Picasso. Rendez-vous a Torino
Dal 12 Ottobre 2023 al 07 Aprile 2024
Torino
Luogo: Palazzo Saluzzo Paesana
Indirizzo: Via della Consolata 1 bis
Orari: giovedì e venerdì dalle 14 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 19
Curatori: Jean Christophe Huber
Enti promotori:
- Radar Eventi Culturali
- Extramuseum arte e scienza
- PTK Piemonteticket
- in stretta collaborazione con la Administration Picasso
Prolungata: FINO AL 7 APRILE 2024
Costo del biglietto: intero a 16 euro, ridotto (fino a ragazzi di 14 anni) a 12 euro
E-Mail info: info@rendezvous-torino.it
Sito ufficiale: http://rendezvous-torino.it
300 opere tra disegni, litografie, incisioni, ceramiche, sculture, collage e fotografie, tutto in un unico imperdibile appuntamento nell’anniversario dei 50 anni dalla morte del Maestro.
Organizzata in due momenti: nel teatro al piano terreno si apre con 50 lettere immaginarie e 50 foto. Attraverso gli scritti, elaborati da David Lawrence, il visitatore viene accompagnato nel vissuto di Picasso. L’intenzione di questa prima parte è rendere più intimo il rapporto con l’artista per comprenderne meglio il percorso creativo.
Dopo aver attraversato lo splendido cortile settecentesco di Palazzo Saluzzo Paesana si sale al piano nobile dove il belga Jean Christophe Hubert ha curato l’esposizione di circa 300 opere creando un quadro d’insieme della vastissima produzione di Picasso . Disegni, ceramiche , sculture, incisioni e grafiche realizzate con ogni tipo di tecnica e provenienti da collezioni private , danno una visione completa – e ai più sconosciuta- del talento e della fame creativa mai sazia dell’artista spagnolo.mostra
Jean Christophe Hubert, curatore della mostra
“In qualità di curatore della mostra di Palazzo Saluzzo Paesana a Torino, sono particolarmente orgoglioso di far conoscere al pubblico una sfaccettatura importante dell’opera di Pablo Picasso: lo spirito creativo dell’artista espresso nelle arti grafiche. Spesso quasi ignorato, questo aspetto riassume tuttavia la sintesi perfetta dell’immensa eredità artistica lasciata dal maestro di Malaga nel 1973 «LA CREAZIONE È TUTTO»”.
La mostra, realizzata per Bruges dove è stata per la prima volta esposta, riunisce opere di 8 collezionisti belgi e francesi e comprende opere multiple, grafiche e disegni di Pablo Picasso e del suo entourage, tra cui Jean Cocteau, Dora Maar e Françoise Gillot.
Insieme al Museo d'Arte Pablo Picasso di Münster, questa è la seconda più grande collezione di arte grafica di Picasso esposta al mondo.
Dopo Torino, la mostra andrà a Istanbul e poi a Parigi.
Picasso attribuisce valore ed importanza alle arti grafiche. Vero e proprio maestro della sperimentazione, appassionato sostenitore dell’innovazione e della libertà formale, esplora l’acquaforte, l’acquatinta, la litografia, la linoleografia, il monotipo. E, ogni volta, rinnova il genere, non soltanto con la mera applicazione della tecnica, ma anche adattando la tecnica al proprio stile. Per viaggiare nel mondo delle arti grafiche, si circonda di esperti: Roger Lacourière per la calcografia, Fernand Mourlot per la litografia, Hidalgo Arnera per la linoleografia e, dal 1955, Jean Frélaut, nonché i fratelli Aldo e Piero Crommelynck che, nel 1963, aprono una tipografia a Mougins, non lontano da Notre-Dame-de-Vie. Riferendosi a questo aspetto essenziale della propria produzione artistica, Picasso dirà che: «la tecnica è importante, a condizione di averne talmente, da farla cessare completamente di esistere!».
Tra il 1899 e il 1973 Picasso realizza più di 2000 incisioni, utilizzando tecniche diverse. L’incisione gioca un ruolo essenziale nello sviluppo dell’arte pittorica di Picasso. Nelle incisioni si ritrovano tutti i temi a lui cari: il desiderio d’amore, la famiglia, il riferimento ai grandi maestri, il pittore e la modella nell’atelier, l’illustrazione di opere poetiche, i personaggi mitologici, i ritratti.
Per lui incidere è come tenere un diario intimo, nel quale seguire pensieri, evoluzioni e opinioni.
Picasso si dedica ad un numero consistente di forme artistiche ed è sempre aperto a nuove scoperte e a nuove collaborazioni che gli consentono di superare i propri limiti. Ed è così che nascono non solo nuove tecniche e nuovi stili, ma anche nuove forme d’arte.
Picasso ama i libri, la scrittura, la poesia, la grafica e l’utilizzo creativo e sagace delle parole. Ama quindi incontrare scrittori e autori e a far tesoro di ciò che da loro apprende. Le sue scelte sono determinate dalle pulsioni, dalle passioni, dalle amicizie o dalle commesse. Per tutta la vita Picasso lavorerà ad un gran numero di opere illustrate, un’attività che – stranamente – è poco nota al grande pubblico.
Da artista divoratore di vita, Pablo Picasso ha esplorato correnti e tecniche artistiche diverse, grazie ai numerosi contatti con il mondo dell’arte. É stato soprattutto un creatore che – forse più di ogni altro artista – ha influenzato l’arte in vita e dopo la morte. È questa esplosione creativa che rimarrà impressa nella mente del visitatore all’uscita da Palazzo Saluzzo Paesana di Torino e che Picasso riassume con queste parole nel 1935: «La cosa più importante è creare. Null’altro conta; la creazione è tutto».
I punti di forza della mostra
La mostra di Picasso rappresenta un percorso innovativo soprattutto per il pubblico italiano.
Tutti ne conoscono il nome , quasi tutti si fermano al CUBISMO.
Questa mostra vuole raggiungere l’obbiettivo di fare conoscere tutto il percorso creativo di un artista che ha vissuto 92 anni ed ha trovato il successo da giovanissimo, cosa più unica che rara nel mondo dell’arte.
La conoscenza più approfondita del maestro mette in condizione lo spettatore di comprenderne l’unicità. Un talento che si manifesta già da giovanissimo ( il padre insegnate di disegno lo capisce quando il ragazzo ha 8 anni) che ha una capacità di apprendere le tecniche ( sia pittoriche , che di scultura che di grafica che di ceramica) e una volta apprese non le dimentica. In ultimo una fame creativa . quasi un ‘ossessione che lo porterà a creare 54.000 opere.
Picasso è un passaggio obbligato per comprendere l’arte moderna perché è il ponte tra il classico e il moderno.
Ma a differenza di altri colleghi che nello stesso periodo perseguono l’arte concettuale , Picasso va avanti ed indietro su questo ponte facendoci da accompagnatore nel mondo nuovo.
La mostra è molto ‘golosa’ come l’ha definita uno spettatore. Si dipana su de momenti distinti: si comincia con la lettura di 50 lettere immaginarie scritte da David Lawrence, che ha scelto cinquanta personaggi che hanno in qualche modo un legame con Picasso. Le lettere sono dense e contengono fatti veri , ma soprattutto lo scrittore si è sforzato di scrivere ‘alla maniera di’ del personaggio che parla a Picasso e l’effetto è straordinario.
Questa parte introduttiva è stata concepita per mettere lo spettatore in condizione entrare nel mondo di Picasso per comprendere meglio le opere che si incontrano al piano nobile scelte dal curatore belga jean Cristophe Hubert tutte provenienti da collezioni private. Molte di esse come le opere in tridimensione e quelle del decoupage sono per la prima volta in Italia e svelano aspetti sconosciuti dell’opera del maestro.
Organizzata in due momenti: nel teatro al piano terreno si apre con 50 lettere immaginarie e 50 foto. Attraverso gli scritti, elaborati da David Lawrence, il visitatore viene accompagnato nel vissuto di Picasso. L’intenzione di questa prima parte è rendere più intimo il rapporto con l’artista per comprenderne meglio il percorso creativo.
Dopo aver attraversato lo splendido cortile settecentesco di Palazzo Saluzzo Paesana si sale al piano nobile dove il belga Jean Christophe Hubert ha curato l’esposizione di circa 300 opere creando un quadro d’insieme della vastissima produzione di Picasso . Disegni, ceramiche , sculture, incisioni e grafiche realizzate con ogni tipo di tecnica e provenienti da collezioni private , danno una visione completa – e ai più sconosciuta- del talento e della fame creativa mai sazia dell’artista spagnolo.mostra
Jean Christophe Hubert, curatore della mostra
“In qualità di curatore della mostra di Palazzo Saluzzo Paesana a Torino, sono particolarmente orgoglioso di far conoscere al pubblico una sfaccettatura importante dell’opera di Pablo Picasso: lo spirito creativo dell’artista espresso nelle arti grafiche. Spesso quasi ignorato, questo aspetto riassume tuttavia la sintesi perfetta dell’immensa eredità artistica lasciata dal maestro di Malaga nel 1973 «LA CREAZIONE È TUTTO»”.
La mostra, realizzata per Bruges dove è stata per la prima volta esposta, riunisce opere di 8 collezionisti belgi e francesi e comprende opere multiple, grafiche e disegni di Pablo Picasso e del suo entourage, tra cui Jean Cocteau, Dora Maar e Françoise Gillot.
Insieme al Museo d'Arte Pablo Picasso di Münster, questa è la seconda più grande collezione di arte grafica di Picasso esposta al mondo.
Dopo Torino, la mostra andrà a Istanbul e poi a Parigi.
Picasso attribuisce valore ed importanza alle arti grafiche. Vero e proprio maestro della sperimentazione, appassionato sostenitore dell’innovazione e della libertà formale, esplora l’acquaforte, l’acquatinta, la litografia, la linoleografia, il monotipo. E, ogni volta, rinnova il genere, non soltanto con la mera applicazione della tecnica, ma anche adattando la tecnica al proprio stile. Per viaggiare nel mondo delle arti grafiche, si circonda di esperti: Roger Lacourière per la calcografia, Fernand Mourlot per la litografia, Hidalgo Arnera per la linoleografia e, dal 1955, Jean Frélaut, nonché i fratelli Aldo e Piero Crommelynck che, nel 1963, aprono una tipografia a Mougins, non lontano da Notre-Dame-de-Vie. Riferendosi a questo aspetto essenziale della propria produzione artistica, Picasso dirà che: «la tecnica è importante, a condizione di averne talmente, da farla cessare completamente di esistere!».
Tra il 1899 e il 1973 Picasso realizza più di 2000 incisioni, utilizzando tecniche diverse. L’incisione gioca un ruolo essenziale nello sviluppo dell’arte pittorica di Picasso. Nelle incisioni si ritrovano tutti i temi a lui cari: il desiderio d’amore, la famiglia, il riferimento ai grandi maestri, il pittore e la modella nell’atelier, l’illustrazione di opere poetiche, i personaggi mitologici, i ritratti.
Per lui incidere è come tenere un diario intimo, nel quale seguire pensieri, evoluzioni e opinioni.
Picasso si dedica ad un numero consistente di forme artistiche ed è sempre aperto a nuove scoperte e a nuove collaborazioni che gli consentono di superare i propri limiti. Ed è così che nascono non solo nuove tecniche e nuovi stili, ma anche nuove forme d’arte.
Picasso ama i libri, la scrittura, la poesia, la grafica e l’utilizzo creativo e sagace delle parole. Ama quindi incontrare scrittori e autori e a far tesoro di ciò che da loro apprende. Le sue scelte sono determinate dalle pulsioni, dalle passioni, dalle amicizie o dalle commesse. Per tutta la vita Picasso lavorerà ad un gran numero di opere illustrate, un’attività che – stranamente – è poco nota al grande pubblico.
Da artista divoratore di vita, Pablo Picasso ha esplorato correnti e tecniche artistiche diverse, grazie ai numerosi contatti con il mondo dell’arte. É stato soprattutto un creatore che – forse più di ogni altro artista – ha influenzato l’arte in vita e dopo la morte. È questa esplosione creativa che rimarrà impressa nella mente del visitatore all’uscita da Palazzo Saluzzo Paesana di Torino e che Picasso riassume con queste parole nel 1935: «La cosa più importante è creare. Null’altro conta; la creazione è tutto».
I punti di forza della mostra
La mostra di Picasso rappresenta un percorso innovativo soprattutto per il pubblico italiano.
Tutti ne conoscono il nome , quasi tutti si fermano al CUBISMO.
Questa mostra vuole raggiungere l’obbiettivo di fare conoscere tutto il percorso creativo di un artista che ha vissuto 92 anni ed ha trovato il successo da giovanissimo, cosa più unica che rara nel mondo dell’arte.
La conoscenza più approfondita del maestro mette in condizione lo spettatore di comprenderne l’unicità. Un talento che si manifesta già da giovanissimo ( il padre insegnate di disegno lo capisce quando il ragazzo ha 8 anni) che ha una capacità di apprendere le tecniche ( sia pittoriche , che di scultura che di grafica che di ceramica) e una volta apprese non le dimentica. In ultimo una fame creativa . quasi un ‘ossessione che lo porterà a creare 54.000 opere.
Picasso è un passaggio obbligato per comprendere l’arte moderna perché è il ponte tra il classico e il moderno.
Ma a differenza di altri colleghi che nello stesso periodo perseguono l’arte concettuale , Picasso va avanti ed indietro su questo ponte facendoci da accompagnatore nel mondo nuovo.
La mostra è molto ‘golosa’ come l’ha definita uno spettatore. Si dipana su de momenti distinti: si comincia con la lettura di 50 lettere immaginarie scritte da David Lawrence, che ha scelto cinquanta personaggi che hanno in qualche modo un legame con Picasso. Le lettere sono dense e contengono fatti veri , ma soprattutto lo scrittore si è sforzato di scrivere ‘alla maniera di’ del personaggio che parla a Picasso e l’effetto è straordinario.
Questa parte introduttiva è stata concepita per mettere lo spettatore in condizione entrare nel mondo di Picasso per comprendere meglio le opere che si incontrano al piano nobile scelte dal curatore belga jean Cristophe Hubert tutte provenienti da collezioni private. Molte di esse come le opere in tridimensione e quelle del decoupage sono per la prima volta in Italia e svelano aspetti sconosciuti dell’opera del maestro.
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