Focus | Fausto Pirandello. Il dramma della pittura
![Fausto Piranello, Donne e salamandra, 1928. Collezione privata Fausto Piranello, Donne e salamandra, 1928. Collezione privata](http://www.arte.it/foto/600x450/7e/137515-fausto-piranello_donne-e-salamandra_1928_collezione-privata.jpg)
Fausto Piranello, Donne e salamandra, 1928. Collezione privata
Dal 16 Marzo 2023 al 18 Giugno 2023
Rovereto | Trento
Luogo: Mart Rovereto
Indirizzo: Corso Bettini 43
Orari: Martedì - Domenica 10.00 - 18.00 Venerdì 10.00 - 21.00 Lunedì chiuso
Curatori: Manuel Carrera e Daniela Ferrari. Da un’idea di Vittorio Sgarbi
Costo del biglietto: Intero 15 Euro Ridotto 10 Euro Gratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità
Telefono per informazioni: 800 397760
E-Mail info: info@mart.tn.it
Sito ufficiale: http://www.mart.tn.it
Oltre 50 opere raccontano Fausto Pirandello, pittore del Novecento e figlio del premio Nobel per la letteratura Luigi Pirandello. La mostra tratteggia il carattere introspettivo dell’artista attraverso un allestimento tematico. Fino al 18 giugno a Rovereto.
Il Mart dedica un focus a Fausto Pirandello, grande pittore del novecento di cui conserva due importanti opere, “Composizione” e “Nudo in prospettiva”, entrambe realizzate nel 1923.
Attraverso 50 lavori e un allestimento tematico la mostra traccia il profilo dell’artista e ne sottolinea il carattere introspettivo della ricerca. Nelle sale del Mart trovano collocazione opere iconiche come le “Bagnanti”, “Donne e salamandra” e il celebre ritratto al padre Luigi, premio Nobel per la letteratura.
Nell’arco della sua carriera, Pirandello passa dal linguaggio analitico di ascendenza nordica alla scomposizione cubista e astratta del dopoguerra; dall’espressionismo degli anni della “Scuola romana”, fino al ritorno, nel periodo maturo, di una rappresentazione esasperata dell’umanità. Considerato dai critici un precursore, Pirandello anticipa alcuni aspetti della pittura della seconda metà del XX secolo, da Lucian Freud ai figurativi contemporanei.
Il percorso di mostra
La mostra ripercorre la parabola artistica di Fausto Pirandello (Roma, 1899-1975) attraverso una cinquantina di opere dalla forte carica espressiva. Dal linguaggio analitico di ascendenza nordica all’espressionismo della Scuola romana, dalla scomposizione cubista e astratta al ritorno, negli anni della maturità, a una rappresentazione esasperata della figura umana, quella di Pirandello è una pittura drammatica e tormentata.
Il carattere introspettivo della sua ricerca è sottolineato dagli autoritratti che ritmano il percorso espositivo, articolato intorno ai principali temi della sua pittura. Quello del corpo è protagonista dei numerosi nudi che l’artista romano dipinge con un crudo realismo fin dagli anni degli esordi, distinguendosi dal linguaggio più armonico e classico dei suoi contemporanei. Il tema delle bagnanti è declinato in modi diversi nel corso del tempo: dai forti scorci prospettici degli anni Venti ai toni terrosi degli anni Trenta, fino alle forme spigolose e sintetiche del dopoguerra.
Lo sguardo che Pirandello rivolge a sé stesso incontra i ritratti di amici e parenti, tra cui spicca quello del padre Luigi, Nobel per la letteratura, e quelli, più rari, eseguiti su commissione, ad esempio per la diva Isa Miranda.
La mostra indaga anche il rapporto tra forma e astrazione, confrontando soggetti simili – nature morte, paesaggi, ritratti e autoritratti – interpretati dall’artista con un linguaggio figurativo o tendente all’astrazione.
Infine, il tema del doppio, del mito e del mistero si può riconoscere nelle atmosfere di magica sospensione, in una certa tensione metafisica e nella presenza di simboli che rimandano a discipline esoteriche.
Il Mart dedica un focus a Fausto Pirandello, grande pittore del novecento di cui conserva due importanti opere, “Composizione” e “Nudo in prospettiva”, entrambe realizzate nel 1923.
Attraverso 50 lavori e un allestimento tematico la mostra traccia il profilo dell’artista e ne sottolinea il carattere introspettivo della ricerca. Nelle sale del Mart trovano collocazione opere iconiche come le “Bagnanti”, “Donne e salamandra” e il celebre ritratto al padre Luigi, premio Nobel per la letteratura.
Nell’arco della sua carriera, Pirandello passa dal linguaggio analitico di ascendenza nordica alla scomposizione cubista e astratta del dopoguerra; dall’espressionismo degli anni della “Scuola romana”, fino al ritorno, nel periodo maturo, di una rappresentazione esasperata dell’umanità. Considerato dai critici un precursore, Pirandello anticipa alcuni aspetti della pittura della seconda metà del XX secolo, da Lucian Freud ai figurativi contemporanei.
Il percorso di mostra
La mostra ripercorre la parabola artistica di Fausto Pirandello (Roma, 1899-1975) attraverso una cinquantina di opere dalla forte carica espressiva. Dal linguaggio analitico di ascendenza nordica all’espressionismo della Scuola romana, dalla scomposizione cubista e astratta al ritorno, negli anni della maturità, a una rappresentazione esasperata della figura umana, quella di Pirandello è una pittura drammatica e tormentata.
Il carattere introspettivo della sua ricerca è sottolineato dagli autoritratti che ritmano il percorso espositivo, articolato intorno ai principali temi della sua pittura. Quello del corpo è protagonista dei numerosi nudi che l’artista romano dipinge con un crudo realismo fin dagli anni degli esordi, distinguendosi dal linguaggio più armonico e classico dei suoi contemporanei. Il tema delle bagnanti è declinato in modi diversi nel corso del tempo: dai forti scorci prospettici degli anni Venti ai toni terrosi degli anni Trenta, fino alle forme spigolose e sintetiche del dopoguerra.
Lo sguardo che Pirandello rivolge a sé stesso incontra i ritratti di amici e parenti, tra cui spicca quello del padre Luigi, Nobel per la letteratura, e quelli, più rari, eseguiti su commissione, ad esempio per la diva Isa Miranda.
La mostra indaga anche il rapporto tra forma e astrazione, confrontando soggetti simili – nature morte, paesaggi, ritratti e autoritratti – interpretati dall’artista con un linguaggio figurativo o tendente all’astrazione.
Infine, il tema del doppio, del mito e del mistero si può riconoscere nelle atmosfere di magica sospensione, in una certa tensione metafisica e nella presenza di simboli che rimandano a discipline esoteriche.
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