Vitrine. Gente in strada (passaggio pedonale), Driant Zeneli. Leave me alone
Dal 17 Ottobre 2013 al 12 Gennaio 2014
Torino
Luogo: GAM Torino
Indirizzo: via Magenta 31
Orari: da martedì a domenica 10-18
Curatori: Anna Musini
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 4429518
E-Mail info: gam@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.gamtorino.it/
La GAM di Torino presenta a partire dal 16 ottobre 2013 la terza edizione di Vitrine, il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea sviluppata in Piemonte. La curatela della nuova edizione è stata affidata ad Anna Musini, curatrice della GAM, che ha invitato cinque artisti a presentare un progetto capace di raggiungere con immediatezza il pubblico del museo e di instaurare con esso un dialogo. Questa terza edizione di Vitrine, prendendo spunto dall’opera di Renato Guttuso “Gente in Strada”, si propone di suggerire un racconto, una narrazione visiva sul nostro tempo e sulla contemporaneità storica e artistica. L’opera cristallizza un momento, una scena rubata dalla strada, dalla quotidianità, un’immagine comune cui siamo abituati, che seppure datata 1956-1957 resta assolutamente attuale. Uno sguardo aperto sulla società e sulla realtà civile che allo stesso tempo esprime i tratti e gli stilemi di un determinato periodo artistico. Vitrine si sviluppa in uno spazio volutamente interstiziale come l’atrio del museo, un luogo di passaggio che ospita progetti artistici proprio come in una vetrina. La GAM, nel ruolo di istituzione museale, diviene quindi il luogo d’incontro e di dialogo tra le nuove sperimentazioni, il patrimonio artistico conservato nelle collezioni permanenti e la città. La strada, il passaggio divengono i simboli della società, della realtà civile e quotidiana. L’arte non può prescindere dall’essere espressione di un preciso momento storico caratterizzato da particolari situazioni sociali, economiche, politiche, culturali. Così come il passato, le radici di uno stato, di una regione, di una città, di una persona vivono nella memoria e ne influenzano il presente. La creatività si nutre di tutti questi stimoli, rielabora e mescola insieme momento collettivo e personale, dona uno sguardo nuovo, un momento di riflessione. Attraverso linguaggi e tecniche differenti le opere che verranno presentate in questa terza edizione del progetto si propongono d’innescare un confronto con la società civile, uno scambio di sguardi, che coinvolge artista e spettatore nel narrare ed interpretare il vissuto quotidiano. Una lettura e una riflessione circolare tra le due parti che trova espressione nell’arte. Gli artisti selezionati sono: Driant Zeneli, Manuele Cerutti, Alessandro Quaranta, Alis/Filliol, Felipe Aguila
Driant Zeneli Leave me alone, 2013
Video Installazione a otto canali, colori, sonoro
Courtesy dell’artista
Le tecnologie di comunicazione costituiscono oggi una vetrina democratica e alla portata di chiunque attraverso cui esibirsi. La recitazione e la performance artistica sono divenute modi di espressione comuni: basta accendere una telecamera portatile, anche del computer, del telefono, per esprimere emozioni o lanciare esortazioni che possano essere visti e condivisi da tutto il mondo. Nel settembre 2007 l’americano Chris Crocker è divenuto una celebrità di Internet con la video-perfomance “Leave Britney Alone”, ottenendo attenzione dei media internazionali con il suo intervento a sostegno della cantante pop Britney Spears. Il video, cliccato da quattro milioni di persone in soli due giorni, è stato ripreso e imitato come un format da tutti gli utenti del canale YouTube, con il risultato di un proliferare di filmati amatoriali che ripetono la stessa inquadratura e la stessa gestualità. Driant Zeneli si ispira nella sua opera per la GAM a questa situazione mass-mediatica e commerciale, di esibizione accessibile e di guadagno facile attraverso il web, concentrando l’attenzione sul caso fenomeno di Chris Crocker. Cercando sulla rete Driant Zeneli compie una selezione, fa dei provini attraverso i quali scrittura gli attori e li invita a partecipare alla sua pièce cinematografica. La parete di Vitrine diviene il set, lo scenario di una rappresentazione dell’attualità culturale: un teatro, un’arena multimediale in cui monologhi si avvicendano e sovrappongono tra loro. Volti di persone di età e sesso diversi si rivolgono direttamente alle telecamere in appelli, ora strazianti ora ironici. Ne risulta un puzzle, un polittico composto di proiezioni e schermi, attraverso cui emergono caratteristiche insite nella società contemporanea: sentimenti reali, finzioni, eccessi, parodie, costruiscono un racconto globale in cui ci si trova costantemente immersi. La parola “alone” ripetuta nei monologhi risuona come il ritornello della composizione drammatica, investendo lo spettatore e divenendo la parola chiave dell’intera opera. I gesti, la mimica dei volti che piangono, si straziano, per finta o per davvero, non possono lasciare indifferente chi osserva. Leave me alone mette in luce alcune contraddizioni insite nella società mediatica: da una parte la ricerca di solitudine all’interno del mondo caotico, dell’isteria di parole, immagini, commenti, giudizi da cui siamo investiti costantemente. Dall’altra, prorompe il desiderio egocentrico, narcisistico e perturbante di essere sempre visti, di manifestare, addirittura gridare le proprie emozioni alla collettività.
L’opera è realizzata con il supporto di prometeogallery di Ida Pisani, Milano e Lucca
Driant Zeneli nato a Shkoder, Albania, nel 1983, vive e lavora a Torino.Nella sua pratica, Zeneli mette in evidenza come il viaggio, lo spostamento, la relazione con situazioni diverse, l’apertura e lo scambio con la società in termini globali siano oggi un punto di partenza imprescindibile per l’arte. Nel suo lavoro si confronta con la realtà quotidiana, civile, economica, politica, culturale, con utopie, sogni e anche fallimenti con cui il singolo individuo e la collettività si confrontano ogni giorno. Le sue opere nascono da performance, azioni che spesso coinvolgono persone esterne al mondo artistico. Le fotografie e i video che ne risultano, sono suggestioni, momenti di un racconto più ampio che include tutto il processo di produzione. Zeneli concepisce le sue opere come metafore di narrazioni del vissuto contemporaneo mescolando realtà e finzione. Nel 2008 ha vinto il Premio Onufri Internazionale d'Arte Contemporanea, Tirana, Albania, e Young Artist Award europeo, Trieste, Italia, nel 2009 e, Festival Internazionale del Cinema, Pesaro, Italia 2007. Ha esposto presso White House Biennale, Atene, Grecia (2013); KCCC, Museo d'Arte Contemporanea, Klaip?da, Lituania (2013); ZKM, Museo d'Arte Contemporanea, Karlsruhe, Germania (2012); Associazione Barriera, Torino, (2012); MUSAC, Museo d'Arte Contemporanea di Castiglia Leon, Spagna (2012); TICA - Tirana Institute of Contemporary Art, Albania (2012); 54ma Biennale di Venezia, Padiglione Albanese (2011); Biennale di Praga 5; Repubblica Ceca (2011); 98 weeks project space, Beirut, Libano (2011); Trongate 103, Glasgow, Scozia (2011); Prometeogallery di Ida Pisani, Milano (2010); Galleria Martano, Torino, Italy, (2010); Galleria Nazionale Kosovo, Prishtina (2010); Galerie West, Den Haag, Netherlands (2010); Studio Tommaseo, Trieste, Italy (2009); Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova, Italia (2009); Galleria Nazionale di Tirana, Albania (2008).
Driant Zeneli Leave me alone, 2013
Video Installazione a otto canali, colori, sonoro
Courtesy dell’artista
Le tecnologie di comunicazione costituiscono oggi una vetrina democratica e alla portata di chiunque attraverso cui esibirsi. La recitazione e la performance artistica sono divenute modi di espressione comuni: basta accendere una telecamera portatile, anche del computer, del telefono, per esprimere emozioni o lanciare esortazioni che possano essere visti e condivisi da tutto il mondo. Nel settembre 2007 l’americano Chris Crocker è divenuto una celebrità di Internet con la video-perfomance “Leave Britney Alone”, ottenendo attenzione dei media internazionali con il suo intervento a sostegno della cantante pop Britney Spears. Il video, cliccato da quattro milioni di persone in soli due giorni, è stato ripreso e imitato come un format da tutti gli utenti del canale YouTube, con il risultato di un proliferare di filmati amatoriali che ripetono la stessa inquadratura e la stessa gestualità. Driant Zeneli si ispira nella sua opera per la GAM a questa situazione mass-mediatica e commerciale, di esibizione accessibile e di guadagno facile attraverso il web, concentrando l’attenzione sul caso fenomeno di Chris Crocker. Cercando sulla rete Driant Zeneli compie una selezione, fa dei provini attraverso i quali scrittura gli attori e li invita a partecipare alla sua pièce cinematografica. La parete di Vitrine diviene il set, lo scenario di una rappresentazione dell’attualità culturale: un teatro, un’arena multimediale in cui monologhi si avvicendano e sovrappongono tra loro. Volti di persone di età e sesso diversi si rivolgono direttamente alle telecamere in appelli, ora strazianti ora ironici. Ne risulta un puzzle, un polittico composto di proiezioni e schermi, attraverso cui emergono caratteristiche insite nella società contemporanea: sentimenti reali, finzioni, eccessi, parodie, costruiscono un racconto globale in cui ci si trova costantemente immersi. La parola “alone” ripetuta nei monologhi risuona come il ritornello della composizione drammatica, investendo lo spettatore e divenendo la parola chiave dell’intera opera. I gesti, la mimica dei volti che piangono, si straziano, per finta o per davvero, non possono lasciare indifferente chi osserva. Leave me alone mette in luce alcune contraddizioni insite nella società mediatica: da una parte la ricerca di solitudine all’interno del mondo caotico, dell’isteria di parole, immagini, commenti, giudizi da cui siamo investiti costantemente. Dall’altra, prorompe il desiderio egocentrico, narcisistico e perturbante di essere sempre visti, di manifestare, addirittura gridare le proprie emozioni alla collettività.
L’opera è realizzata con il supporto di prometeogallery di Ida Pisani, Milano e Lucca
Driant Zeneli nato a Shkoder, Albania, nel 1983, vive e lavora a Torino.Nella sua pratica, Zeneli mette in evidenza come il viaggio, lo spostamento, la relazione con situazioni diverse, l’apertura e lo scambio con la società in termini globali siano oggi un punto di partenza imprescindibile per l’arte. Nel suo lavoro si confronta con la realtà quotidiana, civile, economica, politica, culturale, con utopie, sogni e anche fallimenti con cui il singolo individuo e la collettività si confrontano ogni giorno. Le sue opere nascono da performance, azioni che spesso coinvolgono persone esterne al mondo artistico. Le fotografie e i video che ne risultano, sono suggestioni, momenti di un racconto più ampio che include tutto il processo di produzione. Zeneli concepisce le sue opere come metafore di narrazioni del vissuto contemporaneo mescolando realtà e finzione. Nel 2008 ha vinto il Premio Onufri Internazionale d'Arte Contemporanea, Tirana, Albania, e Young Artist Award europeo, Trieste, Italia, nel 2009 e, Festival Internazionale del Cinema, Pesaro, Italia 2007. Ha esposto presso White House Biennale, Atene, Grecia (2013); KCCC, Museo d'Arte Contemporanea, Klaip?da, Lituania (2013); ZKM, Museo d'Arte Contemporanea, Karlsruhe, Germania (2012); Associazione Barriera, Torino, (2012); MUSAC, Museo d'Arte Contemporanea di Castiglia Leon, Spagna (2012); TICA - Tirana Institute of Contemporary Art, Albania (2012); 54ma Biennale di Venezia, Padiglione Albanese (2011); Biennale di Praga 5; Repubblica Ceca (2011); 98 weeks project space, Beirut, Libano (2011); Trongate 103, Glasgow, Scozia (2011); Prometeogallery di Ida Pisani, Milano (2010); Galleria Martano, Torino, Italy, (2010); Galleria Nazionale Kosovo, Prishtina (2010); Galerie West, Den Haag, Netherlands (2010); Studio Tommaseo, Trieste, Italy (2009); Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova, Italia (2009); Galleria Nazionale di Tirana, Albania (2008).
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