Sam Falls. Sine sole sileo
Dal 29 Maggio 2017 al 02 Settembre 2017
Torino
Luogo: Galleria Franco Noero
Indirizzo: via Mottalciata 10/b
Orari: lunedì e sabato 15 – 19; dal martedì al venerdì 11 – 19
Telefono per informazioni: +39 011 882208
E-Mail info: info@fraconoero.com
Sito ufficiale: http://www.fraconoero.com
La Galleria Franco Noero è lieta di presentare la prima mostra personale di Sam Falls negli spazi di via Mottalciata. In mostra dipinti, sculture e fotografie: una riflessione dell’artista intorno alla Natura e al rapporto con l’essere umano e sul senso dell’arte in relazione a questo.
Lo stesso Sam Falls racconta così il proprio progetto: “Il tempo racconta ogni storia e nasconde ogni futuro; vediamo solo la luce della stella che brucia, anni luce da noi. L'arte è questo, prendersi cura del giardino per coltivare i frutti; si lavora e si aspetta, fai un passo indietro e poi cerchi i frutti, tagli via le parti secche della pianta e innaffi le radici. I nostri cuori battono in onde, c'è un battito che sale e che scende - possiamo capire questo - ma come possiamo essere il sangue? La natura offre una prospettiva in questo potenziale puro. Sono sempre stato ispirato dalle magnifiche e grandiose fotografie in bianco e nero di Ansel Adams, che spingono lo spettatore a esplorare i sentieri della natura più selvaggia. Allo stesso tempo, spesso considero la storia prudente raccontata dalle sublimi e malinconiche foto di Robert Adams sul rapporto caustico e distanziato dell'uomo moderno con il paesaggio americano. Stavo pensando, a come relazionarmi con le nostre foreste nazionali sullo stesso livello, per continuare questa riflessione artistica e la dedizione alla natura, quando la storia è ben documentata e il futuro è incerto? Ho deciso di visitare i parchi nazionali attraverso tutto il Paese e di lavorare al loro interno, con gli stessi precetti fotografici di Adams e Adams, ma utilizzando un pennello invece di provare ad entrare nel flusso sanguigno piuttosto che ritrarne il battito… Come per la fotografia, queste opere sono tracce di luce, ma per un'esposizione prolungata che sarebbe impossibile con una fotocamera - anziché 1/6 di secondo, essi tracciano l'ombra di una pianta o di una pietra nativa per sei ore. Cominciando a mezzogiorno, seguo l'ombra attraverso la tela fino al tramonto, ricominciando con un nuovo colore ogni volta che ho raggiunto la fine dell'ombra. Inseguendo l'ombra con il pennello i tracciati diventano meridiane organiche, un'immagine di un luogo sia transitorio che permanente. Sono immagini di una luce e di un tempo che si ripete da secoli, come con il legno pietrificato nel Parco Nazionale del Deserto Petrified, o in maniera più effimera come nelle stagioni con le foglie decidue nella Foresta Nazionale della Montagna Verde. L’atto creativo di queste opere contribuisce ad un'intimità e un'ispirazione che sono ancora guidate dalla lentezza del lavoro fotografico nel grande formato, così che ho deciso di catturare il soggetto all'inizio o alla fine della giornata con una fotocamera da 8x10. Ho scattato una sola foto di ciascun posto/pianta su una pellicola a trasparenza positiva e l'ho incorniciato in un telaio di rame (basato sul supporto del film) e l’ho appeso alla finestra creando un'equazione di intimità: la luce del luogo e del tempo è stata catturata su questa pellicola e poi ri-animata dal sorgere e calare del sole grazie alla luce naturale della sua nuova posizione. Anche le sculture di legno e di luce sono a tracce, questa volta ottenute con il vetro e il gas per illuminare la struttura organica del rosso. Il legno recuperato viene da alberi caduti nella foresta nazionale del Redwood. Vecchi di secoli, finalmente si riposano e sono ora quasi un omaggio, il vetro minerale ospita diversi gas per illustrare questa storia di crescita. Insieme, l'obiettivo di queste varie opere è quello di riconoscere il battito del tempo geologico ambientale e dare un'immagine, un ritratto, di luce e spazio mentre passa attraverso la vulnerabile permanenza della conservazione della natura in mezzo alla crescita occidentale”.
Sam Falls (San Diego, USA, 1984) vive e lavora a Los Angeles. Il suo lavoro è stato presentato in importanti mostre personali e collettive in tutto il mondo, tra le quali: September Spring, The Kitchen, New York (2015); Ballroom Marfa, Texas (2015); Fondazione Giuliani, Roma (2015); Zabludowicz Collection, Londra e Sarvisalo, Finlandia (2014); Sam Falls: Light over Time, Public Art Fund, Brooklyn, New York (2014); Pomona College Museum of Art, Pomona, CA (2014); LA>Wasteland, Mona Bismarck American Center, Parigi (2016); Another Minimalism: Art after California Light and Space, Mead Gallery, University of Warwick (2016) e Fruitmarket Gallery, Eimburgo (2015); Splitting Light, UB Art Gallery, University at Buffalo (2015); Apparition: Frottage and Rubbings from 1985 to Now, Hammer Museum, in collaborazione con Menil Collection, Houston, Los Angeles (2015); Per_formare una collezione#1, Museo MADRE, Napoli (2014); A different kind of Order: The ICP Triennial, International Center of Photography, New York (2013).
Inaugurazione 29 maggio h 18
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