Nomadi dell'Asia. Fotografie di Carla Parato Milone e Giorgio Milone
Dal 07 Settembre 2018 al 14 Ottobre 2018
Torino
Luogo: MAO – Museo d'Arte Orientale
Indirizzo: via San Domenico 11
Orari: mar-ven 10 -18; sab-dom 11-19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima
Enti promotori:
- Città di Torino
Costo del biglietto: Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte
Telefono per informazioni: +39 011.4436927
E-Mail info: mao@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.maotorino.it/
Un viaggio lungo migliaia di chilometri nei Paesi dell’Asia Centrale e Settentrionale è la mostra fotografica che presenterà al pubblico quasi 100 scatti di Carla Parato Milone e Giorgio Milone dedicati alla vita quotidiana delle popolazioni che ancora praticano il nomadismo. Immagini vivide accompagnate da un corredo di alcuni pezzi da collezione tra antichi tappeti, guide e selle tibetane prestati dalla Galleria Battilossi di Torino, che aiuteranno ad oggettivare le immagini in modo coinvolgente e ponendole in un contesto più preciso.
Il percorso espositivo presenta nella prima parte gli scatti dedicati ai nomadi delle regioni dei Monti Zagros in Iran e si sviluppa seguendo le rotte dell’Asia centrale, in Kirghizistan, in India, nelle regioni himalayane, lungo le praterie mongole, sino ad arrivare alla Cina e alla Siberia. Oltre ai grandi spostamenti che coinvolgono intere comunità decise a dominare spazi ostili, le immagini raccontano storie di famiglie e di tribù, di sforzi collettivi e singole esperienze, feste, momenti di lavoro e di riposo, donne che tessono e cucinano, pascolano le mandrie e cullano i bambini, uomini che cacciano con l’aquila, che si scambiano segni di amicizia, o si occupano con tutta la famiglia degli animali e dei lavori più pesanti.
Accanto alle grandi storie ci sono le piccole storie, c’è il tempo per ornare la propria dimora, per decorarla con ricami e ghirlande, per vestire abiti sontuosi, indossare gioielli, curare il proprio aspetto, giocare, scherzare con i più piccoli, creare meraviglie in lana e pelli.
Verremo trasportati in un lungo viaggio dalle fotografie, tanto descrittive quanto evocative, scatti che raccontano un’organizzazione sociale ed economica creata dall’uomo fin dai tempi più antichi allo scopo di sopravvivere e crescere in condizioni ambientali difficili o addirittura estreme. Una forma di vita, però, che sta lentamente scomparendo in quasi tutte le regioni del pianeta per ragioni culturali, politiche e climatiche, a favore della sedentarizzazione e dell’inurbamento.
I nomadi dell’Asia si spostano a piedi e a cavallo, a dorso di dromedario e in slitta, talvolta in barca, portando con sé tende, yurte e tutto ciò che serve a ricomporre la vita per la famiglia e la comunità. Da tempo immemorabile perpetuano le tradizioni dell’allevamento: giorno dopo giorno, il tempo ruota intorno ai loro animali che stabiliscono il ritmo di vita e lo scandire delle stagioni.
Si fermano sull’erba, sulla neve, ai piedi delle montagne, sulle rive di laghi e di mari, seguendo tracciati non indicati su una mappa o da alcuna bussola o sestante, tramandati nei secoli solo dalle parole.
Grandi migrazioni di animali e di uomini, orizzonti infiniti, nell’abbacinante luce della taiga del Grande Nord o nei deserti e tra gli altopiani infiammati dell’Iran o dell’Asia Centrale. Il nomadismo è l’opposto della solitudine: non c’è alcuna forma di ospitalità più calorosa di quella ricevuta da una famiglia nenet o kirghiza, nulla di più festoso e scatenato del ritrovarsi dei popoli delle tende in occasione di feste, cerimonie religiose, corse di cavalli, gare di lotta o di tiro con l’arco. Questo viaggio per immagini incontra il nostro desiderio di purezza, di semplicità, di assoluto: concentrandoci, ascolteremo i richiami agli animali, le risate squillanti dei bambini, i sussurri delle donne, il soffio del vento, percepiremo gli odori forti e pungenti come quelli più delicati e domestici.
Inaugurazione venerdì 7 settembre 2018 ore 18
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