Mimmo Jodice. Dalla collezione “i Cotroneo”
Dal 15 Aprile 2016 al 05 Giugno 2016
Rovereto | Trento
Luogo: Mart Rovereto
Indirizzo: corso Angelo Bettini 43
Orari: mar-dom 10-18; ven 10-21
Curatori: Daniela Ferrari
Costo del biglietto: intero € 11, ridotto € 7. Gratuito fino ai 14 anni
Telefono per informazioni: +39 0464 438887
E-Mail info: info@mart.trento.it
Sito ufficiale: http://www.mart.trento.it/
Costituite nel tempo grazie a una politica di importanti acquisizioni, depositi e donazioni, le Collezioni del Mart attraversano 150 anni di storia dell’arte, dalla fine del XIX secolo a oggi. Partendo da questo vasto repertorio e isolando alcuni nuclei tematici, i Focus periodici si configurano come preziose rassegne d’approfondimento sul patrimonio museale.
Il 15 aprile, in una giornata di studio e di incontri saranno presentati i primi tre focus: il primo dedicato a Mario Raciti, il secondo a Mimmo Jodice e il terzo alla mostra Materiale immateriale realizzata nell’ambito del progetto VVV VerboVisualeVirtuale.
Focus Collezioni
Dal 5 dicembre 2015 Le Collezioni del Mart sono tornate in mostra in un allestimento permanente, cronologico e tematico, disposto su due piani.
Al primo piano L’invenzione del moderno e al secondo L’irruzione del contemporaneo costruiscono un percorso storico-artistico che sottolinea la grande continuità tra le tendenze che hanno caratterizzato le vicende dell’arte dalla fine dell’ottocento a oggi.
Come annunciato in occasione dell’apertura del riallestimento, la mostra Le Collezioni si amplia periodicamente nei Focus. Si tratta di veri e propri approfondimenti tematici e monografici pensati per esplorare le radici dell’arte italiana contemporanea, i movimenti storici internazionali, le nuove emergenze artistiche partendo dal vasto patrimonio del Mart che comprende, oltre alle opere, preziosi documenti conservati presso l’Archivio del ’900.
L’appuntamento con i Focus comincia il 15 aprile: tre nuove preziose mostre vengono presentate in momenti specifici di studio, conoscenza e dialogo.
Mimmo Jodice. Dalla collezione “i Cotroneo”
in collaborazione con il Museo MADRE, Napoli
dal 16 aprile al 5 giugno 2016
Conversazione con l’artista 15 aprile ore 17.00
Inaugurazione mostra 15 aprile ore 18.00
Nelle ricche raccolte d’arte del Mart trova posto Mediterraneo, il celebre ciclo di immagini realizzate da Mimmo Jodice alla metà degli anni Novanta.
Questa serie di fotografie, affidata al museo dai collezionisti Anna Rosa e Giovanni Cotroneo, rappresenta un punto fondamentale della ricerca di uno tra i maggiori maestri italiani della fotografia. Si riconosce in Mediterraneo quel percorso incentrato sul mito, sulla memoria, sulla cultura e sul paesaggio che contraddistingue da sempre il lavoro del grande fotografo partenopeo.
Nato a Napoli nel 1934, Jodice si dedica alla fotografia a partire dagli anni Sessanta, considerandola fin dall’inizio non tanto un mezzo descrittivo quanto uno strumento espressivo. Negli anni Ottanta smette di fotografare la figura umana e usa il bianco e nero per trasfigurare gli spazi urbani vuoti, le architetture, i paesaggi, i frammenti archeologici e altre testimonianze della storia dell’uomo, caricandoli di un’atmosfera metafisica. I forti chiaroscuri delle sue immagini sono il risultato di un paziente lavoro in camera oscura, a partire da negativi di formato quasi sempre quadrato.
Il focus è organizzato in collaborazione con il museo MADRE, in occasione della mostra dedicata all’artista inserita nella stagione espositiva primavera-estate 2016.
In contemporanea
Mario Raciti. La collezione Carlo Damiano
Il ritmo dell’anima delle cose è invece alla base della poetica di Mario Raciti (Milano, 1934). L’indicibile, poiché tremendamente profondo, e tutto ciò che riguarda lo spirito delle piccole cose, sono l’essenza del lavoro dell’artista in una costante ricerca per farli emergere. Un appuntamento imprescindibile con l’arte, un’esigenza quasi ossessiva, per superare la banalità della superficialità. E come la musica inafferrabile, la sua visione lirica delle cose cattura l’aldilà delle instabili verità, attraverso il ritmo del tempo e della memoria. Un tempo che diventa anche il nostro, per osservare nei suoi quadri le forme riconoscibili, labili presenze che trasportano in un mondo che non c’è, impalpabile e non risolto. Un racconto senza certezze, perché la certezza è per gli uomini che non vivono.
Antonella Potente
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