ANAGOOR MMXX. UNA FESTA TRA NOI E I GIORNI
Dal 09 Settembre 2020 al 13 Settembre 2020
Castelfranco Veneto | Treviso
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: sedi varie
Sito ufficiale: http://www.anagoor.com
In occasione del suo ventennale, Anagoor ha orchestrato un crescendo di appuntamenti e iniziative, pensati come dono alla città di Giorgione, genius loci inquieto del polittico teatrale della compagnia, che al misterioso pittore di Castelfranco ha dedicato ben due spettacoli manifesto.
MMXX UNA FESTA TRA NOI E I GIORNI è una convocazione, un’adunata che accoglie e sfida l’era della distanziazione, che chiede al tempo della sospensione di farsi festa.
Aprono e chiudono la serie di eventi due roghi: quello che avvolge e consuma nel dolore le tele di Artemisia Gentileschi, nel visionario film concerto Et manchi pietà (23 agosto 2020, che in forma di anteprima ha anticipato il calendario di eventi di settembre), e quello del Secondo Libro dell’Eneide di Virgilio che all’incendio di Troia dedica alcune tra le pagine più violente della storia della letteratura mondiale (13 settembre 2020).
In mezzo una settimana di spettacoli e performance, visite guidate, meditazioni, dialoghi e concerti a Castelfranco Veneto. Diversi ed eccentrici i luoghi di manifestazione degli eventi: le mura e le torri del castello, l’arena estiva del Teatro Accademico, il Duomo di Castelfranco, lo studio grafico Otium nella barchessa di Palazzo Riccati. Centro di irradiazione del programma lo straordinario complesso di Villa Parco Bolasco, che ha abbracciato l’iniziativa aprendo spazi e intrecciando intenti: per una settimana la villa ospiterà installazioni, concerti, performance e talk e durante il week end conclusivo aprirà gratuitamente il giardino storico ai visitatori.
L’apertura gratuita di Villa e Parco Bolasco, nata dalla collaborazione con l’Università di Padova che gestisce il complesso e ne cura la valorizzazione culturale, incontra il desiderio di Anagoor di offrire gratuitamente le azioni, gli ascolti e le visioni.
Un’occasione straordinaria per ripercorrere frammenti seminali della storia teatrale del gruppo e di ascoltare voci e parole di molti ospiti. Una serie di dialoghi con filosofi, storici dell’arte, poeti, musicisti, urbanisti, registi, critici si alternerà alle performance nella grande e bellissima corte nobile di Villa Revedin Bolasco: la geografia della bellezza ferita, il paesaggio trasformato, l’immaginazione come strumento politico offriranno grammatica e lessico a queste conversazioni.
Anticipato dallo straordinario successo riscosso lo scorso fine settimana dal silent play Il Cielo Sopra Castelfranco, produzione de La Piccionaia con drammaturgia di Massimiliano Civica, Anagoor e Sotterraneo, MMXX UNA FESTA TRA NOI E I GIORNI inaugura il 9 settembre con l’apertura delle installazioni, schegge di alcuni spettacoli passati di Anagoor che prendono nuova forma e che per tutta la settimana accompagnano gli eventi in programma. Il Catalogo delle nature morte - infinito e vertiginoso elenco dei volti del Palazzo di Atlante, ritratti fotografici di una generazione come foglie fragili, ferite e disperse - trova collocazione all’interno di uno spazio di lavoro, lo studio grafico Otium, che in questi giorni apre le porte senza interrompere la propria attività. Nelle scuderie di Villa Parco Bolasco un’installazione video su schermo a cristalli liquidi verticale come una pala – Catalogo delle lingue morte - mostra un filmato in loop dei volti di giovani sfregiati e resi muti da morsi e redini come finimenti per cavalli. Il video è tratto da uno spettacolo storico di Anagoor, Lingua Imperii, riflessione sul sinistro potere per il controllo delle lingue. Sempre a Villa Parco Bolasco trova spazio MMXX Listening, un’installazione sonora per ascolto individuale con audiocuffie. Ogni giorno un programma di ascolto diverso: tracce audio dall’album in uscita MMXX, musiche e orizzonti sonori dall’Iran, da Venezia, dalla Grecia, podcast speciali curati da Anagoor per Radio India e Radio Tre, una versione radiofonica de Le Mura di Anagoor di Dino Buzzati. La serra ispano-moresca si trasforma così da dimora delle piante mediterranee in una camera d’ascolto e insieme in un angolo esotico e super-romantico.
Nel cuore della città, nel Duomo di Castelfranco, trova spazio il 9 e il 10 settembre Di fronte alla Pala: Marco Menegoni guida una visita alla Pala di Giorgione per piccoli gruppi di persone, invitate a sostare davanti all’opera non come turisti divoratori e distratti, ma come osservatori in meditazione.
Fanno da contraltare all’ascolto in cuffia le due performance vocali che aprono e chiudono la settimana di eventi a Villa Parco Bolasco. In occasione dell’apertura, un’esecuzione corale (Odimi, 9 settembre) fa da cornice a struggenti canti per voce sola della tradizione armena tratti dallo spettacolo L.I. Lingua Imperii, mentre con Kindertotenlieder(12-13 settembre) si diffonde sul suntuoso scalone della villa un’eco senza tempo di lamenti per i figli perduti, un’esecuzione vocale a cappella di un coro di madri ogni tempo, dalla musica di Hildegard von Bingen del XII secolo al Livre vermeil de Montserrat del XVI secolo, dalle composizioni medievali armene di Mkhitar Ayrivanetzi ai lieder per i bambini morti di Mahler.
La corte nobile di Villa Parco Bolasco è anche il teatro, ogni sera, di uno spettacolo di Anagoor. Due pometti in versi contemporanei, il Magnificat di Alda Merini (9 settembre) e L’Italiano è ladro di Pier Paolo Pasolini (10 settembre), inaugurano la residenza della compagnia nel segno del verso poetico, del canto, dell’ascolto e del dolore. Rivelazione (11 settembre) presenta al pubblico un Giorgione (quasi) inedito e (quasi) eretico, per mezzo di un racconto che è fatto di meditazione: sette stazioni, frammenti di immagini e memorie, di documenti e di narrazioni, rivelano come la questione simbolica dell’immagine di rifletta nell’ambivalenza del linguaggio artistico e nell’inquietudine dell’ambiente circostante, il paesaggio illuminato dal lampo del qui e ora. Il 12 settembre sarà presentato Mephistopheles eine Grand Tour, ultimo lavoro della compagnia che ha debuttato al Napoli Teatro Festival lo scorso luglio. Una potente opera audio/video con immagini raccolte nei musei e nei templi, nelle case di cura per anziani e negli allevamenti, tra macellai, pastori e pellegrini, in India, in Iran, ad Olimpia, sulla ferita campagna veneta e sul Vesuvio. Un unico viaggio per immagini attraverso le lacrime del mondo, musicato da un live set elettronico di Mauro Martinuz.
Domenica 13 settembre, questa volta in Cavallerizza, è la volta di Ilio Brucia, il gran finale della settimana. Il teatro equestre della villa diventa al tramonto, per una sera, anfiteatro degli esametri immortali di Virgilio, in quella che è una performance storica di Anagoor. Menegoni recita i più emozionanti versi virgiliani a perdifiato, in latino e in metrica, sull’incessante beat elettronico di Martinuz: nella lingua morta, mai stata così viva, permane la memoria dell’incendio, dello sterminio di un popolo, della fuga per mare.
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