisce non solo il grande pubblico che a fatica varca la soglia di una galleria d’arte, ma anche chi la fa. Perfino solo entrare a gustare o a confrontarsi con una mostra sembra essere un lusso.
Non è un caso, quindi, se l’artista-gallerista Luigina Mazzocca, in arte Mazzocca&Pony, dal “chiuso” di quattro muri ha deciso dal 2014 di portare la sua arte “in strada”, nelle più belle piazze di Padova e Treviso. Con questo, ha assaporato l’essenza stessa del fare Arte: la fruizione diretta e spontanea sia delle opere, sia dell’artista stesso. Arte del tutto aperta alla liberissima interpretazione di chi passa, anche se a volte di fretta o forse perso nei propri pensieri, ma che per pochi minuti può avere l’occasione d’immergersi nella poesia e nella bellezza di un’opera e, chissà, decidere di portare a casa quel raggio di luce e di colore che lo ha “fermato”.
Questa collettiva nasce così, da una artista che presenta gli amici artisti delle associazioni Momart, “Vecia Padova”, Gattamelata, Circolo Arte libera, Mammart, Il Gradino. Amici incontrati, conosciuti e con cui ha condiviso la “piazza”.
Li presenta EXPOnendo insieme in questa collettiva, valorizzandoli come meritano.
Daltronde, in questi 10 anni di attività, è sempre stato l'intento di Castellano Arte Contemporanea di valorizzazione artisti esordienti, affiancati ai grandi artisti veneti contemporanei. Inoltre, in più occasioni, ha interagito con l'Amministrazione comunale, contribuendo a rendere “viva” Castelfranco Veneto. Nel 2010, ad esempio, con cinque grandi mostre a tema, ha supportato l’Anno del Giorgione, nella ricorrenza del 500° della morte del grande artista castellano.
Ora la galleria Castellano ha il piacere e l'onore, di far parte di Expoveneto.it : vetrina di tantissimi eventi selezionati che rappresentano il meglio del Veneto sotto il profilo turistico, culturale, artistico, storico e gastronomico.
La “Exposition universelle de Paris de 1889” - oltre a lasciarci in eredità la Tour Eiffel e il termine Expò - contribuì a far conoscere al mondo tanti “artisti da marciapiede” che dipingevano ed esponevano “en plein air” a Montmartre. Molti di loro, all’epoca, creavano le loro opere cedendole anche solo per mettere insieme pranzo e cena. L’impressionismo dei vari Manet, Monet, Degas Renoir, Pissarro e compagni, era in pieno sboccio. Picasso e Modigliani sarebbero arrivati di lì a poco. Fra Montmartre e Momart, probabilmente, il confronto è azzardato, ma non è azzardato dire che – da sempre - l’Arte è vero cibo per lo spirito.
Di seguito il nome degli artisti e le brevi righe che raccontano di loro.
Alessandro Braggion, Este (PD) 1960, pittore.
Predilige la pittura ad olio e trova nei temi floreali e nella figura femminile il modo migliore di esprimersi. Ha un stile plastico anche se non materico, cioè rende protagonista la luce che riesce a creare forza e volume anche in un semplice papavero. Masaccio potrebbe essere, idealmnte, il suo Maestro.
Luigi Carfì, Padova 1978. Pittore.
Naif, dipinge la sua visione di città in modo spontaneo e con colori accesi, abolendo la prospettiva tradizionale. Rappresenta la quotidianità in modo favolistico e poetico, ma solo apparentemente allegro e spensierato. Per lui infatti, i palazzi sono persone viste nelle loro diversità sociali, ammucchiate in una convivenza forzata che crea incomunicabilità e isolamento. La sua è quindi una critica alla vita frenetica della società contemporanea, in cui tutto sembra apparire “bello”, ma è come una grande orchestra dove i musicisti suonano ognuno un motivo diverso.
Ezio Favrin, Altivole (TV) 1951. Pittore.
La sua ricerca introspettiva e umana sull'esistenza e sulla natura che lo avvolge, lo ha portato ad uno stile subito riconoscibile. È molto legato al territorio veneto, in particolr modo alle colline asolane e alla zona tra il Monte Grappa e il fiume Piave. Sono luoghi dove spesso si rifugia per ritrovarsi. Riesce ad esternare, con il suo particolare modo di accostare i colori (alla Van Gogh), la gioia di vivere e l'appartenenza al suo paese.
Antonio Gallina, Asolo (TV) 1935. Pittore.
Trasferisce nella tela un linguaggio di sintesi estetica con l'elaborazione del colore e del segno. Le opere nascono da sensazioni, ma l'artista astrae talmente l'immagine tanto da renderla visibile o invisibile, tramite campiture e linee. Apparentemente sono opere uguali, ma in ognuna è rivelata la realtà del suo subconscio. In ogni opera c'è un momento di vita, rappresentato con una semplicità disarmante e tendente all'armonia e all'equilibrio.
Uber gatti, Rovigo 1953, vive a Orzinuovi (BS).
È un artista dalla produzione ampia e variegata che osserva e indaga la natura e le sue trasformazioni. Esplora le conseguenze dell'inquinamento provocato dall'umanità con il suo scriteriato agire e la sua scarsa attenzione verso il proprio pianeta.Attraverso l'utilizzo di materiali organici e naturali, accostati al colore e alla creatività personale, Uber crea scenari di riflessione sull'urgente necessità di agire, ma in senso contrario.
Roberto Lando, Rossano Veneto 1950, pittura, installazioni.
Arte astratta tridimensionale. La sua è una pittura gestuale e materica che si affaccia alla casualità dovuta dal momento di esecuzione e dall'uso della fiamma che scalda e muta i colori. Le sue opere non sono premeditate. Quando opera il suo corpo è solo strumento, il vero protagonista è l'interiorità anche quando inserisce strumenti musicali che diventano un tuttuno col colore o con la plastica colata. Esterna una sofferenza imprigionata o una gioia esplosiva, non ci sono stadi intermedi.
Elena Sanzeri Marinato, Bologna 1938, vive a Castelfranco Veneto (TV).
Pittura gestuale, immediata, senza disegno preparatorio e con l'uso di spatole.
Per lo più volti: autoritratti silenziosi, introspettivi della sua esistenzialità. Ne vuole cogliere i lati più oscuri e dolorosi, esternarli su tela per poterli depurare e riappropriarsene mondati dalla sofferenza per nutrirsi lei stessa dell'armonia raggiunta.
Gianfranco Scquizzato, Camposampiero (PD) 1954, vive a Piombino Dese (PD).
Grafite, pastello, inchiostro, acquerello, tempera grassa, olio e affresco sono le tecniche usate abitualmente ma sempre precedute dal disegno. Un disegno che a volte e insistentemente, segue la pittura stessa sottolineando tratti per lui importanti. Sia nei paesaggi che nei ritratti, insegue un pensiero interiore ai confini dell'anima, un pensiero filosofico sul sentiero della vita da seguire, ma che spesso si interrompe e si smarrisce provocando un vortice di solitudine.
Alessandro Stella, Padova 1948, Pittore.
Dipinge in modo iperrealistico o materico in base al suo stato d'animo e al desiderio di esternare idee, emozioni o percezioni del quotidiano. Ogni sua opera ha una storia, o meglio, è un ferma immagine di una storia, come in un films. Muri vissuti, scorci architettonici pervasi dal silenzio. È palpabile la sua presenza, il suo passaggio come attore protagonista nella rievocazione di un'esperienza vissuta.
Elena Tonellotto, Piazzola sul Brenta (PD)1976, pittrice e decoratrice.
Ama la Francia, in particola modo la Provenza con la sua natura e i suoi colori. Questa è senza dubbio la sua musa ispiratrice per tutte le opere, sia che siano su tela o su ceramica o su mobili o a muro. Pittura e collage di tessuti creano una poesia senza tempo e una tale freschezza da poter sentire il profumo della primavera o di un prato fiorito dopo la pioggia.
Silvio Zago , Cavarzere (VE) 1946, pittore.
L’uso prevalente della spatola su tela, un innato gusto del colore e lo studio della luce gli consentono composizioni cromatiche tanto ardite quanto piacevoli. Paesaggi agresti, agglomerai urbani, canali, barche, ponti e calli visti con l’occhio di chi non si accontenta della loro bellezza esteriore, ma che ne ricerca i tratti interiori, l’anima. La maestria nell'esecuzione trasmette freschezza all'opera e regala un'emozione particolare data da quel “attimo di vissuto che può succedere, ma ancora non c'è”.
Cristina Zucchi, Modena 1963, vive a Noventa Padovana (PD). Pittrice.
è un'artista colorista, cioè pone l'accento sul colore sia che dipinga astratto, paesaggio, fiori, frutta o “ali di Angeli”(è un suo particolare filone). Ogni colore ha un suo vocabolario e descrive oltre la forma: bianco è l'eternità, ma anche neve e nebbia; blù è mare e cielo ma anche spiritualità; rosso è amore e passione, ma anche rabbia e odio; giallo è sole, energia luce e gioia; verde è l'erba, ma anche speranza e vita. Nero è oscurità, lutto, dolore, ma anche inizio della luce.
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